MARCIANISE. Ecco chi è l’imprenditore di CASAL DI PRINCIPE che avrà in mano il cantiere da UN MILIONE di viale Aldo Moro. E la stranezza delle 100 offerte uguali…

8 Gennaio 2025 - 11:41

Cambio improvviso di strategia alla Cuc Nolana. Gare di importo molto simile passano dal metodo delle 10 imprese invitate, con una massimo due che rispondono alle procedure aperte con 186 partecipanti. A nostro avviso, una pezza peggiore del buco. Un fatto simile è avvenuto anche a Teverola

MARCIANISE (g.g./l.v.r.) – A forza di scrivere, a forza di segnalare quella stranissima procedura che vedeva le società indicate dalla stazione appaltante dell’Area nolana non partecipare quasi mai, con al massimo 4,5,6 ditte che rispondevano agli inviti, questa volta, per i lavori , Marcianise, dal valore di un milione e 328.000 euro, ha visto partecipare la bellezza di 186 ditte, ma qualcosa di strano, però, non può mai mancare quando parliamo della CUC Nolana.

Il 30 novembre scorso quella che è per noi la discutibile e famigerata Cuc Nolana ha pubblicato il terzo verbale che ha chiuso la partita per l’aggiudicazione per i lavori di costruzione dell’asilo nido di via Peschiera, a Marcianise. Quella gara si è svolta secondo quelli che erano i canoni classici, duramente criticati da questo giornale, dalla centrale unica di committenza guidata dal signor Angelo Gambardella.

Il comune di Marcianise, formalmente, e ripetiamo, formalmente ha avuto la paternità della metodologia usata per l’aggiudicazione di lavori con una base d’asta da un milione e 200 mila euro. Nello specifico della Cuc nolana, su formale (e sono tre) indicazione del comune di Marcianise, ha invitato dieci imprese, di cui solo due sono state le partecipanti.

E che ci fa un tormentone estivo rispetto a questa roba. E’ come una canzone, lanciata nel mese di aprile, non solo furoreggiasse per tutta l’estate, ma per un anno e mezzo, ma anche di più. E’ mai possibile che ogni comune casertano che ha incaricato la Cuc nolana di svolgere la funzione di centrale appaltante, ha sempre usato il metodo delle 10 ditte invitate con due, massimo tre, che hanno manifestato la loro adesione, formulando un’offerta?

Non vogliamo usare la parola sospetto? Vabbè, per dirla alla Emma Bonino, questa roba la chiamiamo Genoveffa.

Su questa genoveffa, su questo metodo particolarissimo si sono abbattuti decine e decine di articoli di CasertaCe e allora non è assurdo pensare che sulle relazione tra la CUC Nolana e i comuni casertani ci sia un’indagine in corso della magistratura inquirente.

Stessa spiaggia, stesso mare. 19 dicembre scorso: procedura aperta per i lavori di di sistemazione dell’area esterna la scuola materna Moravia e la realizzazione di un parco di quartiere lungo viale Aldo Moro, a Marcianise, importo 1 milione e 328 mila euro.

Un importo molto simile alla gara di novembre. Ma stavolta al comune di Marcianise decidono di indicare un’altra strada alla Cuc, quella della procedura aperta. Risultato: rispondono 186 ditte. Dunque, da due a 186 ditte.

Questa clamorosa moltiplicazione dà pienamente ragione a quanto CasertaCe scrive da anni. Era possibile attivare gare d’appalto con procedure veramente concorrenziali e non usando le strettoie degli inviti e delle trattative. Non averlo fatto, vale per la Cuc, ma vale per tutte le stazioni appaltanti, dimostra quanto sia stata una scelta netta, politica.

Da altri comuni, ad esempio da Teverola, dove il sindaco Gennaro Caserta prova a recuperare una verginità, dopo è diventato primo cittadino nel modo in cui è diventato, ci giunge notizia di ulteriori procedure aperte della Cuc nolana. Un cabio di rotta che si sarebbe verificato – per pura coin cidenza – all’indomani della bufera giudiziaria che ha investito l’amministrazione della Provincia di Caserta. Cosa c’è di meglio di dimostrare a chi va dimostrato che la relazione tre comuni e Cuc nolana, di cui la doppietta antitetica degli appalti a importo similare di Marcianise rappresenta la cartina al tornasole, è trasparente, serena, tranquilla, meritrocatica? Eh beh, una procedura aperta, perché con 186 imprese fare le ricotte è un po’ più complicato e non basta fare le cordate di 7/8 ditte che, magari, su altro procedure aperte, con 15/20 partecipanti, hanno consentito di centrare il prezzo giusto, dopo il taglio delle ali e la cancellazione delle offerte anomale.

Insomma, siccome tira brutta aria, per lavori dall’importo simile, se non sovrapponibile, si passa da un metodo che porta a partecipare due sole ditte ad uno che fa arrivare a ben 186 partecipanti.

Questa differenza, chiediamo ai lettori, questo divario enorme è segno di credibilità o rappresenta la pezza peggiore del buco? Saremo vigili, attenti, cercando anche di capire se questi diavoli che girano per gli uffici tecnici e per le centrali di committenza non abbiano elaborato dei metodi algebrici aritmetici per orientare anche gli esiti di una procedura aperta che prevede 186 offerte

Tornando ai lavori di viale Moro, ci sono tante società note a noi e ai lettori di CasertaCE, tra cui anche una ditta di cui abbiamo intravisto spesso la ragione sociale ma di cui non abbiamo mai scritto, ovvero la Effe 3 Appalti di Casal di Principe.

La società, di proprietà dell’imprenditore di Casal di Principe, Vittorio Fellone, con sede nella stessa Casale, in via Pier Paolo Pasolini, si è aggiudicata questi lavori grazie ha un ribasso del 36,205%, molto simile, va detto, ad oltre 100 ribassi, tutti presentati tra la cifra del 36,205% appena citata e un punto percentuale in meno (IN CALCE ALL’ARTICOLO LA GRADUATORIA). Una peculiarità, quella delle offerte praticamente identiche, che avevamo notato all’amministrazione provinciale di Caserta, dove il 38% in questi anni è stata la percentuale vincente, il magic number.

Possiamo parlare allora di un colpo di fortuna, visto che solo quattro millesimi hanno separato l’offerta vincente di Fellone da quella della Praga srl, impresa con sede a Trentola Ducenta, dell’imprenditore Raffaele Cosentino.

Molta fortuna, visto che, inizialmente, l’offerta di Fellone era stata ritenuta anomala dalla commissione di gara della Cuc Nolana, guidata dalla responsabile del procedimento, Immacolata Mazza.

Il ribasso salvato della Effe 3, scrivono dalla Cuc, dopo essersi accorto di un errore tecnico relativo all’inserimento sbagliato di un’offerta, permette quindi a Vittorio Fellone di aggiudicarsi questi cantiere dal valore, oltre le spese non soggette a ribasso, di un milione di euro.

Ancora una volta, come se fosse necessario, si dimostra come il triangolo Casale-San Cipriano-Casapesenna, quell’area dell’agro aversano, comprendente anche San Marcellino e Villa di Briano, abbia un potere economico tale da rendere gli imprenditori di questa zona quasi monopolisti nelle aggiudicazioni di appalti a Caserta e provincia.