CASERTA. Numeri scomparsi, 120 mila euro salvati dal covid (?) e cantieri last minute. I dubbi sull’appalto cotto&mangiato affidato da Biondi ad una società con l’anima “made in Casale”

22 Settembre 2022 - 13:22

Si tratta di un approfondimento rispetto alla notizia data 24 ore fa, relative all’aggiudicazione diretta alla Do.Ro. Costruzioni del secondo intervento di abbattimento delle barriere architettoniche. Il finanziamento è datato 2020 e forse Carlo Marino e il suo console sono andati fuori tempo massimo

CASERTA (l.v.r.) – Torniamo a parlare dell’affidamento di cui vi abbiamo dato notizie 24 ore fa (LEGGI QUI), relativo ai lavori di abbattimento delle barriere architettoniche su strade comunali di Caserta, una commessa finanziata dal ministero dell’Interno con un contributo di 170 mila euro.

Nella giornata di ieri ci siamo soffermati sulla società vincitrice di questo incarico e sulla metodologia attraverso cui il dirigente Franco Biondi ha consegnato all’impresa questi lavori, ovvero l’ennesima

affidamento diretto a una ditta di proprietà di imprenditori di Casal di Principe e dintorni.

Adesso vogliamo capire meglio quale è stata la ratio, il criterio amministrativo che ha portato a questo incarico e per questo siamo costretti ad analizzare con attenzione la determina 1639 del 14 settembre scorso.

Partiamo dal decreto che fa scattare il finanziamento, ovvero il documento firmato dal capo dipartimento per gli affari interni del Viminale, Elisabetta Belgiorno. Il comune di Caserta specifica che questo contributo nasce al decreto appena citato firmato 14 gennaio 2020, pochi mesi prima dell’inizio della pandemia covid.

All’interno di questo decreto ministeriale troviamo già la prima incongruenza con quello che viene scritto dal dirigente Franco Biondi. Il comune di Caserta segnala come termine massimo di inizio dell’esecuzione dei lavori finanziati da tale linea di credito il 15 settembre 2022, mentre il decreto all’articolo porta sempre il 15 settembre, ma del 2020, ovvero dell’anno in cui è stato stabilito il contributo.

L’unico riferimento antecedente all’affidamento diretto, invece, è una determina del 29 luglio scorso, la numero 1414, con la quale, dichiara Il comune, di aver indetto una procedura mediante affidamento diretto per questi lavori di abbattimento delle barriere architettoniche. Vero, ma si tratta di tutt’altra storia.

Andando a cercare nell’albo pretorio la determina, infatti, leggiamo – oltre ad un insensato riferimento al comune di Cesa – che si tratta sì di lavori per l’abbattimento di barriere architettoniche, ma di un diverso finanziamento, un diverso contributo del ministero degli interni, relativo ad un diverso titolo di spesa (QUI L’ATTO).

Ed infatti è stata aggiudicato un diverso appalto, dal valore di 119 mila euro ad una società romana: la L.D.P. Strade, con sede in via Casilina, a Roma.

Quindi, un contributo differente del ministero dell’Interno, codice di gara differente per la procedura, una società diversa rispetto a quella contattata pochi giorni fa, ovvero la Do.Ro. Costruzioni, un prezzo differente.

Ieri scrivevamo, però, che ritenevamo plausibile la possibilità che possa esistere una proroga all’obbligo di iniziare queste attività di cantiere entro il 15 settembre del 2020, allungando la data di scadenza fino ai giorni attuali. E su questo, forse, abbiamo una risposta, anche il dirigente comunale Biondi non ne fa alcuna menzione.

Il dubbio potrebbe essere stato risolto così: si tratta di risorse economiche assegnate al 2020 e spostate nell’ultima legge di bilancio, ovvero quella 2021, all’interno del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, ovvero il progetto di ripresa economico per combattere i danni della pandemia. Una condizione che, quindi, presumibilmente, ha allungato il termine massimo per l’inizio dell’esecuzione dei lavori.

In realtà, il comune di Caserta dello scorso 11 maggio aveva ricevuto una lettera dal ministero dell’Interno che comunicava la via del procedimento per la revoca del finanziamento (GUARDA QUI), in considerazione del fatto che l’amministrazione non aveva avviato le opere entro i termini previsti, non è riuscito a mettere in piedi le basi per affidare.

Ma il ministero parla del contributo del 2021, ovvero quello che poi il comune di Caserta è riuscito a portare all’affidamento diretto alla fine di luglio. Di quello del 2020 non se ne fa menzione. Ciò significa che o il finanziamento è già scaduto, oppure la procedura di gara era già stata attivata e quindi il comune di Caserta aveva rispettato i termini previsti. Ma ci sembra poco plausibile questa seconda ipotesi perché, se non rispetti i termini previsti per un affidamento datato 2021, dovresti essere già fuori tempo massimo anche per il contributo del 2020, no?

E anche perché, all’interno dell’archivio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che conserva il Cig, ovvero il Codice identificativo di gara di tutte le procedure per gli appalti pubblici degli enti dello Stato, quello relativo all’affidamento alla Do.Ro Costruzioni, società con sede a Castel Volturno, ma di proprietà di una famiglia di Casal di Principe, i Corvino, non esiste. Abbiamo trovato il Cup dell’affidamento alla Do.RO., ovvero il Codice unico di progetto, ma il sito opencup.gov.it segnala come la nascita sia del 13 luglio 2022, ovvero due mesi dopo la lettera di revoca del Ministero che segnalava come motivo di chiusura del finanziamento proprio l’assenza del Cup (GUARDA QUI).

A questo punto ci sono diverse domande che dobbiamo porci. Perché il comune parla di secondo intervento per questi lavori di rimozione delle barriere architettoniche, quando i primi sono stati già assegnati e finanziati con tutt’altro procedimento?

Il comune di Caserta ha inviate le motivazioni al ministero affinché queste due linee di credito potessero restare in vita? O solo per quella relativa al finanziamento 2021, cioè il contributo che il Viminale ufficialmente stava per cancellare?

Volendo ritenere questo finanziamento 2020 ancora attiva e non da revocare a causa dei ritardi dell’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Marino, si parla di inizio di esecuzione dei lavori entro e non oltre il 15 settembre. Ma se il 14 viene fatto l’affidamento, ciò significa che il cantiere è stato aperto il giorno dopo? E dove è stato aperto? Si sta lavorando sulle aree del precedente intervento? E per quale motivo? Perché nulla di ciò è stato scritto sulla determina?

Ci sembra davvero assurdo il modo in cui è stata scritta questa determina e i dubbi sulla legittimità della procedura di utilizzo di questi fondi restano e si consolidano sempre di più.