AVERSA. L’assessore Giovanni Innocenti pensa di essere l’imperatore Traiano, ma “accocchia” una figura di niente: bocciati i due progetti PNRR da 14 milioni di euro per le scuole Parente e Linguiti

9 Marzo 2022 - 14:30

In calce al nostro articolo che spiega alcuni termini della questione, collegandoli ad una valutazione sulle attitudini e sulle capacità amminsitrative del titolare alla delega all’Edilizia Scolastica, la copia del testo originale del documento che attesta la bocciatura dei due progetti presentati dal comune di Aversa

 

AVERSA – (g.g.) Giovanni Innocenti assessore all’Edilizia Scolastica del comune di Aversa, ha fatto il passo più lungo della gamba. Nel senso che se uno asseconda, con modalità ciclica, una identità genetica attraverso l’esercizio della propria attività scolastica e attraverso scelte di formazione, di conoscenza, di minima cognizione, quand’anche non erudita, si consegna ad un destino che gli permette di galleggiare bene, ma dentro ad uno stagno, dentro ad un bacino limitato, ma non certo in mare aperto.

Le ciambelle gli sono riuscite con il proverbiale buco fino a quando il simpatico Giovanni Innocenti ha costruito, con indubbia furbizia, la narrazione della sua esperienza in politica, risultando importante, se non decisivo, per un paio di ribaltoni al comune di Aversa, muovendosi poi con grande destrezza dentro alle micro procedure amministrative che, a colpi di somme urgenze e di cottimi fiduciari, impegnavano una pletora di imprese in attività edili a bassa intensità per riparare o mettere pezze nelle varie scuole della città di Aversa.

Siccome, come diceva Totò, è la somma che fa il totale, la lunga teoria degli interventi della sedicente somma urgenza, ha prodotto proventi molto significativi per certe imprese, che, ieri come oggi, da assessore all’edilizia scolastica, Giovanni Innocenti riteneva all’altezza della situazione, così come lui l’aveva delineata.

Sagace è stata anche la scelta del suo riferimento politico. Al grido di “Dio li fa e poi li accoppia”, si è appuntato i gradi di sergente al servizio del capitano Giovanni Zannini, con il risultato di un’assunzione a tempo indeterminato nel Consorzio Idrico che, ieri, oggi e domani, noi abbiamo definito, definiamo e definiremo illegali, sempre con il serio corredo di dettagliate spiegazioni giuridiche. Il-le-ga-li senza se e senza ma, al di là delle strane cose che succedono alla sezione Lavoro del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dove, operazioni oscene come quella di Giovanni Innocenti, sono state distrattamente fatte passare, così come abbiamo raccontato in più articoli nei mesi scorsi.

Quando però, il gioco si fa duro, quando le questioni diventano importanti e ponderose, quella marca genetica di cui scrivevamo all’inizio, per carità, rispettabilissima, ma comunque mai corretta e mai emendata in direzione anti ciclica, da un esercizio di attività di formazione, in grado di colmare le lacune di base, diventa decisiva per mettere, naturalmente, automaticamente, conseguentemente Giovanni Innocenti fuori da quel magazzino di strumenti marinareschi che sarebbero in grado di garantirgli la navigazione in mare aperto.

Una cosa sono, infatti, le somme urgenze sciuè sciuè a 20mila o 30mila euro a botta, altra cosa è e accade se uno così, se uno con queste caratteristiche, si monta la testa e comincia a furoreggiare nella rete digitale a colpi di trionfali note stampa, con le quali comunica ai suoi concittadini aversani, di essere tanto fortunati, di aver avuto la gran botta di culo, di essere coevi, di intrecciare la loro storia contemporanea con quella sua, con quella dell’assessore Giovanni Innocenti, di un nuovo Traiano, cioè dell’imperatore di Roma che maggiori segni lasciò dal punto di vista delle opere pubbliche, delle nuove infrastrutture, degli interventi urbanistici che trasformarono letteralmente l’Urbe, facendone per quei tempi, una città da sogno.

Nei giorni scorsi avevamo intercettati alcuni scritti in cui Innocenti annunciava, visto che siamo in tema ci sta proprio bene, urbi et orbi, l’abbattimento e la ricostruzione ex novo di due scuole storiche della città: la Media Gaetano Parente di via Di Giacomo e la Primaria Linguiti di via De Chiara.

Interventi radicali senza precedenti almeno nel corso degli ultimi decenni, resi possibili dalla panacea di tutti i mali della nazione, quel PNRR che, ti vengono i brividi solo a muovere il primo pensiero embrionale su chi dovrà gestirlo nei comuni della Campania e della provincia di Caserta.

Per l’abbattimento e la riqualificazione della Media Parente, il comune di Aversa ha presentato un progetto con un importo richiesto di 6 milioni 798 mila 250 euro, mentre per la Linguiti, il progetto è ancora più importante, visto che vale un importo di 7 milioni 256 mila 925 euro. 

Facendo un conto a spanne, siamo a circa 14 milioni di euro. In pratica, col parametro delle vecchie lire, più di 27 miliardi.

Come si suol dire, “non è petto suo“. Risultato: mentre Innocenti, ritenendo che la struttura tecnica del suo comune fosse all’altezza e gli togliesse le castagne dal fuoco, facendolo passare per “uno buono”, la Regione Campania, mediatrice nella gestione dei fondi del PNRR erogati dal governo, bocciava senza remissioni entrambi i progetti.

Quello della scuola Parente, in quanto, così come si legge dal documento che pubblichiamo in copia dall’originale, in calce a questo articolo, “mancante di un cronoprogramma” valido, visto che quello presentato “non è conforme“. E ancora, mancanza assoluta nella documentazione Ape (che sta per attestato di prestazione energetica), cesrtificazione di destinazione urbanistica, valutazione di sicurezza, verifica e validazione.

Insomma, un vero e proprio disastro che, vorremmo fare una battuta, ci fa pensare che questa documentazione il simpaticissimo Giovanni Innocenti l’abbia fatta preparare nei tragicomici uffici del Consorzio Idrico di Caserta, luogo di tutte le perdizioni umane.

Per quanto riguarda la Linguiti, la bocciatura è conseguenza di un certificato urbanistico non conforme.

Se avremo tempo, cercheremo di capire cosa significhi che il certificato urbanistico presentato non sia conforme e cosa significhi, per quanto riguarda la Parente, proveremo a dirvi qualcosa in più sulla non conformità la non conformità del cronoprogramma.

Più di questo non potremo fare, perchè le altre inadempienze sono legate a clamorosi strafalcioni che denotano, così come avevamo già scritto in termini generali (CLIKKA E LEGGI), l’assoluta impreparazione delle burocrazie comunali casertane, che pensando sempre a fare certe cose (ci siamo intesi, ingegnere Serpico, ci riferiamo a quelle per cui lei è indagato nella vicenda dell’appalto dei rifiuti pilotato da Carlo Savoia) spariscono praticamente dalla scena, quando si tratta di lavorare imprimendo, alla propria opera, il marchio della competenza.