AVERSA. Svolta clamorosa: Ciro Guarente sarebbe pronto a fare i nomi dei complici dell’omicidio Ruggiero. Gli sparò alla testa con un fucile mentre gli altri…
30 Maggio 2018 - 11:40
AVERSA – (l.d.a.) Emergono inquietanti e raccapriccianti dettagli sull’omicidio di Vincenzo Ruggiero, nei prossimi giorni Guarente sarà sentito dagli inquirenti, pare, voglia fare i nomi dei complici. Dopo 11 mesi come scritto sono state chiuse le indagini sul massacro del 25enne commesso di Parete, ucciso e fatto a pezzi lo scorso 7 luglio, presso l’abitazione di Heven Grimaldi, con cui conviveva la vittima.
Il sostituto procuratore, Vittoria Petronella, ha emesso il provvedimento di conclusione indagini per Guarente, accusato di omicidio premeditato, vilipendio e occultamento di cadavere e Francesco De Turris, accusato di aver ceduto al presunto omicida la pistola calibro 7,65 usata per uccidere Ruggiero. Guarente, secondo indiscrezioni, pare abbia deciso di fare i nomi dei complici che lo hanno aiutato a occultare il corpo a Ponticelli.
Secondo la ricostruzione dei periti del Tribunale di Napoli Nord e di parte della famiglia, l’omicidio premeditato si è articolato, in questo modo: Guarente ha atteso in via Boccaccio ad Aversa, presso l’abitazione di Heven, Vincenzo, di ritorno dal lavoro, poi lo ha minacciato con la pistola, una calibro 7,65, il 25enne si è ranicchiato in terra cercando di difendersi, poi Guarente ha esploso due colpi dall’alto verso il basso, ferendo Vincenzo, dopo ha esploso alla schiena il terzo colpo, finendolo. L’assassino, ha poi messo il cadavere in un sacco nero della spazzatura e lo ha caricato in auto, come mostrano le immagini della telecamera posta sul palazzo antistante il luogo dell’omicidio.
Nel frattempo, lo stesso assassino ha cercato di eliminare le tracce, come sangue e segni di colluttazione dall’appartamento. Successivamente Guarente si è recato a Ponticelli, dove ha sparato con un fucile a canne grosse alla testa di Vincenzo, facendo ridurre in frantumi la testa del 25enne, mentre dei complici facevano esplodere delle batterie di fuochi per coprire gli spari e distrarre i residenti della zona. Poi l’assassino, ha fatto a pezzi il corpo di Vincenzo con un’accetta, tagliando un braccio destro, delle dita della mano sinistra e il bacino, versando dell’acido muriatico sul corpo e dentro per far dissolvere gli organi interni dello stesso, e poi ha cosparso del cemento sui resti. Successivamente si è recato nuovamente nel garage, e ha portato a termine il lavoro, ha mischiato i resti di Vincenzo con rifiuti e scarti edili e li ha ricoperti di cemento a presa rapida creando sul fondo del garage un massetto di 50cm, che ha incorporato i resti di Ruggiero.