CASERTA. SANGUE NEL RIONE. Nipote di un noto avvocato accoltellato. La vittima parla in ospedale: “pensava volessi picchiarlo, è andato in auto…”
13 Maggio 2025 - 11:04

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CASERTA – Come raccontato ieri, in uno degli articoli sull’accoltellamento del Rione Tescione, a Caserta (CLICCA E LEGGI), potrebbe essere stato lo stato di alterazione dovuto all’alcool a innescare la violenta aggressione culminata nell’accoltellamento che ha portato in carcere Rocco Belardo, 51 anni, già noto alle forze dell’ordine.
L’episodio si è verificato domenica sera, in circostanze ancora al vaglio degli inquirenti. Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia, non ci sarebbe stato alcun alterco precedente tra l’aggressore e la vittima. A raccontarlo è stato proprio il ferito: “Ho incontrato un conoscente che tutti chiamano Rocchino. Pensava che fossi lì per picchiarlo e ha iniziato a inveirmi contro. Mentre io cercavo di calmarlo, si è diretto verso la sua auto e ha preso un coltello”.
Il fendente sferrato da Belardo avrebbe colpito la vittima alla base del collo, in una zona delicata, tanto da spingere gli agenti a contestare il reato di tentato omicidio. Solo la prognosi non grave stabilita dai medici ha evitato che il quadro accusatorio fosse ancor più pesante, ma resta la gravità del gesto e la potenziale pericolosità del colpo inferto.
Al momento dell’arrivo della polizia, il 50enne avrebbe tentato la fuga, ma è stato rapidamente bloccato. Gli agenti, già consapevoli della sua personalità e del suo trascorso, sono riusciti a immobilizzarlo e ad arrestarlo.
Determinanti per chiarire completamente la dinamica e le responsabilità dell’accaduto saranno le indagini tossicologiche: si ipotizza infatti che il tasso alcolico dell’uomo fosse elevato, e che ciò abbia contribuito sia alla sua reazione spropositata che alla violenza dell’attacco. Un punto che solo gli esami clinici potranno confermare.
Belardo ha un passato giudiziario tutt’altro che limpido. Nel febbraio dello scorso anno è stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate, mentre nel 2006 fu autore di un furto, per cui ha scontato l’intera pena, uscendo di prigione il 29 settembre 2020.