CONSIGLIO DI STATO. Ecco qual è la vera situazione di Nestore e di Pasquale Capriglione. Decisione temporanea in attesa di…S.MARIA C.V.
7 Luglio 2022 - 13:31
In calce all’articolo in cui proviamo a darne una spiegazione tecnico-giuridica, la copia del decreto di sospensiva degli effetti dell’interdittiva antimafia, emesso dal presidente della Terza Sezione, Michele Corradino. Tutto si deciderà entro e non oltre il 21 luglio, quando l’istanza di sospensiva, reiterata come ricorso al diniego del Tar, sarà oggetto di una Camera di Consiglio alla presenza di tutte le parti
CASERTA (g.g.) – Come avevamo promesso nell’articolo di ieri (PUOI LEGGERLO CLICCANDO QUI)
Si tratta di una decisione tutto sommato interlocutoria, di mera attesa. A guardar bene ineccepibile in punto di diritto. L’interdittiva antimafia, atto amministrativo impugnato attraverso un ricorso alla decisione monocratica del Tar Campania, che aveva invece respinto l’istanza di Capriglione, non sviluppa dei contenuti tali da risultare prevalenti rispetto a quelli esposti dall’attore.
“Res adhuc integra“, che sta per “questione non ancora compromessa”. Non compromessa, dunque, dall’interdittiva antimafia ma che, dunque, potrebbe diventarlo o comunque essere rimessa in discussione nel momento in cui si conosceranno le decisioni della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere sull’istanza presentata dallo stesso Capriglione di controllo giudiziario, istituto che ha riformato nel 2017 l’articolo 34 della legge Antimafia, aggiungendo questa opzione che, in caso di suo accoglimento, crea una condizione di congelamento degli effetti o di parte di questi dell’interdittiva antimafia, nel momento in cui assegna al tribunale il compito di vigilanza prescrittiva, incisiva e penetrante, più blanda rispetto alla misura dell’amministrazione giudiziaria, mediante sottoposizione temporanea, da uno a tre anni, dell’impresa ad una serie di obblighi informativi e di compliance (conformità delle attività di impresa alle normative vigenti), imposti direttamente dall’autorità giudiziaria, non determinando lo spossessamento della gestione dell’azienda.
Per intenderci, si tratta della ciambella di salvataggio a cui si sono attaccate diverse imprese, a partire dalla Ecocar, la quale, colpita da interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Latina, si è vista accogliere l’istanza di ammissione al controllo giudiziario e ha potuto continuare, diciamo noi, a produrre danni nei comuni in cui opera, a partire da Caserta e Marcianise.
Sostanzialmente, il Consiglio di Stato, nel momento in cui scrive nel decreto il concetto di res adhuc integra, immortala con una sorta di fermo immagine un istante preciso, quello del 1 luglio, giorno in cui il presidente della Terza Sezione di Palazzo Spada ha emesso la sua decisione. Ed effettivamente il 1 luglio l’interdittiva antimafia era già entrata nella procedura della sezione Misure di prevenzione del tribunale sammaritano adito da Capriglione, allo scopo di mitigare fortemente le conseguenze della citata interdittiva, attraverso l’utilizzo dell’articolo 34, riformato al tempo del Governo Renzi.
In pratica, il CdS afferma una cosa molto semplice: siccome è in itinere, e in tempi molto brevi il tribunale penale assumerà anche una decisione, una procedura giudiziaria che collega, ai sensi dell’articolo 34 bis, l’atto amministrativo dell’interdittiva antimafia ad un primo intervento della giurisdizione penale, adita da chi l’interdittiva ha subito, oggi, 1 luglio 2022, io, il presidente della terza sezione Michele Corradino, ritengo che questa decisione del tribunale penale andrà a determinare anche una qualificazione delle ragioni della predetta interdittiva antimafia. Dunque, io, Consiglio di Stato, congelo e nel momento in cui tolgo, seppur provvisoriamente, dalla mia valutazione, la qualificazione dell’interdittiva, va da sé che la condizione di Nestore “non ancora compromessa” e, ancora conseguentemente rende, sempre per il momento, le sue ragioni prevalenti rispetto a quelle che, al contrario, il Tar ha ritenuto più importanti nel rigetto in primo grado del ricorso.
Poi, se il tribunale per le misure di prevenzione dovesse respingere l’istanza di Capriglione, l’interdittiva antimafia si andrebbe a valorizzare e il Consiglio di Stato ne prenderebbe atto. Nel caso in cui il tribunale dovesse accogliere la domanda di Nestore e porre dunque sotto il proprio controllo l’attività della cooperativa, senza che questa vada a perdere per il momento i contratti in essere con la pubblica amministrazione, allora, va da sé che l’interdittiva antimafia è stata considerata non decisiva, non determinante per togliere dalla scena l’impresa che l’ha subita, con la conseguenza che prima la giustizia amministrativa, adita proprio per valutare quell’interdittiva antimafia, si allineerà, dando la possibilità a Nestore di continuare, aggiungiamo noi, a far danni, ma sotto il controllo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e sempre in attesa di quello che potrà o non potrà produrre l’indagine in corso della Dda e della Squadra Mobile di Caserta.
Per il prossimo 21 luglio, quando dunque si sapranno gli esiti della decisione della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il Consiglio di Stato ha fissato la Camera di Consiglio dinanzi a tutte le parti. Così, magari, vedremo per la prima volta le facce dei legali dell’ASL Caserta e dell’Avvocatura di Stato. E’ chiaro che l’esito di questa camera di consiglio dipenderà quasi sicuramente, almeno per come è stato esplicitato il dispositivo di questo decreto, dalle notizie che arriveranno da Santa Maria Capua Vetere.