I NOMI. Milioni di euro “riciclati” dalle frodi fiscali. Il cognato del ras condannato con altri 6
7 Dicembre 2022 - 11:07
TRENTOLA DUCENTA – Giuseppe Guarino, 54enne di Trentola Ducenta e altri 6 sono stati condannati in primo grado, con rito ordinario. Guarino ha rimediato 10 anni e 3 mesi di reclusione in continuazione con un’altra sentenza già irrevocabile. Massimo Magelli, 55 anni di San Marcellino ha incassato 5 anni e 8 mesi, Daniele Pagnano, 28enne di Caivano 4 ani e 6 mesi, Giuseppe Piscopo, 61 anni di Salerno, 2 anni e 8 mesi, Giovanni Riscetti, 48 anni di Arzano, a 5 anni, Veronica Savanelli, 35 anni di Frattamaggiore 4 anni e 6 mesi, Francesco Tortora, 39 anni di Ardea, 5 anni e 8 mesi.
La sentenza è della prima sezione penale del tribunale di Aversa-Napoli Nord presieduta dal giudice Stefania Amodeo. La procura di Napoli contestava al Guarino l’aggravante di aver agevolato le attività del clan dei Casalesi riciclando il denaro incassato dalle frodi per mantenere le famiglie dei boss ma la tesi non è stata ritenuta valida dai giudici.
Guarino, cognato del ras Giacomo Capoluongo, fratello di Maurizio esponente di spicco del clan, avrebbe diretto l’associazione criminale. Secondo la Dda, numerosi suoi sodali avrebbero prelevato quotidianamente somme di denaro in contanti provenienti da varie società attive nel settore degli imballaggi e dei carburanti che effettuavano false fatturazioni in un giro vorticoso di passaggi di soldi, come abbiamo visto nel focus dedicato a questa ordinanza. Il gruppo avrebbe gestito fino a 46 milioni di euro.
Altre 27 persone, coinvolte nella stessa inchiesta, sono processate con con rito abbreviato di cui è stato già fissato l’appello. Tra loro anche Luisa Guarino, sorella di Giuseppe e moglie di Capoluongo.