LA NOTA. De Luca dà, in pratica, del morto di fame a Graziano. Ma al governatore ben gli sta. Lui, signorotto e mandante
13 Ottobre 2024 - 19:31
Beh, qualche parola di commento la merita l’intervento del governatore a Benevento. È stato lui a volersi circondare, con mosse calcolate, di personaggi come il rosso di Teverola e come Giovanni Zannini. Ora non può lamentarsi perché questa gente è questa gente. Dunque Graziano è il primo, ma a lui seguiranno altri, a partire da Zannini, se le inchieste giudiziarie lo faranno arrivare intonso alle prossime elezioni regionali
CASERTA (Gianluigi Guarino) – Vincenzo De Luca è, sicuramente, ancora in grado di far presa sulle folle, sulle persone – e sono la stragrande maggioranza – che non seguono abitualmente, con sufficiente grado di approfondimento, le cose della misera e miserabile politica campana e casertana in particolare.
Intervenendo a Benevento a un evento del PD, il presidente della Regione ha attaccato duramente il deputato di Teverola, Stefano Graziano, pur non nominandolo mai, ma sciorinando una narrazione che non lascia alcun dubbio dell’identità personale del destinatario delle sue parole. De Luca, su Graziano, ha detto cose, a mio e a nostro avviso, ineccepibili.
Chi conosce la storia del loro rapporto, e noi siamo tra quelli, non può che commentare, però, questo video con una frase secca: ben gli sta.
Ben gli sta a De Luca il tradimento di Graziano. Fino a quando gente come questa – scriviamo gente, chiamarli politici costituirebbe un abuso lessicale – gli obbedisce, gli lecca il culo e sta con lui a far bisboccia alla sua mensa, De Luca attribuisce loro la patente di politici capaci, che poi significa capaci di “far voti” costi quel che costi, perché i voti, come arrivano arrivano non hanno mai puzzato sotto al naso del governatore, purché fossero a suo appannaggio.
Quando, poi, capita che, come ha fatto Graziano – il quale lo ha fatto semplicemente perché il suo nome è Stefano e il suo cognome è Graziano – i suoi amici interessati di un tempo salgono lestamente, attaccandosi come un cagnolino ai pantaloni – così com’è capitato col rosso teverolese – a quelli del protettore Francesco Boccia, sul carro di Elly Schlein, allora i Graziano di turno e, nel caso di specie “il nostro”, Stefano Graziano, diventano, per De Luca, poco più o poco meno che degli impostori, degni di ogni dileggio.
E allora ecco che De Luca ci informa dell’acqua calda, affermando che Graziano è stato gratificato per un mero atto di pietà di una prebenda da consulente del presidente, 3500 euro al mese.
Ma quante volte l’avete letta questa cosa su CasertaCe negli ultimi anni, quante volte abbiamo denunciato la concessione di quella consulenza come atto vergognoso di gestione clientelare del potere?
Non solo. Ma De Luca ha scoperto a Benevento, grazie a una confidenza del suo amico sannita Umberto Del Basso De Caro, ex parlamentare ed ex sottosegretario ai Trasporti, che il Graziano, oltre ai soldi che gli elargiva De Luca, in pratica per non far nulla, era ricettore anche di quelli, frutto di una consulenza datagli dell’industria di Stato, Finmeccanica.
Che pena questa politica campana, che pena questa politica casertana, priva di dignità. De Luca ne è stato il gran burattinaio. Si è circondato di gente senza morale, senza cultura e senza valori dii nessun genere. E ora, di cosa si lamenta? Li ha voluti così i suoi cortigiani, li ha voluti – citiamo in proposito un grande film di Ettore Scola – “brutti, sporchi e cattivi”.
Perché così, di questa pasta gli conveniva averli. Lui è stato il mandante e non ha dimostrato, dunque, di essere migliore di loro, dei Graziano, degli Zannini e compagnia brutta che tanto brutta, nella storia della politica casertana, non si era mai vista.