ESCLUSIVA. IL MOVENTE. Il colpo di pistola esploso per uccidere il 26enne è stata una vendetta per l’altra sparatoria del giorno dell’Immacolata

3 Gennaio 2024 - 13:40

In attesa dei primi esiti dell’indagine, abbiamo mosso la nostra esperienza e la conoscenza di quei luoghi e di quei contesti per cercare di dare senso al drammatico episodio consumato probabilmente con premeditazione la notte di San Silvestro. La vittima è stata colpita con un proiettile alla tempia. Difficile pensare che esistesse un piano diverso da quello di toglierlo dalla faccia della terra

S.MARIA C.V. – Si continua ad indagare sull’episodio di brutale violenza avvenuto il 31 dicembre sera nell’area Iacp di S.Maria C.V.

L’obiettivo di chi ha sparato al 26enne Emanuele Nebbia sarebbe stato raggiunto se il ragazzo colpito alla tempia da un proiettile fosse poi morto, com’era nelle intenzioni di chi ha premuto il grilletto.

Guardando i tg nazionali dell’1 e 2 gennaio, l’episodio è stato rubricato come ferimento collegato all’uso improprio di armi nella notte di Capodanno, peraltro in un contesto in cui questa pratica demenziale ha effettivamente causato una vera e propria tragedia in quel di Afragola con la morte della 56enne Concetta Russo e ad una latitudine superiore, dove la pistola di piccolo calibro detenuta legalmente dal deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo ha causato il ferimento del genero di uno dei componenti della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

E invece Casertace, sin dalla mattina del 1 gennaio, ha scritto di un agguato premeditato e consumato proprio nel momento in cui i fuochi pirotecnici e tanti botti hanno coperto il rumore dello sparo, facendolo passare per un modo sbagliato, ma comunque fuori dalla volontarietà, di festeggiare l’anno nuovo.

Dalle notizie che abbiamo acquisito a S.Maria C.V. quel colpo esploso per essere letale sarebbe il frutto, il sequel, di un altro episodio di sangue, avvenuto lo scorso 8 dicembre, sempre all’interno dell’area Iacp, in via Giotto, quando un 57enne fu attinto al piede da uno dei colpi di pistola esplosi da N.M. ad epilogo di una furiosa lite in cui erano intervenuti i congiunti della fidanzata del 57enne, richiamati dalla donna.

In attesa delle mosse di chi sta indagando sui fatti del 31 sera, ossia del commissariato della Polizia di Stato di S.Maria C.V. noi cercheremo di capire ancor di più partendo proprio da quella sigla, da quelle iniziali N.M., che appartengono a un 18enne che, ricordiamo, insieme al suo avvocato – così come scrivemmo in un articolo dello scorso 14 dicembre (CLICCA QUI) – si era costituito proprio al commissariato, facendo ritrovare la pistola con cui aveva ferito il 57enne O.S.