Presunte mazzette al Parlamento Europeo: chiesta la revoca dell’immunità per alcuni deputati. Fiato sospeso per la posizione di Fulvio Martusciello
19 Maggio 2025 - 19:57

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Nella giornata di oggi, la magistratura belga ha inviato gli atti alla commissione giuridica che dovrà ora pronunciarsi sull’istanza. L’obiettivo dei magistrati di Bruxelles è quello degli interrogatori e degli arresti. Nei giorni scorsi il ritorno in Italia della segretaria del leader regionale di Forza Italia
CASERTA – Le autorità belghe hanno chiesto al Parlamento europeo di revocare l’immunità a un gruppo di eurodeputati, per poterli indagare nell’ambito di uno scandalo di presunta corruzione legato alla società tecnologica cinese Huawei.
La richiesta, confermata da tre funzionari UE, arriva a due mesi dall’emersione delle accuse. Secondo uno di questi funzionari, sarebbero coinvolti cinque eurodeputati: tre del Partito Popolare Europeo (centrodestra), uno dei Socialisti e uno del gruppo centrista Renew.
Si indagherebbe anche su membri dello staff del Parlamento. I nomi non sono ancora pubblici, ma saranno annunciati dalla presidente Roberta Metsola il 21 maggio, all’apertura della sessione plenaria.
Spetterà poi alla commissione giuridica del Parlamento decidere sulla revoca dell’immunità: una procedura che può durare dalle quattro settimane fino a un anno, a seconda della complessità del caso.
Uno dei deputati coinvolti, il socialista maltese Daniel Attard, ha confermato su social media di essere sotto indagine per aver assistito a una partita di calcio a settembre in uno skybox dello stadio di Anderlecht, a Bruxelles, riconducibile a Huawei. Attard ha spiegato di non sapere che l’invito provenisse da un’azienda, né che fosse in un box aziendale. Successivamente, ha scoperto che l’invito era stato organizzato da una persona ora sotto inchiesta, che voleva parlargli proprio di Huawei.
Attard ha aggiunto di aver incontrato successivamente dei rappresentanti dell’azienda al Parlamento, dichiarando il meeting, ma di non aver più avuto contatti o preso iniziative legate a Huawei.
Le autorità stanno anche esaminando il caso di sette eurodeputati che nel 2021 firmarono una lettera indirizzata a tre commissari europei, chiedendo che le tensioni geopolitiche non ostacolassero lo sviluppo del 5G in Europa – una posizione favorevole a Huawei. Si indaga per capire se i firmatari abbiano ricevuto compensi.
Finora, almeno otto persone sono state incriminate, inclusa un’alta dirigente di Huawei in Europa, con accuse che vanno dalla corruzione attiva al riciclaggio e alla partecipazione a un’organizzazione criminale, a seguito di perquisizioni in Belgio, Francia e Portogallo.