ASI. Ma perché la presidente Raffaela Pignetti fa la guerra totale a De Luca e non vuole che questi ficchi il naso nelle cose del suo Consorzio? Ora il problema è politico e se Cirielli (FdI) farà interrogazione, andiamo tutti al luna park

20 Giugno 2023 - 13:21

Dopo il nulla osta di Palazzo Santa Lucia, già interpellato per una presunta questione di incompatibilità del governatore, ora si parla addirittura di una dichiarazione di decadenza che andrebbe a toccare un componente del comitato direttivo non eletto dall’assemblea. Ma al di là di questo, occorre capire cosa faranno Zannini, il quale cerca di proteggere ancora il suo amico di tante cose Stefano Graziano e il succedaneo Carlo Marino. Per quanto riguarda l’iniziativa di Fratelli d’Italia, sarà interessante eventualmente porre qualche domanda ai rappresentanti istituzionali in provincia di Caserta del partito della premier

CASERTA – La vicenda dell’assegnazione dei terreni nell’area Impreco, realizzata in totale dissenso a ciò che la Regione Campania, che su quei fondi aveva comunque una originaria e non estinta potestà (CLICCA QUI), aveva indicato e intimato, sta producendo strascichi importanti nel rapporto tra la giunta del governatore De Luca e la presidente del Consorzio Asi Raffaela Pignetti.

La Regione Campania, di fronte al clamoroso voto a favore attribuito a quella delibera dal suo rappresentante del tempo Francesco Fabozzi, pronunciatosi in totale dissenso con la linea di De Luca e della sua giunta, ha reso necessario e inevitabile il cambiamento del rappresentante, il quale non può non essere in armonia – a meno che non rinunci al proprio incarico – con gli indirizzi definiti a Palazzo Santa Lucia, visto che se si chiama “rappresentante” della Regione Campania ci sarà anche un perché.

In quest’ultimo mese abbiamo assistito con volontario distacco, attraverso gli articoli pubblicati da altri giornali, al movimento ostile, armato immediatamente dalla presidente Raffaela Pignetti contro Giuseppe Razzano, candidato alle ultime elezioni regionali proprio nella lista civica di De Luca (che elesse ricordiamo, Giovanni Zannini) e da poco tempo occhio attivo della Regione Campania all’interno del comitato direttivo dell’Asi.

Vi facciamo sconto di ogni nostra articolata valutazione sulle contestazioni mosse e sulla loro evidente strumentalità confermata dal fatto che, come riferiscono i giornali stamattina, la presidente Pignetti ha rilanciato il suo attacco frontale a De Luca cestinando addirittura il responso che la stessa Regione Campania ha espresso sulle questioni relative a una presunta incompatibilità del Razzano a ricoprire il suo ruolo.

Oggi l’Asi dice addirittura di essere pronta a far decadere dalla sua carica Razzano, anche se verrebbe da dire che di fronte a un nulla nostra della Regione sulle contestate e molto presunte cause di incompatibilità, diventa un po’ difficile ritenere che magari, ricorrendo ad un’acrobatica e surreale questione di autotutela, l’Asi possa dichiarare decaduto, chiudendo sommariamente la questione, un componente del suo comitato direttivo non nominato dall’assemblea, bensì dalla Regione Campania.

Ma ripetiamo, non vogliamo addentrarci più di tanto in una narrazione che poi si ha difficoltà a mantenere all’interno di un perimetro di continenza narrativa che appartiene, di solito, a situazioni che riguardano il mondo del reale e non quello irreale-onirico tenuto incredibilmente insieme da chi, in 9 anni, ha consentito a questo gruppo di potere di fare il bello e il cattivo tempo e di assistere immobile ad una campagna di insulti e di odio contro questo giornale e chi lo dirige, accusato di tutto e di più, finanche del reato di minaccia aggravata.

Una situazione di autentica intimidazione, che però non ha prodotto alcunché.

Infatti oggi, 20 giugno 2023, noi stiamo qui a fare il nostro dovere, raccontando come abbiamo sempre fatto, al di là di ogni intemperanza e di ogni indecifrabile strepitio, non le vicende di Raffaela Pignetti ma quella della presidente Pignetti, degli esponenti del suo comitato direttivo che le hanno approvato di tutto e di più, ritenendo magari che portandole registrazioni private che qualche politico – nella sua innata slealtà – le ha fatto recapitare, queste potessero in qualche modo dare scacco matto a Casertace.

Quelle registrazioni, con un tono solo più ruspante e confidenziale, non contengono altro che la normale e doverosa reazione emotiva e poi editoriale ad un attacco personale che la presidente Pignetti ha finanziato prendendo 100mila euro dalle casse pubbliche, dispensati a vari avvocati, in un’operazione oscena e unica nel suo genere, avvenuta solo e solamente grazie al voto favorevole del signor Giovanni Zannini, attraverso il suo consigliere direttivo e messaggero di registrazioni private, Alessandro Rizzieri, e di Gianni Comunale, un altro che è riuscito, per dirla alla Nino D’Angelo “a salire questa fortuna”, a farsi una posizione e contemporaneamente a debellare la sveglia quale strumento di fastidio esistenziale.

Rizzieri, Comunale e poi Tamburrino, il fedelissimo di Stefano Graziano e già sindaco di Villa Literno, tenuto a lungo e fino al centesimo articolo scritto da questo giornale nel comitato direttivo nonostante si trovasse agli arresti domiciliari per fatti di presunta corruzione e reati affini.

Questa è stata l’Asi e dunque noi non dobbiamo star qui a ripeterlo ogni volta certi concetti e certe narrazioni.

Dobbiamo limitarci a dire oggi, come lo dicevamo 7, 6, 5 anni fa che continueremo ad applicare rigorosamente il terzo principio fisico del movimento dei corpi, il quale afferma che se un corpo A agisce con una forza su un corpo B, il corpo B reagisce sul corpo A con una forza che ha stessa intensità e direzione, ma verso opposto.

In poche parole, ad ogni azione che subiremo dall’Asi opporremo, per difendere la legalità, la democrazia, il diritto di critica e di espressione, perché no il diritto di satira, una reazione uguale e contraria.

Entrando nel merito della stretta attualità, essendo Razzano il rappresentante della Regione, è ovvio, anzi doveroso, che informi la Regione di quello che succede all’interno dell’ASI di Caserta.

La pervicacia con cui la presidente Pignetti vuole liberarsi di lui, ma probabilmente ancor di più della sua funzione, suscita un normale dubbio: ma perché, se uno non ha nulla da nascondere, così come afferma, teme il confronto con un consigliere non allineato, che invece potrebbe offrire un contributo a migliorare la qualità di certe decisioni?

La presidente Pignetti si arrabbia, ma se uno pensa male questo pensiero non è certo privo di elementi di fondatezza.

Se De Luca ha focalizzato il problema Pignetti e come viene gestita l’Asi di Caserta, magari chiederà chi siano i componenti del comitato direttivo.

Qualcuno gli risponderà che uno è l’alter ego di Giovanni Zannini, cioè del consigliere regionale a lui più vicino, il secondo è un’emanazione diretta e acritica del sindaco di Caserta Carlo Marino, che da De Luca ha ricevuto un aiuto non irrilevante in occasione delle ultime elezioni comunali.

Pensate un po’ che in questi giorni si parla addirittura di una interrogazione parlamentare ispirata dal “solito” Edmondo Cirielli, colonnello in pensione dei Carabinieri e oggi viceministro degli Esteri, in verità piuttosto anonimo.

Se questa notizia dovesse risultare fondata, verrebbe da chiedere ai rappresentanti casertani del partito della Meloni, cioè alla senatrice Giovanna Petrenga e ai deputati Gerolamo Gimmi Cangiano e Marco Cerreto, se loro rappresentino o meno questo territorio o se invece Cirielli da Salerno, avendo la pretesa (destinata a fare la stessa fine di quella di Rampelli nelle Regionali del Lazio), di essere lui il candidato del centrodestra in Campania, va a sposare una battaglia che si configura, invece e solamente, come una faida interna al centrosinistra, che vede schierati Stefano Graziano da un lato e De Luca dall’altro, con Fratelli d’Italia a svolgere la funzione dell’utile idiota, che essendo una roba leniniana e leninista dovrebbe provocare in Edmondo Cirielli una doppia riflessione.

Ovviamente, dopo aver deciso oggi di ritornare necessariamente sui fatti politici relativi alla gestione dell’Asi continueremo a seguire, da par nostro, e con l’enunciato terzo principio della dinamica a fare da screensaver del nostro smartphone, i fatti che verranno.