ORE 11.05. SPECIALE ELEZIONI. TUTTI I 18 ELETTI ALLA CAMERA. L’effetto flipper: perché no Rosetta D’Amelio (PD) e sì Franco Mari (SI-VE)

27 Settembre 2022 - 11:03

Calcolando semplicemente i quozienti nudi e crudi della circoscrizione Campania Due prima e dei collegi dopo, il seggio sarebbe dovuto andare ad appannaggio dell’ex presidente del consiglio regionale D’Amelio, numero due, dopo Piero De Luca, della lista PD a Salerno e Avellino. In realtà, non è andata così e vi spieghiamo il perché

CASERTA (g.g.) – C’è un solo caso di duplice elezione diretta e non per opzione, ovvero del capolista e del numero due, nella circoscrizione di Campania Due.

E’ successo da noi, ovvero nel collegio Caserta e Benevento, dove i Cinque Stelle, che con il loro 31,15% eleggono non solo il capolista casapullese Agostino Santillo, ma anche la numero due, la casagiovese Enrica Alifano, che entra per la prima volta a Montecitorio dove, sia detto senza offesa, nell’ultima legislatura i pentastellati hanno messo davvero cani e porci. Dunque, riteniamo, già a scatola chiusa, la Alifano sarà migliore. Si tratta di un avvocato, sicuramente inserita da Santillo che, ricordiamo, abita nella vicina Casapulla.

I due seggi di 5 Stelle nel collegio di Caserta e Benevento si inseriscono nel conto dei tre eletti raccolti nell’intera circoscrizione di Campania 2, con il terzo scattato nel collegio di Salerno e Avellino, dove il partito di Grillo e Conte, che non definiamo per caso partito e non movimento, ha preso il 24,89% e dove è stato eletto il capolista Michele Gubitosa.

I nostri consulenti che ci danno una mano, perché i conti alla calcolatrice, con il Viminale che dorme sonni tranquilli e a quest’ora non ha ancora dato gli eletti ufficiali del Proporzionale di Camera e Senato, avendo ancora l’onere di caricare delle sezioni sia di qua che di là, hanno calcolato il quoziente di circoscrizione, ovvero il quoziente di 5 Stelle per Campania 2, fissandolo al 3.28.

Dunque, 3 seggi pieni e un resto di 0.28 che non produce il quarto seggio di circoscrizione (in questo caso sarebbe scattato sicuramente a Salerno-Avellino), in quanto questo 0.28, paragonato ai decimali dei quozienti delle coalizioni e degli altri partiti singolarmente in campo, non entra nel novero dei primi due tra i citati quozienti.

Nella circoscrizione di Campania 2, infatti, sono 8 i seggi pieni, cioè fino a concorrenza dell’unità. Precisamente i già citati 3 di M5S, i 2 di Fratelli d’Italia, 1 per Forza Italia e 2 del Partito Democratico.

Ne restano da assegnare tre, perché la quota di 11 è stabilita dalla legge elettorale ed è inderogabile.

Per cui, esauriti i numeri interi, bisogna andare alle parti decimali, ovvero i resti, che sono sia quelli allegati a numeri interi superiori allo zero, sia quelli allegati allo zero “intero” iniziale.

I QUOZIENTI DI CIRCOSCRIZIONE E IL CALCOLO DEI RESTI LISTA PER LISTA

E qui bisogna fare prima di tutto la classifica dei resti di coalizione in cui concorrono anche quelli delle liste singole, le quali fungono da coalizione a loro volta, come nel caso di 5 Stelle e Azione-IV.

Partiamo dal centrodestra. Il suo quoziente è pari a 4.40. Il centrosinistra è al 2.69; M5S al 3.28 e Italia Viva-Azione di 0.50.

Per cui, i tre seggi da assegnare con i resti vanno rispettivamente al centrosinistra, che raccoglie un resto di 0.69, a IV+Azione, che raccoglie 0.50 e infine, l’ultimo, l’undicesimo seggio della circoscrizione lo guadagna il cdx, con un resto di 0.40 che batte il resto di cinque stelle. In caso contrario, il centrodestra avrebbe raccolto 3 eletti, mentre i grillini avrebbero quattro eletti nella circoscrizione Campania 2 della Camera.

Una volta stabilita la ripartizione dei resti tra le coalizione, si ricorre ai cosiddetti resti dei resti. Perché se il cdx si aggiudica un seggio con i resti di coalizione, la sua assegnazione non sarà automatica, visto che sono tre su quattro le liste che vanno a riparto, avendo superato la soglia di sbarramento a livello nazionale del 3%.

Per cui, il resto di FdI è di 0.28, identico, manco a dirlo, a quello dei cinque stelle; il resto di Forza Italia è pari 0.06, mentre il resto della Lega, ovvero l’undicesimo seggio guadagnato da Gianpiero Zinzi è di 0.65.

Quindi, il seggio attribuito con i resti al centrodestra se lo prende, con un significativo margine, proprio la Lega.

Passiamo ora al seggio assegnato con i resti al centrosinistra. In questo caso vi concorrono il PD e Sinistra Italiana-Verdi, visto e considerato che – al di là dei ricorsi che sicuramente ci saranno – il Viminale attribuisce a +Europa un 2,83%, beffardamente vicino ma al di sotto della soglia di sbarramento del 3%.

EFFETTO FLIPPER E FLIPPERINO

Si diceva, il quoziente dei democratici è pari a 2.62. Per cui si lavora, in teoria, ripetiamo, in teoria, su un resto di 0.62. L’altra lista che va a riparto, come detto, è SI+Verdi, che ha un quoziente di 0.38.

Sulla carta, dunque, soffermandoci solo sui numeri nudi e crudi, solo sul quoziente nudo e crudo, relativo alla circoscrizione di Campania Due, il terzo seggio da assegnare, in forza alla graduatoria dei resti di coalizione, a livello di circoscrizione, toccherebbe al PD e non a SI+Verdi.

In realtà, non è così. Il seggio viene assegnato a SI+VERDI e non al PD. Questo in conseguenze dell’effetto flipper. Una diavoleria a quanto pare inespugnabile su cui molti esperti della materia dibattono da quando il rosatellum a preso vita nel 2017. A questo effetto flipper e alla spiegazione per cui in Campania Due scatti il seggio ai Verdi e Sinistra e non al PD abbiamo dedicato un articolo in cui c’è un passaggio dedicato anche al Senato, che potremmo definire flipperino, che in quest’occasione coinvolgono le liste di Lega e Forza Italia.

Come si vede, il seggio con resti assegnato al csx va a SI-Verdi, che a Campania 2 alla Camera elegge Franco Mari. E poi, per il PD il secondo seggio di partito, dopo quello di Piero De Luca, scatta a Caserta-Benevento e lo prende Stefano Graziano, come già scritto più volte in mattinata.

E con questo siamo a dieci seggi assegnati. Otto pieni e due con i resti. L’undicesimo, stabilito per legge, abbiamo già scritto che nel computo dei resti delle coalizioni o per i partiti che hanno corso da soli, lo conquista Azione-Italia Viva, che non dovendo metterlo in palio con altre liste poiché Renzi e Calenda non hanno voluto presentare più liste, bensì una lista unica, il seggio va a quest’ultima.

E dove va a finire tra i due collegi di CE-BN e SA-AV? Dobbiamo, in questo caso, vedere il resto collegiale.

Qui da noi Azione-Iv hanno racimolato come quoziente di 0.31, mentre a SA-AV il quoziente è 0.34. E qui non è improbabile che ci sia qualche discussione, data l’esiguità della distanza tra i decimali.

Per il momento, questi 3 centesimi di punto lasciano a casa il generale Vincenzo Camporini, capolista a Caserta e Benevento, premiando Mara Carfagna che, rimuovendo ogni tentazione di far battute, altrimenti ci rompono le scatole, ha avuto un gran colpo di fortuna. Perché lo 0.03 di differenza sono, nel collegio di Caserta e Benevento, sono 147 voti in più per IV+Azione qui da noi, oppure che il partito a Salerno e Avellino prendesse 195 voti in meno.

Ricapitolando, sono questi gli eletti ufficiosi (ma quasi ufficiali) nel collegio Camera, Campania Due.

Partiamo dal maggioritario: Letizia Giorgianni, collegio di Caserta (cdx – FDI); Girolamo detto Gimmi Cangiano, collegio di Aversa (cdx – FDI); Francesco Maria Rubano, collegio Benevento-Piedimonte (cdx – FI).

Campania Due, P02, Uninominali maggioritario: Gianfranco Rotondi, collegio Avellino (cdx – quota FDI); Maria Immacolata Imma Vietri, collegio Scafati (cdx – FDI); Giuseppe Bicchielli, collegio Salerno (cdx – Noi Moderati), che ha battuto nientepopodimeno che il vicepresidente vicario della Regione Campania, l’onnipotente Fulvio Bonavitacola; Attilio Pierro (cdx-Lega), consigliere regionale di opposizione a questo punto uscente.

Dunque, nei sette collegi maggioritari della circoscrizione di Campania Due, il centrodestra fa ciò che ha fatto 5 Stelle a Napoli e provincia: 7 a 0.

Veniamo ora agli undici eletti al proporzionale di Campania Due, che compongono la squadra di 28 deputati che rappresenteranno questa circoscrizione e uno dei due collegi che la compongono.

Collegio di Caserta-Benevento: Marco Cerreto, Gianpiero Zinzi, Agostino Santillo, Enrica Alifano e Stefano Graziano.

Infine il collegio plurinominale di Salerno e Avellino: Edmondo Cirielli di FdI. Con il numero uno della lista, Antonio Tajani, vincente all’uninominale a Frascati, e Marta Fascina, fidanzata di Silvio Berlusconi e vincente all’uninominale di Marsala, il seggio di Forza Italia finisce ad appannaggio di Tullio Ferrante, ex compagno di scuola in quel di Portici dell’allora importata in Campania, proprio Marta Fascina.

Ferrante era candidato al numero tre non solo a Salerno-Avellino, ma anche a Caserta-Benevento, ma anche al collegio plurinominale di Campania Uno della provincia di Napoli. Per la precisione, Tullio Ferrante viene eletto nel collegio di SA-AV, in quanto, con il 9,50%, Forza Italia ha avuto un risultato peggiore rispetto all’11,16% riportato nel collegio Campania Uno – Uno.

In quest’ultimo, oltre alle rinunce di Fascina e Tajani, eletti all’uninominale, si registra anche quella di Ferrante. E allora, il seggio affidato a FI lo prende Annarita Patriarca che, dopo aver perso di un nulla al maggioritario, si riscatta nel recupero al proporzionale.

Ritorniamo all’elenco degli eletti di SA-AV: a Montecitorio torna Piero De Luca, assieme alla già citata Rosetta D’Amelio in quota PD. L’ultimo degli eletti, dopo Carfagna, Ferrante, De Luca, D’Amelio e Cirielli, è il pentastellato Michele Gubitosa.

Tra i 18 eletti ci sono 6 casertani: Cangiano e Cerreto per Fratelli d’Italia, Zinzi per la Lega, Santillo e Alifano per il M5S e Graziano per il PD. Poi, un beneventano, sindaco di Puglianiello e coordinatore provinciale di Forza Italia, Rubano. Gli irpini sono due: cioè Gianfranco Rotondi e Michele Gubitosa da Atripalda; mentre sette i salernitani: Bicchielli, Pierro, Piero De Luca, Mari, Vietri, Bicchielli e Carfagna. Poi un napoletano di Portici di importazione, ovvero Ferrante, e una toscana, senese, di importazione, Giorgianni.

E con questo chiudiamo i servizi con quel che riguarda l’anatomia, la radiografia, la scarnificazione dei dati della Camera riguardanti la nostra circoscrizione di Campania Due.