LO SPRECO DI ERCOLE. Il comune di CASERTA ha speso oltre 30 mila euro in meno di tre anni per non risolvere il problema

1 Aprile 2022 - 10:03

CASERTA – L’ultimo schianto è di qualche settimana fa e per riaprire il tratto il comune di Caserta ha speso oltre 2 mila euro per sistemare la segnaletica la segnaletica relativa al limite di altezza per il ponte di Ercole.

Come sappiamo, non è la prima volta che questo punto di connessione tra la frazione del comune capoluogo e il centro città viene in pieno dal furgone di turno.

In tanti hanno cercato di proporre diverse ipotesi per evitare questi continui schianti, ma per ora tutte le idee messe in campo dall’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Marino non hanno funzionato e alcune di quelle lanciate nel dibattito, tipo abbassare il manto stradale, non sono realizzabili.

In realtà la segnaletica luminosa, che dovrebbe avvisare gli autisti dei mezzi superiori ad un altezza di 2 metri e 20 che il ponte di Ercole è troppo basso e che quindi il loro camion non riuscirebbero ad attraversarlo, ha funzionato fino a un certo punto. Infatti, prima dell’incrocio con via San Francesco d’Assisi, i mezzi superiore ai 2 metri possono tranquillamente girare su questa strada, evitando quindi di attraversare il ponte di via Camusso. Ma questa segnaletica luminosa sembra non funzionare più e quindi siamo qui a raccontarvi di furgoni incastrati sotto al ponte.

Provando a fare due conti, volevamo capire quanto il comune di Caserta abbia speso relativamente alle riparazioni alla messa in sicurezza del ponte ogni volta che questo è stato preso in pieno.

Partendo dal luglio 2019 quindi, in meno di 3 anni, abbiamo rintracciato determine per un valore complessivo di 36 mila e 826 euro.

A fare la parte del leone è l’atto del 31 agosto del 2020, relativamente alle opere di consolidamento e restauro del ponte di Ercole, con i lavori affidati alla ditta Vincenzo Modugno di Capua con un costo di circa 22 mila euro.

Questa società, poi, è la stessa che pochi mesi prima, cioè nel marzo del 2020 e quindi in pieno lockdown, si è vista affidare la commessa dal valore di 3 mila euro per i lavori di messa in sicurezza del ponte.

Il primo documento ritrovato nell’albo pretorio del comune è invece una determina con lo stesso oggetto di questa appena citata, cioè lavori di messa in sicurezza del ponte di Ercole di Caserta, con un importo per il servizio di 5 mila euro consegnati alla Gesim, azienda con sede in via Falangola, a Caserta.

Veniamo agli ultimi due, se dell’affidamento di marzo abbiamo già scritto, manca quello di dicembre 2021, il penultimo caso di incidente sotto il ponte di Ercole.

In quella occasione si è trattato della ditta Stefano della Rocca, con sede a Casola in via Rossi, a ricevere la commessa per i lavori dal datore di quasi 4 mila euro.

Quindi resta sul groppone della città una cifra superiore ai 36 mila euro, cioè una spesa per un lavoro che fondamentalmente non è stato mai portato a termine.

Attenzione, non che le aziende citate non abbiano compiuto il loro dovere in maniera ligia e precisa, ma senza una correzione strutturale di questo endemico problema, il ponte di Ercole verrà sempre preso in pieno e ci saranno sempre aziende nominate e pagate dal comune di Caserta per mettere a posto lo scatafascio provocato dalle collisioni. E la città continuerà a spendere soldi letteralmente a vouto.

Questo è un caso evidente di come esiste nel capoluogo l’assenza totale di programmazione ad ampio raggio, che dobbiamo imputare per forza di cose all’amministrazione comunale – ma che non vede l’ente cittadino come unico responsabile – rispetto ai problemi endemici della città.

Così la storia del ponte, ma lo stesso identico destino è segnato per altre criticità della città di Caserta. Non ci stiamo riferendo alle strade del capoluogo completamente distrutte, ma le strade del capoluogo completamente distrutte sono un ottimo esempio.