AVERSA. “Un mondo normale?” Macché: ecco la manovra di Sogert, azzoppata da problemi penali, per prendersi tutta la torta dei servizi di riscossione. Zannini direttore d’orchestra, Matacena una comparsa

24 Agosto 2024 - 11:56

È bastato scrivere ieri un articolo fondato su una simmetria logica, per essere immediatamente sollecitati da quelli che ci guardano con un misto di ammirazione platonica e commiserazione. “Andatevi a leggere la visura camerale”. L’abbiamo fatto, e guardate cosa abbiamo scoperto”

AVERSA (G.G.) – Il problema è che noi abbiamo la normalità in testa. A dirla tutta, più che di normalità, si dovrebbe parlare di simmetria logica.

E sbagliamo. Perché quando qui, in provincia di Caserta, si entra nei meccanismi dell’economia, che sempre qui, in provincia di Caserta, significa economia assistita, legata al rapporto da sempre opaco tra imprese che fatturano il 100% del loro reddito nel rapporto con la pubblica amministrazione, la simmetria logica salta.

E lo fa perché non c’è niente di logico nel rapporto tra impresa assistita, che esiste in base solamente agli appalti pubblici, e i propri interlocutori, che istituzioni sono per modo di dire, mentre in realtà sono la politica , quella che si fa al sud, in Campania, in provincia di Caserta.

Simmetria logica significa rispondere ad un avviso pubblico, partecipare a una gara, perderla oppure aggiudicarsela, e chi si è visto si è visto.

In questa simmetria ci può stare anche la turbativa, ossia quel momento in cui l’impresa cerca di avere dalla sua parte il dirigente o l’interlocutore politico del dirigente pubblico.

No, qui siamo oltre. La degenerazione del settore pubblico, ossia quella istituzione governata da un regime fondato sulla corruzione morale e materiale, articola una vita intera, dei processi paralleli, che sono i veri processi di regolazione del rapporto tra i due elementi del sistema.

Un rapporto finanziato continuamente da un fiume di danaro pubblico.

In questo modo, l’aggiudicazione formale di una gara diventa una semplice finzione.

Le partite vere, oseremmo dire i veri procedimenti amministrativi di aggiudicazione, vivono, si sviluppano e si esauriscono su un piano parallelo, che non esiste, o meglio non esisterebbe in nessun contenuto normativo ma che diventano, a furia di applicazioni costanti, vera norma materiale.

Uno pensa che il sindaco di Aversa Francesco Matacena, essendo stato per anni e anni presidente dell’Ordine dei Commercialisti nell’enorme area dell’agro aversano e di Napoli Nord, ricadente sotto alle competenze del Tribunale normanno, possa e debba essere un protagonista di una scelta politica, che è anche tecnica, come quella raccontata nell’articolo di ieri (CLICCA E LEGGI) e invece ti rendi conto, spendendo la modica cifra di 6 euro per fare una visura camerale storica, che Matacena probabilmente, anzi quasi sicuramente, dell’operazione che ha portato all’affidamento, per circa 90mila euro Iva compresa alla Civitas Srl dell’attività di supporto…, poco sa, anzi nulla sa.

È bastata una visura camerale. Quella che ci ha consentito di individuare l’esistenza di una cosiddetta Rete di Imprese, capitanata dalla Sogert, l’azienda di Grumo Nevano della famiglia Coppola, che già da qualche anno è affidataria, ad Aversa, del servizio di riscossione coattiva di imposte, tasse e tributi comunali.

Sapete chi c’è in questa rete di imprese? Manco a dirlo, la Civitas Srl di Sant’Agata de’ Goti, di cui è titolare il signor Buffolino, nipote dello storico esattore, oggi 90enne, Vincenzo Piccoli.

In pratica Buffolino e la Civitas non sono dei competitor di Sogert. Per cui, salta totalmente quell’ipotesi, da noi confezionata ieri, sulla volontà del sindaco, in questo caso sindaco-tecnico, di creare un equilibrio nel rapporto tra Sogert e Comune di Aversa.

La simmetria logica: io non mi fido al 100% di Sogert. Magari sono anche bravi, ma il mio Ufficio Tributi non ha la capacità e la forza di relazionarsi al fornitore esterno di servizi, in modo da far capire a me sindaco che tutto avvenga nell’interesse del bene pubblico, del cittadino-contribuente.

Dunque, lancio un avviso pubblico, nel Mepa scovo una società che ritengo indipendente e non porosa rispetto a condizionamenti della Sogert, e così rafforzo l’Ufficio Tributi creando un equilibrio che oggi non c’è.

Simmetria logica o normale attività di un’amministrazione che uno straccio di pensiero lo rivolge al bene comune.

Una cosa che non abita ad Aversa, dove invece si integrano tutte le cose, tutti i guasti sistemici di cui abbiamo scritto all’inizio.

La batosta ricevuta a Crispano (CLICCA E LEGGI cosa è successo) dalla Sogert dopo che un Pm della Procura di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio e reso imputato Felice Coppola, legale rappresentante della società grumese (non a caso poi sostituito dalla sorella), ha creato una condizione nuova, difficilmente gestibile.

A Crispano è successo che un nuovo dirigente dell’Ufficio Tributi, che ha sostituito il precedente andato in pensione e che rispetto alla Sogert aveva, chissà perché, una posizione più malleabile, ha riconosciuto nell’esistenza del procedimento penale calabrese atti e circostanze che integrano pienamente la possibilità che si avvicina ad una necessità per un ente locale che ha affidato ad un’impresa privata l’esercizio di un servizio pubblico, di revocare il citato affidamento.

E così è successo nel Comune del nord napoletano, dove la Sogert ha perso un suo piccolo feudo, sviluppatosi in anni e anni di titolarità dei servizi di riscossione e divenuto plasticamente evidente nel fatto che in quella gara, poi revocata, era stata l’unica azienda a presentare un’offerta.

Precedente pericoloso, quello di Crispano.

In questi casi, sempre in base a quel mondo normale, quello della simmetria logica, un’impresa si ferma un po’, si concede una pausa di riflessione, attende che la vicenda giudiziaria che la coinvolge con tanto di accusa di corruzione si chiarisca e si chiuda con un epilogo falso. Ma qui siamo nel mondo delle asimmetrie illogiche e quindi la Sogert non vuol stare ferma.

Sullo sfondo c’è il problema della sostituzione di fatto dell’Ufficio Tributi del Comune di Aversa. Lì si completerà la filiera.

Non solo, dunque, riscossione coattiva, ma anche coattiva, ma anche riscossione ordinaria e accertamenti.

Bisogna precostituire, dunque, una posizione. Io Sogert non posso andare a rispondere a causa del precedente di Crispano, per giunta “messo sul giornale” da quei ficcanaso di Casertace.

Mi serve un gregario docile.

Lo prendo nella Rete di Imprese che io domino, coordino. Ed ecco pronto per la bisogna mister Buffolino da Sant’Agata de’ Goti, nipote di cotanto zio.

È come se il capitano di una squadra ciclistica permettesse, per un giorno, al suo gregario di vincere una corsa e anche di tenergli in caldo la maglia rosa o gialla in attesa che lo stesso capitano la indossi quando sarà importante farlo.

Pensiero finale: ieri, scrivendo l’articolo basato sulle simmetrie logiche, una cosa effettivamente non ci tornava granché: il fatto che la Sogert abbia fatto asso pigliatutto, sia al Comune di Mondragone, sia a Terra di Lavoro Spa, la società il cui capitale è totalmente nelle mani dell’amministrazione provinciale, e che si occupa dei canoni relativi alle caldaie da riscaldamento e da erogazione idrica domestica, ci spostava un tassello.

Sogert ha chiuso, chiamiamolo così, un accordo quadro con Giovanni Zannini, re di Mondragone e presidente della Provincia al 60%, rispetto al 40% di cui è titolare Giorgio Magliocca.

Ora, se Zannini è, come tutti sanno al di là delle ipocrisie e di qualche folclorico e divertente intervento fatto dal consigliere comunale Pietro Giglio (CLICCATE perché è straordinario) è il vero sindaco di Aversa.

Ecco perché avevamo pensato ad un’alzata di testa di Francesco Matacena. Non era così.

Ecco perché oggi abbiamo scritto che lo pseudo-sindaco nulla sa di questa operazione, che poi in futuro dovrà portare secondo quelli che sono gli obiettivi di Zannini, Magliocca e Sogert, al monopolio completo nei servizi di riscossione della città di Aversa, in pratica una super torta, nel controllo di questa impresa e di chi, politicamente, la protegge ed asseconda.