MARCIANISE. Ecco perché l’assunzione del nuovo dirigente Fattore non è solo illegale ma anche folle. La segretaria comunale Cotugno è già nel pallone

7 Marzo 2022 - 13:54

Ritorniamo ancora su una vicenda che, ovviamente, è affrontabile solo perché ci troviamo qui, in provincia di Caserta, dato che altrove non verrebbe posta nemmeno in discussione l’assoluta illiceità della procedura. Ricapitoliamo tutte le vicende per spiegare i motivi per cui la kamikaze Franca Nubifero rischia pesantemente di essere condannata per danno erariale

 

 

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – Rapporto sintetico della situazione negli uffici del Comune di Marcianise al 6 marzo 2022: numero 10 (più qualche disperso), tra dirigenti e funzionari, caduti nell’esercizio della loro eroica missione di vivere a contatto con lo stravagante sindaco Antonello Velardi.

Situazione attuale dell’organico in carica, tra new entry e sopravvissuti: numero 5 unità operative, così precisamente declinate in ordine gerarchico: la nuova segretaria comunale Maria Carmina Cotugno, l’ingegnere Angelo Piccolo, già vigile urbano e ora alla consolle dell’Ufficio Tecnico, dov’è coadiuvato da Pasquale De Filippo, in arte Paquito, anche lui ingegnere e anche lui, al pari di tanti predecessori, prima disillusi e poi caduti nell’adempiere alla missione impossibile della convivenza con il sindaco stravagante, speranzoso di sbarcare il lunario, di imprimere una svolta alla propria vita professionale, riuscendo, dunque, a convivere con lo stravagante di cui sopra, perché lui, Paco junior, ci riesce pure meglio visto il simpatico nomignolo da torero castigliano che si ritrova.

Andiamo avanti con la cinquina che comprende  il nuovo arrivato Salvatore Fattore da Sparanise, fresco assunto, ai sensi dell’art. 110 del Tuel. E, infine, Franca Nubifero, che dirigente non è, ma che si muove come se lo fosse, anzi lo ha anche scritto in una determina in cui si è autonominata, ma soprattutto si comporta come un vero e proprio pasdaran dello “stravagante”, pronta a tutto, ma proprio a tutto, per assecondare i suoi disegni.

Oggi, ci occuperemo proprio della Nubifero e, per la prima volta, almeno per quel che riguarda il suo nuovo incarico (in passato, ai tempi della sindacatura di Rosa De Lucia, ci siano ben conosciuti in quel di Maddaloni) di Maria Carmina Cotugno, reduce da un non fortunatissima esperienza a capo della struttura burocratica del Comune di Benevento, alla corte del sindaco Clemente Mastella.

Partiamo col nostro ragionamento: è del tutto evidente che, nella porzione del Comune di Sant’Agata de’ Goti in cui la Cotugno abita, sia vigente un ordinamento della Pubblica Amministrazione differente da quello in vigore nell’altra porzione della bella cittadina caudino-sannita, quella in cui, invece, insiste l’abitazione di Maria Antonietta Iacobellis, “predecessora” della Cotugno e, manco a dirlo proveniente dallo stesso luogo.

In effetti, consultando i codici in vigore in contrada Cotugno, ci siamo resi conto che non esiste la norma, vigente, di converso, nell’alta parte di Sant’Agata de Goti e nel resto d’Italia, che risulta dal contenuto dell’art. 9 comma 1 quinquies del decreto legge 113/2016, convertito nella legge n. 160 del 7 agosto del 2016 (clikka e leggi il nostro articolo di qualche giorno fa)

In subordine dobbiamo pensare che, sempre nella contrada Cotugno del Comune di Sant’Agata, la nomina di un nuovo dirigente, ai sensi dell’art. 110 del Tuel, fatte le eccezioni che rispetto all’articolo 9 comma 1 quinquies della n. 160/2016, sono state iniettate di recente attraverso i decreti Covid, anche alla figura del responsabile del settore Tributi e del settore Economico-finanziario, collegando “artisticamente” queste mansioni alle materie relative all’Istruzione scolastica, alla Protezione civile, alla Polizia municipale e all’esecuzione del Pnrr, che danno corpo alle citate eccezioni alla norma principale vigente.

Insomma, nel codice saticulano di contrada Cotugno, la nomina di un dirigente dell’area Tributi e dell’area Economico-finanziaria è fondamentale al punto che, se non la si fa, nessun funzionario, nessun impiegato del Comune di Marcianise, potrà svolgere quel minimo indispensabile per far funzionare le scuole, la polizia municipale e la protezione civile, occorrente a corredare gli atti.

Ripetiamo, si tratta di un  ordinamento particolare, originale al punto da non essere in vigore neppure nell’intero Comune di Sant’Agata de’ Goti, visto e considerato che, su queste cose, Maria Antonietta Iacobellis ha dimostrato di pensarla ben diversamente dalla sua concittadina e “successsora”.

Ma il “sistema-Cotugno” va anche al di là della questione che si leva dalle prime due righe dell’art. 9 comma 1 quinquies della legge. 160.

La dirigente dei dirigenti non ha avuto, infatti, niente da dire sulla circostanza che l’assunzione ex art.110 di Salvatore Fattore, oltre ad essere stata determinata da un atto amministrativo, firmato, manco a dirlo, da kamikaze-Nubifero, senza che il consiglio comunale, unico organismo deputato a farlo, (stando almeno a quanto dispone il Tuel in vigore in contrada Iacobellis) abbia approvato il Bilancio Consolidato, violi la legge vigente in contrada Iacobellis e nel resto d’Italia. Ma la Cotugno ha fatto anche di più.

Vi spieghiamo: evidentemente, quella normativa originalissima, a cui lei si rifà, prevede che un 110, già viziato dal peccato originale di cui abbiamo appena scritto, possa essere attivato senza l”infrastruttura di una procedura ex novo, ma attraverso la trasmissione al sindaco dei curricula di coloro che risposero all’avviso pubblico dal cui epilogo scaturì l’assunzione di (fuit) Vincenzo Iuliano.

E che il riferimento giuridico che ha indotto la Cotugno a dare l’ok e a non rilevare nulla di anomalo, costituisca una struttura normativa che merita di essere studiata dentro a un programma di seminari universitari di Diritto Amministrativo Comparato, è dimostrato dal fatto che, oltre al problema del Bilancio Consolidato, oltre al problema di quella che è una graduatoria, di fatto, maneggiata dal sindaco Velardi e che mai e poi mai, come scrive buffamente la stessa Nubifero nella sua determina di nomina del Fattore, avrebbe potuto rappresentare lo strumento operativo ed esecutivo per un’assunzione ex art 110.

Oltre, ribadiamo, a tutte queste cose ce n’è un’altra veramente da neuro, da Tso immediato: ammettiamo pure, per assurdo, che “io, Comune di Marcianise”, me ne frego della legge vigente in Italia e non pubblico un nuovo avviso pubblico per la copertura del posto di dirigente rimasto vacante dopo l’addio di Vincenzo Iuliano. Va da sé che, almeno nella parte di Sant’Agata de Goti dove abita la Iacobellis, questa stravagante interpretazione del Tuel dovrebbe trovare una ulteriore e coerente lettura nel fatto che, siccome stiamo parlando della sostituzione di Iuliano e siccome tu, Velardi e a questo punto tu, Cotugno, ritenete che questa si possa effettuare senza provvedere alla rideterminazione di una nuova procedura, non potreste far altro se non mettere il Fattore esattamente allo stesso posto in cui tenevate Iuliano, assegnandogli, conseguentemente, identica funzione. Perché, se non fosse così, la già stravagante interpretazione del Tuel,  diverrebbe, da qui la nostra battuta sulla neuro, assolutamente farneticante.

Ecco perché noi diciamo che a Marcianise esiste anche un problema di tipo neuro-psichiatrico.

Salvatore Fattore è stato assunto in dispregio della norma che vieta le assunzioni quando un Comune non ha approvato il Bilancio consolidato; Salvatore Fattore, inoltre è stato assunto nonostante non fosse stato scelto a suo tempo dal sindaco Velardi che gli aveva preferito Vincenzo Iuliano, Non ci vuole un mago del sillogismo per affermare che l’assunzione di Salvatore Fattore, per com’è stata realizzata e al di là dei grossolani ghirigori della Nubifero, è avvenuta surrettiziamente consultando  una graduatoria reale, che esiste nel momento in cui io attingo il nome di un nuovo prescelto dalla lista dei non prescelti di prima.

Andiamo avanti: Salvatore Fattore è stato assunto per esercitare la delega ai Tributi, pedissequa a quella di Vincenzo Iuliano, ma anche per esercitare le deleghe del I e del II settore, che mai e poi mai erano state inserite nell’avviso pubblico grazie al quale Iuliano era stato assunto e da cui è gemmato il nome di Salvatore Fattore quale dirigente dell’area Tributi ma anche quale dirigente del I e del II settore.

Insomma, non c’è stato mai un avviso pubblico per un 110 da utilizzare per la copertura dei posti di dirigente del I e del II settore.

Dunque, non siamo nemmeno lì ad indignarci, fuori dalle categorie dell’illegittimità e dell’illegalità. Ormai l’irreversibile piano inclinato della potestà amministrativa del Comune di Marcianise, proietta, come si suol dire, ogni valutazione “fuori dalla grazia di Dio”. Un luogo non retorico, ma terribilmente reale, materiale, ormai  attivo, come una fucina del male, per ogni singolo atto di governo, si fa per dire, del sindaco Antonello Velardi e della sua amministrazione.

Altro che “fuori dal tunnel”, qui siamo dentro ad una galleria buia e, apparentemente, senza sbocchi. Siamo fuori da tutto. Siamo in una realtà risucchiata e riscritta nel mondo dell’irrealtà, dell’irrazionalità nel quale nessun discorso, anche quelli attinenti al fondamento o al non fondamento dell’attivazione di un’azione penale, servono, ormai, a dare un senso al racconto, alla trattazione delle cose riguardanti un Comune, trasformato da un giostraio autentico, in un vero e proprio fenomeno da baraccone.