26enne ucciso nella rissa in piazza, il giallo dell’auto bianca. Carabinieri sulle tracce di un uomo
16 Luglio 2025 - 09:05

Le forze dell’ordine sono alla ricerca di un’auto bianca che, secondo le testimonianze avrebbe recuperato il 26enne dopo che era stato ferito al torace, trasportandolo poi in ospedale.. Esaminata anche la messaggistica nei cellulari: salta fuori un’altra persona di Secondigliano
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SAN MARCO EVANGELISTA – Le indagini sull’omicidio di Stefano Margarita, il 26enne di Secondigliano assassinato in viale Libertà, a San Nicola la Strada, si arricchiscono di nuovi e significativi dettagli. I Carabinieri della stazione locale stanno analizzando la messaggistica dei telefoni cellulari dei coinvolti, concentrandosi in particolare sulla ricerca di una terza persona di Secondigliano che lunedì, giorno dell’omicidio, non sarebbe arrivata a San Marco Evangelista insieme al resto del gruppo.
Un elemento cruciale emerso dalle indagini è una chiamata avvenuta pochi minuti dopo la violenta lite che ha portato alla morte di Margarita. Antonio Carozza sarebbe stato contattato con la concitata domanda: “Ma che hai fatto? Chi mi hai mandato?”. Al momento della chiamata, Carozza non era ancora a conoscenza del tragico epilogo.
Le forze dell’ordine sono inoltre alla ricerca di un’auto bianca che, secondo le testimonianze raccolte, avrebbe recuperato il 26enne dopo che era stato ferito al torace, trasportandolo poi in ospedale. I testimoni hanno riferito ai Carabinieri di San Nicola la Strada che oltre all’auto bianca, il gruppo partito da Secondigliano utilizzava anche una Fiat Panda nera.
Intanto, un passo fondamentale verso la chiarezza è stato compiuto con le confessioni di Michele Carozza, 57 anni, e del figlio Antonio Carozza, 31 anni, entrambi di San Marco Evangelista. I due, durante gli interrogatori di garanzia di fronte al GIP, hanno ammesso le proprie responsabilità in merito all’omicidio.