CAMORRA, RIFIUTI E POLITICA/3 Anche il sindaco di Arienzo e coordinatore di Forza Italia, Peppe Guida, rischia sul serio l’arresto. I NOMI dei 14 col fiato sospeso e una spiegazione precisa dei fatti
23 Maggio 2025 - 10:16

Allora, ricapitoliamo: l’interrogatorio di garanzia anche può anticipare l’arresto ai sensi della riforma Nordio è per 15 dei 27 o 28 indagati. Vi spieghiamo perché per gli altri 12 o 13 il gip si avvia a rigettare la richiesta del pm che, ad esempio, per Luigi Bosco era per gli arresti domiciliari e per il direttore generale dell’ASL Amedeo Blasotti era di divieto di dimora
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CASERTA – (g.g.) Come avevamo promesso ieri pomeriggio CLICCA E LEGGI ecco gli altri 8 nomi dei 27 indagati nell’indagine realizzata dalla Dda di Napoli sulla presunta rete tra imprenditori, politici, intermediari e funzionari e dirigenti della pubblica amministrazione finalizzata a truccare gare d’appalto nel settore dei rifiuti per quel che riguarda i Comuni, il settore delle disinfestazioni per quanto riguarda le ASL di Caserta e di Benevento. Un’organizzazione al cui capo si era messo, sempre secondo il PM Maurizio Giordano, Nicola Ferraro, a suo tempo patron della Eco Campania e già consigliere regionale dell’Udeur di Mastella e, peraltro, arretato dallo stesso Giordano nel 2007, quando questo magistrato era pubblico ministero alla Procura di S. MARIA C.V., nella clamorosa indagine sulle presunte pressioni, consumate ai danni dell’allora direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, il deceduto Luigi Annunziata di Terzigno, che portò anche all’arresto dell’allora presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo Mastella, moglie di Clemente Mastella, che anche per questo motivo, lui al tempo era ministro della giustizia, carica da cui si dimise, alla caduta del governo Prodi e alla facile e torrentizia vittoria di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche del 2008.
Nell’elenco delle persone per cui è stato chiesto l’arresto ci sono anche i politici Luigi Bosco, ex consigliere regionale ex sindaco di Casapulla, già assessore ai servizi sociali del Comune di Caserta, e oggi coordinatore regionale del partito di Azione di Carlo Calenda, Giuseppe Guida, per gli amici Peppe, sindaco di Arienzo e coordinatore regionale di Forza Italia.
Ritornando all’articolo di ieri vi abbiamo dato i primi 7 nomi di coloro che dovranno sottoporsi, già lunedì, all’interrogatorio di garanzia al cospetto di uno dei gip del tribunale di Napoli, essendo questa una richiesta formulata dalla direzione distrettuale antimafia. Ricordiamo che l’interrogatorio di garanzia a cui si sottopongono persone oggetto di richiesta di arresto è un istituto, introdotto recentemente dalla riforma voluta e firmata dal ministro della giustizia Carlo Nordio. Detto ciò chi vi si sottopone resta ad altissimo rischio di perdere le libertà personale dopo qualche settimana.
Gi 8 indagati che vivono questa condizione e che dopo la tornata di lunedì, andranno martedì davanti al giudice per le indagini preliminari sono il già citato Peppe Guida, 52 anni, ripetiamo sindaco di Arienzo e coordinatore provinciale di Forza Italia, Vincenzo Agizza, 77 anni, di Napoli, Luigi Grimaldi, 58 anni di Frattamaggiore, Domenico Raimo 55 anni di Grumo Nevano, Anna Lanzuolo, 63 anni di Casoria, Nicola Mottola, 48 anni di Lusciano, Pietropaolo Ferraiuolo, altro nome notissimo, in quanto medico di Casal di Principe 84 anni, zio di Nicola Ferraro e a sua volta in passato consigliere regionale di Forza Italia e vice presidente del consiglio regionale. Infine l’ugualmente noto Giuseppe Rea, 43 anni, nativo di Lusciano ma trapiantato a Caserta in quell’abitazione di via Tescione dove fu rinvenuta una enorme cifra in contanti che si aggirava sul milione e mezzo di euro con banconote nascoste dappertutto
Noi stiamo raccontando questa vicenda dal punto di vista del gip. Vi ribadiamo che la Dda ha chiesto l’arresto per 27 o 28 persone. Ma il gip ha stabilito l’interrogatorio di garanzia solo per 15 e non per le altre 12 o 13, ossia per il resto dell’elenco di cui fa parte anche il citato Luigi Bosco
Se abbiamo imparato mezza cosa della riforma Nordio, vi possiamo dire che quello che definiamo maccheronicamente l’interrogatorio di garanzia anticipato non può riguardare indagati per reati di camorra. Per cui, è presumibile che il gip ritenga, alla luce delle 500 e più pagine della richiesta di applicazione di misure cautelari, presentata dal pm Maurizio Giordano, che i 15 indagati che vi abbiamo elencato tra ieri (RICLICCCA QUI) e oggi siano, sempre per il gip, a rischio arresto per i reati ordinari contestati mentre lo stesso giudice non ha considerato sussistenti gli elementi di accusa relativa ai reati di camorra. Non può non essere così ammenochè la riforma Nordio non sia cambiata tre o quattro notti fa e noi non ce ne siamo accorti
Per quanto riguarda il destino degli altri 12 o 13 indagati non convocati per l’interrogatorio di garanzia anticipato, ci sembra difficile ritenere che il gip li consideri meritevoli di un arresto, ad esempio i domiciliari, come quello chiesto dal pm per Luigi Bosco, e di divieto di dimora come quello chiesto per il direttore generale dell’ASL di Caserta, Amedeo Blasotti, ma abbia fatto coesistere questa sua convinzione con la decisione di ascoltare l’altra metà degli indagati in interrogatorio di garanzia, scoprendo in questa maniera tutte le carte della richiesta e fornendo la possibilità agli altri 12 o 13 di inquinare le prove e, in teoria, di reiterare il reato o addirittura di scappare
Ed è proprio in base a questo ragionamento, così scrivevamo ieri, che abbiamo ritenuto che il gip non abbia dato riscontro positivo alle richieste di applicazione di misura cautelare a carico di questi 12 o 13. Questo è, altrimenti tutto ciò non avrebbe senso
Pur avendovi fornito per due volte il link dell’articolo di ieri vi mettiamo a disposizione col proverbiale cucchiaino i nomi di tutti i 15, nella formazione completa che rischiano, a nostro avviso, di essere arrestati realmente.
Eccoli qui: i già nominati Peppe Guida, Vincenzo Agizza. Luigi Grimaldi, Domenico Raimo, Anna Lanzuolo, Nicola Mottola, Pietropaolo Ferraiuolo, Giuseppe Rea, Nicola Ferraro, Aniello Ilario, Angelo Ciampi, e poi i 4 che non comparivano nell’elenco dei 28 indagati forniti nel decreto di perquisizione del 4 ottobre 2023, pur essendo presenti nei racconti esposti dal pm: Francesco Buonanno, Virgilio Damiano, Giuseppe Ilario, e Vittorio Fuccio
Insomma, da quell’elenco dei 28 qualcuno è uscito probabilmente con uno stralcio e qualcuno è entrato arrivando a rischiare anche l’arresto