BAIA DOMIZIA. Numeri buoni, ma tanti problemi: coltelli, parcheggio selvaggio, schiuma del mare. Così sarà sempre località di serie C

10 Agosto 2018 - 19:03

BAIA DOMIZIA (g.g.) – Dopo i primi giorni che sembravano maledetti in un’estate nata sotto una cattiva stella, ora, “corna facendo” le giornate di Baia Domizia si stanno sviluppando in maniera tranquilla. C’è il tutto esaurito con il 90% di presenze assorbite da residenti stanziali o avventizi di Caserta e provincia. Ma oggi Baia Domizia, a voler essere generosi, è una normale località balneare. Sicuramente non da prima classe. Insomma è qualcosa di diverso rispetto a quello che era negli anni ’70 quando l’enorme e lungimirante laboriosità veneta vi aveva intravisto affari d’oro e quando il villaggio Svedese incuriosiva mezzo mondo.

Oggi la località balneare morde il freno perché, come capita da decenni, il settore pubblico non assolve pienamente ai suoi doveri, che non consistono solo nel garantire uno straccio di ordine pubblico, che poi, in qualche circostanza, come abbiamo visto nel caso del rodeo dei coltelli non viene neppure garantito. Ma attraverso una politica di valorizzazione che, anno per anno, preveda una evoluzione attraverso tappe da percorrere e da vincere.

Non è solo questione di soldi. Occorre amore per la propria terra, orgoglio di appartenenza e un po’ di talento nella fantasia.

Tra le altre cose, per Baia Domizia è un problema e non un fatto positivo l’essere divisa nel suo territorio, in due Co

muni: quello di Cellole e quello di Sessa Aurunca che il più delle volte non collaborano alimentando una stupida quando controproducente rivalità.

Queste fotografie ci sono arrivate ieri sera. Sulla carta, il sindaco di Sessa Aurunca, Silvio Sasso, ha vietato di andare

in giro, per la zona commerciale, a dorso nudo e in costume. Un modo per elevare il livello qualitativo dei comportamenti. Invece, come si può vedere dalla foto qui affianco, i tre signori ritratti conversano paciosamente in assoluto déshabillé.

I casertani e in generale tutti quelli che posseggono una casa a Baia Domizia e che dunque contribuiscono pesantemente, col pagamento delle tasse, al bilancio comunale di Sessa Aurunca come a quello di Cellole, vorrebbero riposarsi seriamente per 15 giorni, evitando magari di fare lo slalom tra le auto parcheggiate in ogni dove e che occupano ogni centimetro quadrato delle aree prospicienti ai negozi e locali.

Quest’anno ci si è messo anche il mare a dettare qualche inquietudine. Nel passato remoto e prossimo nessuno aveva mai messo in discussione, non tanto la balneabilità, quella era scontata, ma neanche la sostanziale pulizia delle acque. Quest’anno, invece, come si vede dalla foto qui a fianco, una striscia di schiuma bianca proveniente a quanto pare dalla costa laziale, fa capolino ogni giorno a Baia Domizia. E non è un bello spettacolo.

Sarebbe opportuno che le amministrazioni comunali di Sessa e Cellole, comincino a collaborare sul serio, ma soprattutto, scindano la fase del lavoro, ugualmente duro e molto lontano dall’essere realizzato, di una garanzia per una vivibilità accettabile, da quello della elaborazione progettuale, che passa anche attraverso idee innovative, attraverso la capacità di saper interpretare il tempo nuovo, un metodo diverso di intendere la vacanza che non può essere certo quello garantito dalla coppia di Toro-Barretta i quali, scorazzando su un acquascooter, per poco, qualche domenica fa non accoppavano alcuni bagnanti.

Per il momento, questo è il punto sull’estate a Baia. Vedremo alla fine se, quanto meno i numeri della economia stagionale abbiano arriso all’imprenditoria commerciale locale.