CASERTA. L’affollata assemblea del Comitato Macrico Verde si esprime per la “foresta urbana” nell’ex area militare
3 Dicembre 2024 - 19:09
Caserta (p.m.) PRIMA PARTE – Come annunciato, ieri pomeriggio il Comitato Macrico Verde si è riunito in assemblea pubblica cittadina per fare il punto della situazione sulla destinazione dell’area naturale di proprietà della curia casertana dopo le recenti querelle che l’hanno opposto alla Fondazione Casa Fratelli Tutti, ente dioceano gestore del bene.
La sala riunioni del circolo Nazionale di piazza Dante, prescelta per l’incontro, sebbene particolarmente capiente non è riuscita a contenere tutti gli intervenuti, molti dei quali hanno assistito ai lavori all’impiedi anche dalla stanza limitrofa. La circostanza è significativa di come il tema sia sentito dalla cittadinanza, considerato il forte distacco delle persone dalla vita sociale e politica della città. Ed in assenza di strategie di consenso strumentale.
L’adunanza si è protratta per oltre tre ore con un dibattito intenso e qualficatissimo, coordinato dai due portavoce dello storico sodalizio, Maria Carmela Caiola e Sergio Tanzarella. Sodalizio che, non va dimenticato, è stato in grado di raccogliere, nelle sue petizioni negli anni a tutela del compendio terriero dagli più o meno smaccati tentativi di speculazione edilizia, fino a oltre 12mila firme, che non sono certo prova di autoreferenzialità. Per tacere, poi, dell’ispirazione tratta dal suo presidente onorario, il vescovo emerito Raffaele Nogaro, un gigante del pensiero e della spiritualità.
Hanno preso la parola i rappresentanti delle diverse associazioni che compongono la galassia del Comitato Macrico Verde. Si sono così avvicendati al microfono Carmela Buonomo, anatomopatologa presso l’ospedale di Caserta e dirigente di Medici per l’ambiente Caserta, Elia Calabrò della Banca Etica, Renato Perillo del Wwf Caserta, Maria Rosaria Iacono consigliera nazionale di Italia Nostra, Pietro Di Lorenzo dell’Associazione Francesco Durante, Dolores Peduto di Green card Caserta, Mimmo Marzaioli delle Agende Rosse Campania. Riassumere ora i contenuti degli interventi significherebbe abusare della pazienza dei lettori.
Ci riserviamo, pertanto, di dare ad essi lo spazio che meritano per la loro rilevanza in parti successive.
Anticipiamo, tuttavia, che c’è stata una bocciatura generalizzata per il progetto di pretesa rigenerazione dell’area dell’ex-Macrico che hanno in mente il vescovo Lagnese, monsignor Vella e don Giannotti. Non foss’altro per il fatto che si pone in palese controtendenza rispetto alla più aggiornata ed attuale cultura dell’ambiente e del territorio. Già il Rapporto Ecosistema Urbano 2024 piazza Caserta tra le ultime città d’Italia. Proprio in questi giorni l’Associazione Città Paesaggio ha rivolto un suo “Appello ai Sindaci del Casertano per contrastare il consumo di suolo”, trattandosi di obiettivo auspicato dalle Nazioni Unite con l’Agenda Globale 2030 per lo sviluppo sostenibile e dall’Unione Europea con il suo Regolamento sul Ripristino della Natura.
Difatti, i dati diffusi nel 2023 dall’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) pongono Caserta tra i comuni che hanno consumato più suolo nell’ultimo quindicennio. Aggiungere altro cemento alla città sarebbe da sconsiderati.