L’EDITORIALE. Ordinanza Covid-scuole, a Marino non frega un tubo di fare la figura del peracottaro, per lui contano tre cose: gli appalti, i rifiuti e Publiservizi
6 Dicembre 2020 - 19:34
di Gianluigi Guarino
Ma voi pensate veramente che questo giornale “pizzichi” il sindaco di Caserta Carlo Marino un giorno sì e l’altro pure per cibare un’antipatia personale? Peraltro, giusto per dire, Marino non ci è affatto antipatico. E anche piacevole parlarci, scambiarci opinioni e, vi confesso, da appassionato osservatore del genere umano, mi è anche dolce qualche volta, naufragar nel mare del suo sorrisetto e della sua convinzione di poterla fare al mondo intero.
CasertaCe ha seguito con molto interesse e certo non con ostilità, la candidatura di Marino alle elezioni amministrative del 2016. Non solo, ma i nostri archivi dimostrano che nel corso del primo anno di questa consiliatura, abbiamo espresso una linea molto costruttiva, manifestando molto spesso ragioni che giustificavano le difficoltà emerse già dalle sue prime fasi. E’ successo poi che i fatti, non un nostro capriccio, non una nostra, soggettiva considerazione degli eventi, ci siamo definitivamente convinti che
Marino ha scelto in piena coscienza di essere ignorante. Lui non si occupa delle cose che attengono alla carne viva dei problemi del cittadino. Lui è concentrato solo su tre argomenti: le gare d’appalto, come dimostra il recente affidamento, ai limiti dello sfacciato, ad un’anonima impresa di Valle di Maddaloni, dietro alla quale evidentemente si muove l’imprenditore Giovanni Pascarella, della installazione e della messa in opera della segnaletica stradale, con una base d’asta di ben un milione e 600 mila euro. E come dimostrano ancora tutte le porcherie perpetrate nel settore dei rifiuti d’oro, perché di porcherie autentiche si tratta, e trattando le quali avremmo voluto ricevere una querela.
Mq Marino e Biondi non sono fessi e sanno bene che avremmo portato in tribunale le prove provate di cos’hanno combinato questo sindaco e il suo pro-sindaco, il super dirigente onnisciente, nella gestione dell’intera filiera dei rifiuti, di quelli umidi, con il vergognoso balletto inscenato con le società pre-fallite e rigenerate, comunque, visure alla mano, sempre controllate dalla stessa famiglia. Avremmo portato in tribunale il racconto documentatissimo di quello che il duo dinamicissimo ha combinato con la Ecocar e per la Ecocar, partendo dalla proroga record, durata quasi tre anni e con decine di illegalità rimaste tristemente impunite.
Potremmo proseguire per ore, elencando le cose su cui Marino è un grande competente, quelle che riguardano gli interessi, il danaro e il potere.
Altro che antipatia o pregiudizio! Chi legge CasertaCe sa che non la facciamo buona a nessuno, neanche a noi stessi. Se abbiamo assunto posizioni così dure, è perché ciò che accade al Comune di Caserta, benché impunito (di certo non per colpa nostra), è a dir poco inquietante.
Lo abbiamo potuto dire, lo diciamo e lo diremo ancora dall’alto, ripetiamo, dall’alto, da un lavoro approfondito di studio “matto e disperatissimo” da noi effettuato ogni giorno sui documenti dell’amministrazione. Marino ben sa che davanti a una querela faremmo esplodere dinanzi ad un giudice tutti questi casi e probabilmente costringeremmo il tribunale a trasmettere molti dei documenti, depositati a nostra difesa, alla procura della Repubblica, in considerazione del numero impressionante di notizie di reato che la combinazione tra queste e i nostri articoli esprime.
Per cui, se c’è ancora qualcuno che si stupisce o cerca ragioni per spiegare ordinanze come quella scritta ieri pomeriggio sul Covid in relazione alle scuole,, è solo perché si tratta di un casertano o di un osservatore in malafede, oppure superficiale o quanto meno disattento.
La vera Amministrazione attiva, non dunque quella formale e ufficiale, del sindaco di Caserta si sviluppo al riparo dai riflettori , protetta dalle indolenze di chi dovrebbe controllare e dalla collusione di molta parte degli abitanti di questa città, soli, molto simili a quelli che hanno mandato a rappresentarli.