AVERSA. Operaio cade da un ponteggio e muore, chiesto il processo per 4 persone

27 Maggio 2025 - 18:56

La tragedia nel marzo del 2023

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AVERSA – Si è tenuta oggi, dinanzi al GIP del Tribunale di Napoli Nord, dott. Raffaele Coppola, l’udienza preliminare relativa alla tragica morte dell’operaio Giuseppe D’Agostino, 29enne di Aversa, deceduto il 20 marzo 2023 in un cantiere edile in via Musco, nella zona nota come “Limitone”.

Quel giorno, il giovane stava lavorando insieme al padre per conto di un’impresa impegnata in lavori tinteggiatura. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’operaio era salito su un trabattello per tinteggiare ma sarebbe precipitato nel vuoto, perdendo la vita sul colpo. Inutili i tentativi di soccorso del personale del 118. Il cantiere, al momento dell’incidente, non risultava ancora chiuso né adeguatamente messo in sicurezza.

L’indagine, condotta dai carabinieri del Gruppo Territoriale di Aversa, ha coinvolto diversi soggetti: i signori Michele Pezone Michele e Mario Pezone rispettivamente padre e figlio, acquirenti dell’immobile e committenti dei lavori, l’architetto Raffaele Pizzi, in qualità di responsabile della sicurezza e direttore dei lavori, e Massimo Luongo, titolare dell’azienda incaricata degli interventi.

Tutti sono stati oggi rinviati a giudizio con l’accusa, a vario titolo, di omicidio colposo in ambito lavorativo e violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nel corso dell’udienza preliminare, si sono costituite parte civile la famiglia della vittima, rappresentata dall’avvocato Felice Belluomo, e la CGIL, tramite l’avvocato Sergio Tessitore. L’architetto Pizzi è difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli, i Pezone dall’avvocato Alfonso Quarto, mentre i titolari della ditta sono assistiti dall’avvocato Enzo Guida.

Il processo si celebrerà dinanzi al Tribunale di Napoli Nord.