Minaccia la ex compagna: vigilante perde porto d’armi e qualifica di guardia giurata

7 Novembre 2024 - 12:36

CASERTA – La Quinta Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Campania, sotto la presidenza del giudice Paolo Severini, ha deciso sul ricorso presentato da una guardia giurata che aveva impugnato il provvedimento della Prefettura di Caserta, i cui uffici avevano annullato il decreto di guardia giurata e la licenza per il porto d’armai per difesa personale.

Il vigilante aveva ricevuto il decreto di guardia particolare giurata, necessario per lavorare negli istituti di vigilanza. Oltre a ciò, la prefettura lo aveva autorizzato a portare un’arma da fuoco per difendersi.

Provvedimenti che poi sono stati revocati dopo l’ammonimento e del divieto di detenere armi, munizioni e materiali esplodenti, emesso dal questore. La revoca è stata disposta in seguito al comportamento persecutorio dell’uomo nei confronti della sua ex fidanzata, che aveva avuto inizio al termine della loro relazione.

Secondo quanto denunciato dalla ex, la guardia giurata avrebbe posto in essere atti di stalking, tra cui minacce, pedinamenti e intimidazioni, mirando a interrompere la nuova storia della donna. In un caso, l’uomo si sarebbe presentato in divisa a bordo dell’auto di servizio, minacciando la donna e il suo nuovo compagno, scattando foto e inviando messaggi offensivi al papà della vittima. Inoltre, l’uomo avrebbe minacciato di sottrarle i figli minori e continuato a tormentarla con chiamate e messaggi per monitorare la sua vita privata.

Contro la decisione della Prefettura, la guardia giurata ha presentato ricorso, lamentando che la revoca fosse stata disposta in maniera superficiale, sulla base unicamente delle accuse della vittima, senza una valutazione approfondita.

Tuttavia, il Tar ha respinto il ricorso, sottolineando che le condotte persecutorie del ricorrente evidenziano un comportamento incompatibile con il possesso e l’uso responsabile di un’arma da fuoco. I giudici hanno ritenuto che tali atti dimostrino una personalità incline a compiere azioni intimidatorie e illegali, giustificando così la revoca del decreto di guardia giurata e della licenza per il porto d’arma.

Con questa sentenza, il Tribunale ha ribadito che il possesso di armi deve essere subordinato a un comportamento rispettoso della legge e alla capacità di garantire la sicurezza pubblica, stabilendo che atti di stalking e minacce costituiscono un pericolo concreto che giustifica provvedimenti restrittivi come quello adottato dalla Prefettura di Caserta.