COMMISSIONE D’ACCESSO. Il “techetechetè” di CasertaCe. SERVIZI SOCIALI & CAMORRA. Ecco come il Clan dei Casalesi voleva mettere le mani sui servizi sociali del COMUNE di CASERTA. E su Biondi e Carlo Marino…

23 Agosto 2024 - 18:38

Un regalo ai nostri lettori ma anche ai componenti della commissione d’accesso del comune di Caserta, che devono sapere dove sono capitati. Nei prossimi mesi, tra i 500 articoli sul malaffare dal capoluogo scritti dal nostro giornale, ne pubblicheremo 150, forse 160. NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP  CLICCA QUI  https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20

CASERTA – Non si ferma il lavoro della redazione di CasertaCe per illustrare come in un vecchio album dei ricordi il comune di Caserta. Un techetechetè stile Rai Uno d’estate pieno di procedure di gara e storie che, a nostro avviso, saranno utili ai componenti della commissione d’accesso, in modo che questi capiscano che in che posto siano arrivati a lavorare.

Veniamo all’inchiesta della DDA di Napoli sui servizi sociali che non vede coinvolti il sindaco Carlo Marino o il dirigente Franco Biondi in qualità di persone indagate, ma che segnala la presenza dei due “consoli” A capo del comune di Caserta come soggetti da “tenere lontani”.

E non lo dice un giustizialista o qualche nemico della città, come a Carlo Marino piace definire il suo competitor alle scorse elezioni comunali, Giampiero Zinzi, reo per il primo cittadino di aver spinto per l’istituzione della commissione d’accesso (come se i guai di palazzo Castrpignano non bastassero da soli), bensì Luigi Lagravanese da San Cipriano, lui sì indagato dall’Antimafia di Napoli nell’inchiesta sui servizi sociali e sull’attenzione che il clan dei Casalesi aveva in questo ambito.

Pubblicato la mattina del 3 marzo 2022

SERVIZI SOCIALI & CAMORRA. Ecco come il Clan dei Casalesi voleva mettere le mani sui servizi sociali del COMUNE di CASERTA

Spassosissima la raccomandazione fatta da Ginotto Lagravanese alla sua “formale” ex moglie Sofia Flauto: “Stai lontana da Franco Biondi e da Carlo Marino, hanno problemi giudiziari”

CASERTA (g.g.) – interessante ed emblematica una chiacchierata intercettata tra gli ex coniugi legali e nuovi coniugi illegali Luigi Ginotto Lagravanese e Sofia Flauto sulle strategie di quest’ultima per addentare la grande torta dei servizi sociali dell’Ambito C1, capofila il Comune di Caserta.

La Flauto, come avevamo facilmente previsto nel precedente articolo, considera il micro incarico ricevuto, importo poco più di 2mila euro, uno strumento per orientare i contenuti del piano di zona in modo da metterci le mani sopra.

“Ci mangiamo tutti‘, dice Sofia Flauto a Ginotto Lagravanese. Un fatto che dimostra per l’ennesima volta la grande permeabilità del sistema degli appalti del capoluogo rispetto ai tentativi di penetrazione del Clan dei Casalesi.

Esilarante, infine, la raccomandazione che Lagravanese formula all’ex moglie: “Stai attenta a non intrattenere rapporti diretti con Franco Biondi e con Carlo Marino. Hanno problemi giudiziari“.

Detto da un “addetto ai lavori” sulla specifica materia, qual è senza dubbio Luigi Lagravanese o Ginotto, così come lo chiama Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone “Sandokan”, negli interrogatori sostenuti al cospetto dei magistrati della Dda di Napoli, viene da considerarla come una raccomandazione proveniente da un’autorevolissima cattedra.