GISEC. L’avvocato De Benedictis capisce chi è lui e chi sono loro e stamattina ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente

21 Dicembre 2021 - 13:50

Chiaro l’intento del consigliere regionale Zannini e di Giorgio Magliocca di utilizzarlo come una sorta di foglia di fico, in considerazione della buona reputazione di cui gode e della presenza nella sua famigli di una consorte autorevolissima

 

CASERTA (G.G.) – Ho ricevuto molti elogi, ieri, soprattutto per l’autocritica contenuta in un articolo nel quale, partendo da una notizia di cronaca, cioè dalla possibile iscrizione nel registro degli indagati della Dda di Napoli della funzionaria del Comune di Mondragone Marfisa Varone (clicca qui per leggere), ho anche dedicato una parte ad una ricostruzione sintetica del mio rapporto, di riflesso del rapporto di Casertace, con Giovanni Zannini.
Non ho avuto timore, né problemi ad ammettere che la promozione della sua carriera politica, esclusivamente dovuta a questo giornale soprattutto dal 2014 a metà del 2017, abbia rappresentato un errore sesquipedale, rispetto al quale i nostri lettori, soprattutto quelli mondragonesi, meritano le nostre più sentite scuse.

In considerazione del nostro caloroso e spesso accalorato tifo alle guardie rispetto ai ladri, alla magistratura che cerca di arginare il pesante fardello di una corruzione che in questa provincia, ancor più che in tutte le altre della Campania, si attesta su cifre raccapriccianti, senza eguali in Italia e anche nel mondo, ci fa piacere oggi apprendere la notizia della decisione assunta dall’avvocato Massimiliano De Benedictis di rassegnare immediatamente le dimissioni dalla carica di presidente della Gisec, dove Zannini e Magliocca lo avevano collocato al posto di Salvatore Martiello, sindaco di Sparanise, non più utilizzabile dopo essere stato oggetto – venerdì 10 dicembre – di una pesante perquisizione, con annessa informazione di garanzia, per reati aggravati da comportamenti pro-camorra, ordinata dai magistrati della Dda di Napoli.

L’avevamo auspicato perché, l’avvocato De Benedictis, che non conosciamo personalmente, ci era nota l’ottima reputazione professionale, rimasta tale ai nostri occhi fino alla vicenda scabrosissima della transazione fatta dal Consorzio Idrico con tre suoi dipendenti assunti al tempo con i buoni uffici di Giovanni Zannini e ora incredibilmente stabilizzati a tempo indeterminato senza concorso, in totale difformità con quello che il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva sentenziato di fronte a casi uguali registratisi fino a due o tre anni fa nello stesso Consorzio.

Anche in quel caso De Benedictis, formalmente cautelatosi con una costituzione in cui affermava per l’appunto che non si può stabilizzare, in un ente pubblico, senza passare per u concorso, al di là dei diritti maturati e liquidabili con un risarcimento economico, l’intera operazione era stata orchestrata dallo stesso Giovanni Zannini insieme al presidente Pasquale Di Biasio, altro esponente di spicco del cartello carinolese, strettosi da anni attorno al consigliere regionale di Mondragone, che ha nel neo indagato per camorra Pasquale Capriglione, reuccio dei Servizi Sociali, la sua punta di diamante.

È chiaro che l’avvocato De Benedictis sia stato utilizzato da Zannini e Magliocca come una sorta di foglia di fico.

Perché ha reputazione e perché sua moglie è un valente magistrato inquirente che oggi opera nella Procura di Napoli, ma che ha lavorato per anni, e molto bene, in quella di S.Maria C.V.

Qualcuno ora dice che la Gisec sia completamente allo sbando dopo il siluramento a sangue freddo dell’ex presidente Alessandro Cioffi e dell’altra consigliera d’amministrazione Mena Minafra.

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, le modalità con cui Magliocca, da socio unico, aveva nominato il nuovo Cda sono totalmente irregolari, illegali, perché violano lo statuto della Provincia e una delibera con la quale il consiglio provinciale ha dato un indirizzo chiaro al presidente, in modo che questi debba scegliere sempre tra un novero di professionisti, i quali, con requisiti e curricula, hanno risposto ad un avviso pubblico.

Cosa che non è assolutamente successa in quelle giornate-barzelletta in cui Zannini e Magliocca hanno cambiato, veramente pazzesco, il Cda a 24 ore dall’apertura delle urne delle elezioni provinciali.

Chi governa ora alla Gisec? Nella testa di Magliocca, con le dimissioni del presidente De Benedictis anche il nuovo Cda andrà subito verso lo scioglimento, rimanendo in carica, nelle more della nuova procedura, per l’ordinaria amministrazione.

Non sappiamo se il vicepresidente sia proprio Dario Di Matteo, che ha fatto veramente carte false per rimanere su quella poltrona protetto anche da Massimo Grimaldi.

Ma tutto sommato il Di Matteo è un altro che merita di essere trattato in maniera corretta, formale, senza poter essere più un interlocutore di legalità di questo giornale.