S. MARIA C.V. Quando i vigili urbani vanno in pensione. Tutto regolare per i due anni in più di servizio al Tenente Borrozzino e sulla bocciatura opposta dal sindaco Mirra a Farina e a Masucci o è questione di “figli e figliastri”?

31 Agosto 2024 - 12:51

Noi di CasertaCe non abbiamo ancora maturato certezze granitiche su questa vicenda. Aspettiamo di leggere meglio gli atti amministrativi soprattutto nella parte narrativa in cui di solito si spiega una delibera collegandola a precisi e indiscutibili fonti normative. Per il sindacato CSA, questa discrezionalità, targata soprattutto comandante Aulicino non esiste e rappresenta un abuso. In calce all’articolo la lettera sindacale e le 28 pagine della delibera che ha accolto l’istanza di Borrozzino di rimanere in servizio fino a 67 anni

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.)

Se volete approfondire vi potete leggere con tranquillità la lettera, francamente molto circostanziata, che il sindacato autonomo CSA, guidato a livello provinciale dal maddalonese Giuseppe De Lucia, rappresentato a Santa  Maria Capua Vetere dal dirigente aziendale Antonio De Riso ha indirizzato all’Ispettorato della Funzione Pubblica, il dipartimento che opera dentro palazzo Chigi a contatto con la presidenza del consiglio dei ministri,  all’Ispettorato territoriale del Lavoro di Caserta, al sindaco di S. MARIA C.V. Antonio Mirra, alla segretaria comunale dottoressa Maria Emilia Lista,  al dirigente, sempre del comune sammaritano, degli affari finanziari Giuseppina Celestino, agli assessori e, infine, ai revisori dei conti del Comune

Stesso discorso vale per le 28 pagine della delibera di giunta con la quale il 5 maggio scorso l’amministrazione comunale ha accolto l’istanza, presentata dal Tenente dei vigili urbani Salvatore Borrozzino, di continuare a rimanere in servizio fino a 67 anni, dunque, 2 anni in più rispetto al compimento del 65esimo anno di età, che avverrà il prossimo 19 settembre.

Noi che abbiamo la necessità di operare una sintesi riteniamo che sia serio, utile, e, nell’economia generale delle azioni compiute dall’amministrazione comunale nei confronti di Borrozzino ma anche di altri dipendenti, tra cui due vigili urbani, di partire da ciò che è stabilito nell’ordinamento nazionale e che la Funzione Pubblica, la quale, secondo i gusti dei governi in carica, è a volte ministero autonomo, altre volte, come adesso, dipartimento attivo, come già scritto prima, presso la presidenza del consiglio, eroga attraverso suoi atti amministrativi.

Quando la Funzione Pubblica sotto il governo di Matteo Renzi, era un ministero, anno del signore 2015, questa erogò una circolare precisamente la numero 2 del 19/02/2015 nella quale si prevedeva “la risoluzione del rapporto di lavoro al compimento del 65esimo anno, (naturalmente parliamo del pubblico impiego n.d.d.) qualora il dipendente abbia maturato l’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne

Quando, la Funzione Pubblica, rimanendo però la stessa cosa, è diventata un dipartimento guidata da un sottosegretario e non da un ministro non ha cambiato certo posizione e né lo poteva fare visto che il quadro normativo era rimasto invariato. Per cui, con il parere 54733/2021 spiegava che i dipendenti del settore pubblico, i quali avevano raggiunto l’anzianità contributiva prima del compimento del 65esimo anno di età, avrebbero dovuto poi essere posti in quiescenza proprio in coincidenza di questo compleanno.

Ergo, diciamo noi: la relazione tra età in cui si va in pensione e anzianità contributiva dà a quest’ultima la forza di diventare una variabile che può portare ad un allungamento degli anni di servizio. Se tu hai raggiunto da maschio 42 anni e 10 mesi o da femmina 41 anni e 10 mesi devi avere come riferimento il compimento del 65esimo anno di età.

Caso Salvatore Borrozzino il Tenente dei vigili urbani, al 19 settembre, giorno in cui compirà 65 anni, avrà precisamente maturano 46 anni 2 mesi e 23 giorni di contributi versati. Non vogliamo sbilanciarci più di tanto asserendo già da ora il sindacato CSA ha ragione dato che vogliamo svolgere prima di tutto una lettura più attenta della delibera di giunta di 28 pagine, di cui sopra, per capire quali siano i riferimenti normativi che hanno giustificato l’accoglimento dell’istanza di rimanere il servizio fino a 67 anni. Di sicuro c’è che il comandante facente funzioni dei vigili di Santa Maria Capua Vetere, Giuseppe Aulicino, ha dato parere favorevole nel momento in cui non ha dichiarato quello che poi solo due mesi dopo ha dichiarato al cospetto di altre due istanze, firmate dai luogotenenti Michele Farina e Raffaele Masucci, a cui l’amministrazione comunale, la giunta, hanno opposto un secco diniego anche perché Aulicino ha affermato che non esistevano al momento necessità legate alla carenza di organica.

Quindi l’organico era carente al 5 maggio 2024, quando si è esaminata e approvata positivamente la domanda del Tenente; non era, invece, più carente il 9 luglio quando Masucci e Farina hanno beccato nei denti il diniego.

Va sottolineato che nella dinamica delle reazioni dell’amministrazione comunale di S.M.C.V. alle richieste di allungamento dei tempi di vita lavorativa c’è stata, fino ai casi di Farina e Masucci, una grande disponibilità. Nella lettera di CSA vengono infatti citati anche gli esempi di altri due lavoratori dipendenti Fabrizio Falcone dell’area tributi e Maria Grazia Valentino, la quale non ha richiesto di allungare fino a 67 anni, ma di rimanere in servizio nel settore finanze fino al prossimo 31 dicembre, nonostante i 43 anni e passa mesi di contributi, a fronte di un compimento del 65esimo anno di età che per lei cade il prossimo 18 settembre

Torniamo a Farina e a Masucci. Farina andrà in pensione immediatamente. Anzi, in teoria già doveva esserci in pensione. E questo è un pasticcio perché a Farina non è stata spedita la lettera per la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro. Così come previsto dalle norme, anticipatamente, dunque qualche mese prima, com’è successo ai suoi colleghi, del compimento del 65esimo anno di età. Questa gli è arrivata il 24 giugno scorso dopo che i 65 anni lui li aveva compiuti nel febbraio precedente.

Michele Farina avrebbe maturato l’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi il prossimo 31 dicembre. Per cui, quando ha compiuto 65 anni, cioè a febbraio, la sua anzianità contributiva era di 42 anni cioè al di sotto della soglia prevista dalla circolare del ministero della Funzione Pubblica confermato di fatto dal parere del 2021. Non c’è dubbio che Farina rimarrà nei ranghi dei vigili urbani fino al 31 dicembre prossimo.

 Tutto il discorso sui 67 anni, respinto dal Comune, sembrava avere molto più senso per uno che ad oggi non ha ancora maturato l’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi che per il Tenente Borrozzino supera addirittura i 46 anni di servizio

Infine il Luogotenente Masucci: compirà 65 anni il 29 dicembre e dal giorno dopo andrà in pensione. Nel giorno del suo compleanno sarà arrivato ad accumulare un’anzianità contributiva di 43 anni 6 mesi e 3 giorni

Secondo il sindacato CSA non esiste potere discrezionale da parte delle amministrazioni comunali rispetto alle norme chiarissime e declinate nella circolare del Ministero della Funzione Pubblica nel 2015 e poi confermate nel parere del dipartimento della Funzione Pubblica dell’anno 2021

Secondo l’amministrazione comunale di Antonio Mirra questa discrezionalità, evidentemente, esiste e si basa su quello che dichiara il comandante pro tempore dei vigili urbani Aulicino sulla necessità “a quella giornata”, anzi “a quel minuto” di avere a disposizione un dato organico. Non è una battuta la nostra perché se il 5 maggio Aulicino dà l’okay a Borrozzino e due mesi e 4gionri dopo, ossia il 9 luglio, non lo dà a Farina e a Masucci vuol dire che quello dei vigili urbani di Santa Maria Capua Vetere è veramente un universo liquido e liquefabile in cui la certezza del diritto e dei diritti arranca e non poco.

Insomma tutto sarebbe stato deciso da Aulicino. Fermo restando che la materia la vogliamo approfondire ulteriormente, va parimenti sottolineato che non può essere affermato in maniera stentoria che solo  una coincidenza, una coincidenza  senza sé e senza ma, solo  una diversa, ma comunque imparziale lettura, da parte dell’amministrazione comunale, degli atti istruttori della richiesta formulata, sia potuta essere l’unica determinante della realizzazione del fatto che la domanda sia stata accettata ad uno dei fedelissimi di Aulicino e dell’amministrazione comunale, mentre non lo è stata ad altri due vigili urbani  che  magari non hanno mai fatto parte o non sono mai stati interessati a far parte di un determinato cerchio magico.