😂😂😂CASERTA. Carlo Marino il “solista” ha preso la “sola” dal dirigente segreto. La vera storia del credito fantasma rispedito al mittente dal dissesto

27 Novembre 2020 - 17:33

Il sindaco ha precisato che Vincenzo Iorio non è il cognato. Riconosciamo l’errore e chiediamo scusa. Poi, ci ha detto un’altra cosa che ha disegnato sul nostro viso un ghigno tra il divertito e il disincantato

CASERTA (g.g.) – La qualità migliore del sindaco di Caserta, Carlo Marino, è rappresentata dalla non comune capacità di essere un formidabile incassatore. Lui non si scompone, a differenza dei suoi predecessori che davano letteralmente di matto quando il sottoscritto trattava loro come tratta oggi Marino, cioè a pesci in faccia. Perché fino a quando non ci sarà un sindaco che garantisca il 10% di appalti definiti secondo legge, noi saremo qui a martellare e probabilmente, se non ci sarà qualche grande inchiesta della magistratura, martelleremo invano fino alla fine dei nostri giorni. Però, Marino non si scompone. Noi sappiamo bene che quando nominiamo la famiglia della moglie, figlia del noto avvocato di Casal Di Principe, Nello Iorio, un po’ si scompone. Ed è l’unico momento nel quale avverte la necessità di precisare. Ovviamente, lo fa non il sorrisino sulle labbra.

L’altro giorno abbiamo scritto che quando era consigliere comunale di opposizione, lui è l’avvocato Vincenzo Iorio hanno avuto l’incarico da un dirigente del comune di Caserta per la difesa in un processo. Vinta la causa e non essendo stati pagati, Marino e Iorio, quando il primo era già sindaco, si sono costituiti all’interno della massa passiva del secondo dissesto. La commissione liquidatrice, che riteniamo abbia capito a questo punto dove si trova e con chi si trova ad operare, ha comunicato ai due avvocati che il comune quei soldi li ha scuciti già da tempo.

Marino ci ha comunicato due cose. La prima è che Vincenzo Iorio non è suo cognato. Ha ragione e non abbiamo difficoltà a chiedere scusa a lui e al cognato, Francesco Iorio. La seconda cosa è che ha dato pienamente ragione all’ipotesi formulata quando abbiamo scritto la notizia. Conoscendo i nostri polli meglio di quanto li conoscesse quel mammalucco di Renzo Tramaglino, abbiamo subito esclamato che siccome il cliente di Marino era un dirigente del comune di Caserta, questi ha preso i soldi e se li è messi in tasca, non avvertendo gli avvocati della liquidazione ottenuta dal comune, che poi figuriamoci se una di queste lenze non otteneva un pagamento, peraltro dovuto, probabilmente scavalcando altri creditori che vantano e vantavano lo stesso diritto.

In poche parole, Marino ha difeso uno dei dirigenti, appartenenti a quella nidiata nata e formata al tempo in cui a governare la città da sindaco e lui stesso da assessore ai Lavori Pubblici per Forza Italia. Essendo il soggetto in questione uno dei dirigenti di palazzo Castropignano, figuriamoci se i soldi li dava al professionista che legittimamente li avrebbe dovuti intascare. Probabilmente, appartenendo tutti i protagonisti della storia alla stessa scuola di pensiero, Marino avrebbe fatto lo stesso con il dirigente che, sapendolo, l’ha fatto lui. E potremo continuare  all’infinito questa tirititera.

Vabbé, piazziamoci una bella risata e ringraziamo il sindaco per aver corretto un errore anagrafico.