CAPUA. Un pasticcio dietro l’altro, Babilonia al confronto era Zurigo. Ma siete proprio sicuri che oggi Carlo Ventriglia non sia ancora il legittimo comandante dei vigili urbani della città?

16 Maggio 2024 - 21:29

Leggendo il decreto che ha nominato a capo dei caschi bianchi la concittadina di Giovanni Zannini, ci ha punto l’estro, tipico di chi è abituato a studiare, di riavvolgere il nastro e di tornare a un altro decreto quello del 26 febbraio con cui Villani nominava, ma non certo ipso facto, Ventriglia nuovo dirigente del VII settore Ambiente

CAPUA  (g.g.)Noi lo famo strano” mentre, però, Ivano e Jessica, i due personaggi emblematici e iconici, raccontati e raffigurati mirabilmente dallo straordinario Carlo Verdone e da una bravissima Claudia Gerini, costituivano un ipotesi di lavoro,  dentro e sopra al talamo nuziale, per noi di CasertaCe “farlo strano” significa mettersi a studiare in una terra dove l’ignoranza troneggia, impera sovrana

Quando abbiamo incrociato il decreto, precisamente il numero 14 del 23 aprile scorso con il quale è stata attribuito, per 4 mesi, alla mondragonese Sabrina del Prete, comandante dei vigili urbani di Teverola, la guida, a part time, per 18 ore settimanali, anche dei vigili urbani di Capua, abbiamo deciso di “farlo stranissimo”.

Tenete presente quell’espressione dialettale napoletana? Abbiamo fatto “na malatia “. Poi, ognuno fa le “malatie” a modo suo. C’è chi si traveste a Carnevale da Topolina, e chi invece raggiunge la sua soddisfazione massima leggendosi un chilo e mezzo, di delibere, di determine, decreti e di atti burocratici.

Per cui, masochisticamente, perché a noi, ripetiamo, piace cosi, abbiamo riavvolto il nastro della storia del comando capuano dei vigili urbani, partendo dall’inizio ossia da un altro decreto sindacale a firma di Adolfo Villani, precisamente il numero 5 del 26 febbraio scorso in modo da sviluppare una minuziosa conoscenza di ogni passaggio verificatosi da allora ad oggi, soprattutto, nei due mesi scarsi che hanno separato la data del 26 febbraio da quella del 23 aprile.

Pensate un po’ che è bastato leggere il primo di questi documenti per decidere che questo, già solo questo, rappresentasse l’inizio e anche la fine del primo degli almeno tre o quattro articoli che dovremo scrivere tra oggi e i prossimi giorni.

Così si pronunciò Villani il 26 febbraio: “Si conferisce al dott. Carlo Ventriglia la nomina di Responsabile del Settore VII Ambiente con decorrenza dalla data del rientro in servizio “. Dunque, il 26 febbraio Carlo Ventriglia non era in servizio e non lo è ancora oggi visto che è reduce da un significativo e delicato intervento chirurgico.

Ma il problema di Ventriglia, più che fisico, rischia di diventare psicologico fino a sfociare in una vera e propria crisi d’identità. Escatologicamente, Ventriglia avrebbe, infatti, tutto il diritto di porre a sé stesso il seguente quesito: “Chi sono io veramente?”

Domanda: Siamo di fronte a un caso simile a quello divenuto leggendario dello smemorato di Collegno? No, Ventriglia sa chi è, ma in realtà non lo sa.

Eh eh, qui, per capirci qualcosa,  dobbiamo rinverdire i fasti, in verità un po’ offesi dai suoi discendenti, di Raffaele Modugno papà di Vincenzo che, a differenza di quello che oggi hanno stanno facendo il figlio e il nipote, che  lo hanno ridotto all’uso di “discoteca e cicchettini” aveva ridato lustro, in nome  e per conto della famiglia Ricciardi,  all’omonimo teatro capuano, ricostruendolo al punto da rendere possibile quello che sembrava impossibile ossia la presenza all’inaugurazione, avvenuta nel 1932, di Luigi Pirandello che di li a due anni avrebbe dato lustro all’Italia, vincendo il premio Nobel per la letteratura.

Eh si, sul caso Ventriglia è proprio doveroso pronunciare, in parafrasi, la fatidica battuta di superman: questo è proprio un lavoro per lo scrittore e drammaturgo siciliano.

Se, infatti, ci si interroga sull’identità di Carlo Ventriglia bisogna pensare a “Uno” oppure a “Nessuno” oppure ancora a “Centomila”. Magari anche alle complicazioni, vagamente schizofreniche, dei tre personaggi in cerca di autore.

E allora, Carlo Ventriglia, ma lei, “a finale” chi cavolo è?

Se Adolfo Villani scrive che lei, Ventriglia, sarà il nuovo dirigente del VII settore del Comune di Capua, ma lo scrive perché mai lo avrebbe potuto scrivere per legge, che lo ha anche revocato da comandante dei vigili urbani oggi, ripetiamo, lei, signor Carlo Ventriglia, chi è veramente? Cos’è? Che stipendio sta introitando?

Sicuramente non è ancora dirigente del VII settore in quanto, lo ha detto Adolfo Villani e non noi, lo diventerà quando rientrerà in servizio. Siccome nelle more nessuno l’ha revocata, signor Ventriglia, dalla funzione di comandante dei vigili urbani vuol dire che lei è ancora tale.

E ciò, qualche complicazione – diciamo che ne abbiamo trovate 100, 150 – nella rilettura della caotica sequenza di atti amministrativi “mitragliati” dal 26 febbraio in poi, la produce.

Per arrivare a 100 o 150 bisogna partire dalla prima complicazione. Ma noi non abbiamo fretta e bene abbiamo studiato (perché noi Villani abbiamo studiato, non sappiamo lei,) la regola dei frati certosini.

La filosofia Scolastica di San Tommaso D’Aquino diceva in sostanza che le cose si fanno, nel nostro caso si scrivono, una alla volta dunque, 1, 2, 3 … Fino a 150

Alla prossima. E poi vedremo chi è in grado di porre questioni di carattere tecnico giuridico e chi, invece, ha letto su Wikipedia la frase leoni da tastiera senza sapere neppure lontanamente cosa significhi.