CAMORRA&MONNEZZA DI CASERTA. La montagna partorisce il topolino. Marcello Iovino ha fatto tutto da solo? Semplicemente erroneo

21 Dicembre 2021 - 12:37

Tra gli arrestati c’è il super dirigente che nell’ultima consiliatura di Carlo Marino ha comandato davvero ai Servizi Sociali

 

CASERTA – Tanto tuonò, che piovve. Ma piovve a metà. (CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTIZIA DEGLI ARRESTI)

Andiamo subito al nocciolo della questione, perché noi di Casertace siamo stati quelli che la questione l’hanno posta quando di Carlo Savoia e di Energetika Ambiente (società nata e cresciuta ad Imperia, la città dell’ex Ministro degli Interni Scajola) nessuno parlava e nessuno si occupava, anche negli uffici giudiziari della Dda.

Non se ne occupava relativamente ai tentacoli che il sistema, che si muoveva attorno a Savoia e ad altre società sempre specializzate nel settore dei rifiuti, stava piantando in larga parte dei Comuni più importanti delle province di Napoli e Caserta.

Quando per la prima volta scrivemmo della gara dei rifiuti della città capoluogo da 116 milioni di euro per anni 7, qualcosa cominciò a muoversi. E si mosse ancora di più quando per un colpo di fortuna un nostro collaboratore si trovò, fatto più unico che raro, nelle stanze del Comune di Caserta per una conferenza stampa a margine della quale Carlo Marino, inquadrato da un nostro smartphone, dette notizia dell’aggiudicazione provvisoria di quella gara.

Ci informammo e, come avevamo largamente previsto, questa era stata aggiudicata proprio ad Energetika Ambiente. Due mesi dopo, il magistrato della Dda Giovanni Vanorio, titolare di questa indagine, salì di persona, così come prevede il Codice di Procedura Penale, nello studio professionale del sindaco, che essendo avvocato non può subire alcuna perquisizione se questa non viene effettuata direttamente dal magistrato titolare delle indagini, accompagnato esclusivamente dagli uomini e dalle donne con compiti di polizia giudiziaria che lavorano nel suo ufficio.

Si trattò di una perquisizione dura. Poi saltarono fuori i contenuti del decreto della Dda esattamente come sono saltati fuori quelli relativi al sistema di Capriglione e del clan dei Casalesi.

E lì leggemmo di tutto e di più.

Il prodotto di stamattina consiste nell’arresto del solo Marcello Iovino che, con tutti i danari che si è fatto e che sta investendo anche in note attività della ristorazione cittadina, figuriamoci se si fa spaventare lui, casalucese Doc, da un po’ di arresti domiciliari erogati parallelamente alla sua fase di pensionamento.

In poche parole, quella roba lì per la quale Marino è stato pedinato, intercettato, sarebbe stata frutto solamente del rapporto tra Marcello Iovino, che storicamente non aveva mai incrociato i passi di Carlo Savoia, e il meccanismo che avrebbe dovuto portare a Caserta, attraverso una gara truccata, Energetika Ambiente.

Dunque diventano, per il momento, responsabilità minori, tutti gli incontri che Marino ebbe con Carlo Savoia e tutta l’attività infaticabile e instancabile del solito prezzemolino della faccenderia casertana, quel Pasquale Vitale che, stando a ciò che la Dda scriveva nel suo decreto, aveva svolto una funzione stabile di collante.

A differenza di Marcello Iovino, il terzetto tra Carlo Marino, Carlo Savoia e Pasquale Vitale era di antico conio e consolidatissimo sin dai tempi in cui queste persone avevano ruoli fondamentali in provincia grazie a Forza Italia. Tutti amici, anzi amicissimi, con Carlo Marino assessore ai Lavori Pubblici con 1500 voti di preferenza, Carletto Savoia presidente del Consorzio Caserta 4 (dove durò poco perché si scontrò con Peppe Valente e la Forza Italia mondragonese) e Pasqualino Vitale, consulente dappertutto.

Prima al Ministero con Cosentino, poi in amore completo con Paolo Romano, che da presidente del consiglio regionale gli diede un incarico di primo piano.

Quando leggemmo la relazione tra questi tre e la Energetika Ambiente, che attraverso i Pizzimbone, fratelli viveur liguri, era strettamente connessa al mondo di Forza Italia in Liguria e poi (come dimostrammo con la nostra inchiesta di 13 puntate) in Sicilia con i buoni uffici di Marcello Dell’Utri, trovammo una quadratura di alta verosimiglianza.

Ora, in tutta franchezza, vedere tra gli arrestati del Comune di Caserta il solo Marcello Iovino che, mai come in questa storia, a nostro avviso, è stato un esecutore di ordini, giustifica l’incipit di questo nostro articolo perché dopo i tanti tuoni oggi “piovve…ma solo a metà”.