IL FOCUS. CAPODRISE ALLE ELEZIONI. Le prime prove provate che la gestione dell’aspirante sindaco di fatto Luisa D’Angelo “in Zannini” ha portato al quasi certo dissesto del Comune. Pronti a un confronto e a un’intervista
16 Maggio 2024 - 17:09
E’ giunto il tempo di ragionare sull’aritmetica, sui numeri. Dal 2011 al 2015 si è passati da un genuino (tale per il rapporto residui attivi e residui passivi) disavanzo di amministrazione di poco più di 300mila euro a 3 milioni e passa. Non ne parliamo poi di quello che è successo fino al 2023 e che è scritto a lettere di fuoco nella delibera shock della corte dei conti, su cui ci soffermeremo domani mattina, venerdì, nella seconda parte di questo Focus
CAPODRISE (G.G.) – Ricordiamo molto bene quello che l’allora candidato sindaco Vincenzo Negro disse nei nostri confronti, da un palco comiziale, durante la campagna elettorale per le elezioni comunali di Capodrise nell’anno 2021, con ogni probabilità imbeccato dal suo amico del cuore Antonello Velardi che, non a caso, dopo 4-5 anni di nostra attività, ha fatto la fine che ha fatto, perché evidentemente ciò che scrivevamo su di lui era assolutamente fondato.
Di fronte a quegli insulti proferiti nei confronti di CasertaCe e, ancor più specificatamente, nei confronti di chi lo dirige e che oggi scrive questo articolo, ci guardammo bene da riscontrarli con una querela, visto che noi non abbiamo bisogno di querelare per difendere una reputazione ben nota alle guardie e le persone oneste, esattamente contraria a ciò che, sulla nostra reputazione, dicono e scrivono i ladri.
Se è vero che noi non querelammo Vincenzo Negro come non abbiamo mai querelato alcuno che su di noi ha detto e ha scritto frasi irripetibili, è anche vero che chi si sente coinvolto in una battaglia testimoniale, finalizzata al rispetto intransigente delle leggi, e al rispetto dei soldi appartenenti alle casse pubbliche, non ha potuto disertare e non può disertare soprattutto in questi giorni di fronte alla assoluta necessità di portare aventi una battaglia di civiltà e di legalità su quello che Vincenzo Negro ha fatto da sindaco – almeno fino a quando questa carica non è stata acquisita di fatto da Luisa D’Angelo – rispetto a quello che dice di voler fare da vicesindaco, sempre di fatto della citata signora, la quale grazie anche al rapporto privilegiatissimo intrattenuto con Giovanni Zannini, sarebbe ancor di più sindaca di Capodrise rispetto a quanto non lo sia già stata di fatto in questi ultimi anni, qualora la sua lista dovesse affermarsi ad epilogo delle elezioni dell’8 e 9 giugno.
Ma noi siamo gente seria, studenti che studiano e che “la laura se l’hanno presa” ( cfr. “Totò, Peppino e la Malafemmena) alla Federico II e non alla Pegaso o a Roccasecca, e allora non abbiamo bisogno di rispondere, di ripagare le contumelie e le calunnie con speculari contumelie e insulti, patrimonio dialettico di chi non ha nè cultura, nè competenze e nè ide.
Anzi, comunichiamo a Vincenzo Negro, alla signora Luisa D’Angelo ed eventualmente all’ex capo ripartizione del settore bilancio e finanze del Comune, il signor Schiavone da Casal di Principe, di essere pronti a un confronto con lei, a un’intervista, espurgata però da tutte le cavolate e i mini-slogan demenziali da social.
La D’Angelo ha ricoperto la carica di assessore al Bilancio e alle Finanze del Comune di Capodrise dall’anno 2018 fino al 2023, con due sindaci apparentemente differenti ma che in realtà sono stati un’unica persona, ossia Angelo Crescente e Vincenzo Negro il quale, in questa rappresentazione paradossale, un po’ felliniana, della politica di Capodrise, il sindaco l’ha fatto sia quando è stato vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, tenendo in stretta sorveglianza l’urbanistica e il delicatissimo Sportello Unico per l’Edilizia (permessi a costruire e affini) e anche quando, poi, ha deciso di diventare presidente del consiglio comunale, senza cedere di un millimetro il controllo militare delle suddette ripartizioni, visto e considerato che l’Urbanistica era diventata fondamentale in coincidenza della fase costitutiva e costruttiva del Puc, collegato a certi interessi familiari di cui Casertace parlò nel 2021, al punto da provocare la reazione di Negro, i suoi insulti e zero+zero+zero risposte nel merito alle nostre contestazioni.
L’epoca di Angelo Crescente ha anche segnato l’inizio della parabola descrittiva del potere della signora Luisa D’Angelo, la quale entra in giunta comunale nell’anno 2018, assumendo la delega al Bilancio e alle Finanze e stabilendo, da allora, una linea relazionale intensissima dal punto di vista operativo con Vincenzo Negro, il quale però dava ancora la sensazione di prevalere sulla personalità, indubbiamente esuberante, della citata signora D’Angelo.
Quel rapporto, quella liaison di operatività rafforzò elettoralmente entrambi e, probabilmente, fu anche determinante per la loro vittoria elettorale dell’anno 2021, da quando tutto, però, non fu più come prima.
La D’Angelo, anche forte dell’ingresso ufficiale nella scuderia di Giovanni Zannini, assunse, infatti, un peso specifico maggiore e si narra di qualche vivacissimo scambio di opinioni e di reazioni molto dure della D’Angelo la quale, almeno in una circostanza, avrebbe abbandonato la seduta di una giunta comunale, distribuendo più di un moccolo nei confronti di Negro, che l’avrebbe poi recuperata sulle scale.
Ma la relazione molto intensa, divenuta quasi ombelicale, tra Negro e la D’Angelo, costituirà argomento di una riflessione politica che pubblicheremo di qui a qualche giorno.
Questa ricostruzione sintetica, a fronte delle tante storie e pieghe conseguenziali di questo connubio, che ha portato alla fine della consiliatura, ci serve per estrapolarvi un dato ugualmente politico e allo stesso tempo tecnico, che focalizzerà la maggior parte della sua attenzione sugli anni in cui la D’Angelo è stata assessora all’economia della città di Capodrise. Ciò bisogna farlo necessariamente nel momento in cui, stante il rapporto di sudditanza di Negro nei suoi confronti, è lei che si propone di fatto ad essere al vera guida, il vero sindaco di Capodrise. E se uno vuole fare il sindaco è anche normale che si vada a vedere come ha operato quando ha svolto un incarico amministrativo importante qual è, senza ombra di dubbio, quello di assessore.
D’ANGELO: SIMPATICA O ANTIPATICA, MA I NUMERI NON SONO UN’OPINIONE – Al di là delle riserve politiche, della diversa valutazione che può essere data sulla decisione, assunta dalla D’Angelo di entrare nella scuderia Zannini, quando, invece, si parla di numeri succede di per sé, per definizione, che le opinioni stanno a zero.
In poche parole se la D’Angelo abbia o meno lavorato bene esula da ogni giudizio, da ogni valutazione, da ogni diversa sensibilità sulla sua simpatia o antipatia.
Per l’appunto, i numeri non sono un’opinione. Costituirebbe un esercizio di disonestà intellettuale nascondere i numeri e far valere nel giudizio complessivo su chi si candida, di fatto, a sindaco di Capodrise ossia Luisa D’Angelo, mettendo a valore solamente altri elementi valutativi.
Domanda: Questo giornale può essere, per caso, tacciato di connettersi quale amico di Giuseppe Fattopace?
Andatevi a cercare la frase “Giuseppe Fattopace Casertace” e leggete la declinazione del tag offertavi da Google. Troverete tantissimi articoli in cui questo giornale critica, anche pesantemente, le modalità con cui non ha avuto la forza per arginare l’orribile faziosità dei revisori dei conti che presiedeva al Comune di Caserta.
Per cui CasertaCe e chi lo dirige, di tutto possono essere accusati, eccetto di essere amici di Fattopace. Ma anche in questo caso, par condicio docet, i numeri non sono un’opinione. Dunque, cominciamo a snocciolarli.
Fattopace lascia la carica di sindaco nell’anno 2011 con un disavanzo accertato per l’anno 2010 di 324.309,euro e 93 centesimi
Tutti lo possono controllare, ci abbiamo messo, non a caso, anche i centesimi.
Un lascito con cifre in pieno ordine, in piena salute, che Fattopace consegna al suo successore Angelo Crescente, che lo fa approvare, come conto consuntivo dal consiglio comunale.
I residui attivi costituiscono sempre un indicatore di buon governo o di mal governo.
Con i residui attivi, infatti, si truccano i Bilanci e si nasconde la polvere sotto i tappeti.
Addirittura Fattopace lascia residui attivi, fatto più unico che raro, inferiori per importo complessivo ai residui passivi: 8.984.387,43 euro a fronte di residui passivi pari a 9.309.830,76 euro.
Chi vuole gonfiare i residui attivi per nascondere un Bilancio in crisi non fa così, come i lettori di CasertaCe abituati da anni alle nostre analisi sui Bilanci degli enti locali, ben sanno.
La coppia Angelo Crescente-Vincenzo Negro, nella loro prima consiliatura, amministra in modo da indurre la Corte dei Conti a mettere nero su bianco i primi numeri allarmanti.
Il 19 luglio 2023 i giudici della Finanza nazionale e locale emettono una delibera che ci permette di partire dai numeri del 2015.
La Corte dei Conti fotografa per il citato anno di esercizio, un disavanzo di Bilancio pari a dieci volte di più rispetto a quello lasciato (quasi in pareggio) da Fattopace, sempre numeri alla mano e senza alcuna libera chiave interpretativa. Aritmetica e non opinioni, matematica finanziaria, contabilità degli enti locali e non chiacchiere
La coppia Crescente-Negro appioppa a ogni cittadino capodrisano un disavanzo di amministrazione pari a 3.465.423 euro e 87 centesimi. Non si tratta, però, di una visione solo spendacciona, poco attenta alle ragioni degli equilibri di un Bilancio, ma magari e comunque dell’utilizzo della leva di politica economica di una spesa pubblica utilizzata per far star meglio i capodrisani, in un meccanismo che, utilizzando una definizione maccheronicamente macroeconomica potremmo definire di “crescita in debito“. Leggete, invece, cosa scrive la Corte.
L’istruttoria svolta evidenzia una complessiva situazione di disordine nella tenuta della contabilità e di violazione delle regole della contabilità finanziaria, anche in considerazione delle lacunose e scarne risposte fornite, che potrebbero essere sintomo di una situazione finanziaria ben più grave”.
Difficile pensare che il commissario prefettizio in carica nel 2015 abbia potuto contribuire alla distruzione di questo primo disastro finanziario dell’ente. Crescente è caduto nel 2014 e dunque, nei suoi 3 anni di governo, attraverso sofferenze di bilancio ravvisabili esercizio per esercizio e attraverso ipoteche debitorie con ricaduta negli esercizi successivi hanno letteralmente stravolto un Bilancio indiscutibilmente (i numeri non sono un’opinione) virtuoso lasciato da Fattopace.
Non stupisce dunque, per come funziona il consenso nelle nostre zone, che quello “spendi-spandi” abbia contribuito, anche in questo caso, alla nuova vittoria elettorale della coppia Crescente-Negro e a quello di Luisa D’Angelo, la quale si affaccia proprio in occasione di quelle elezioni, per la prima volta, sul palcoscenico della politica capodrisana.
Nella seconda parte di questo nostro focus entreremo proprio nel merito di tutti gli indicatori di bilancio, formatisi nei 5 anni in cui la D’Angelo è stata assessora, portando, in pratica, Capodrise, sull’orlo del dissesto, come non sosteniamo noi di CasertaCe ma come sostiene la corte dei conti. Già promettiamo che in caso di smentita di quest’ultima nostra affermazione, che CasertaCe fitterà una di quelle auto, accompagnate sul portabagagli da vistosissimi cartelloni pubblicitari, una gondola, su cui imprimeremo il testo integrale di ciò che dice la corte dei conti, chiedendo un permesso alle autorità di polizia per girare dentro Capodrise per almeno tre giorni.