TROPPO ALCOOL A FERRAGOSTO. A Baia Domizia decine di ragazzi (tanti minorenni) si sentono male ai falò in spiaggia
15 Agosto 2025 - 09:57

Il problema non si risolve dicendo ai giovani che l’alcool fa male. È necessario dare ai ragazzi gli strumenti per conoscere gli effetti e spiegare l’importanza dei limiti
CASERTA – Una scena diventata purtroppo ricorrente si è ripetuta nella notte di Ferragosto lungo il litorale di Baia Domizia, dove decine di giovani, molti dei quali minorenni, sono stati trovati dai sanitari del 118 in stato di ebbrezza avanzata.
Partiamo dal fatto più importante: per nessuno di loro ci sono state conseguenze gravi, conosciamo quali sono gli effetti della cosiddetta sbronza.
Quella di esagerare a Ferragosto è una tentazione che molti, prima di loro, hanno conosciuto, qualcosa al limite del rito di passaggio. Ma quando il divertimento sfocia in situazioni critiche, con ragazzi incapaci di reggersi in piedi o di badare a se stessi, è evidente che qualcosa nel sistema di prevenzione non funziona.
Il problema non è solo dire che “l’alcol fa male”, ma spiegare come si beve, quali sono i limiti e come riconoscere i segnali di pericolo. Serve una pedagogia del bere responsabile, che non demonizzi ma guidi, perché i divieti puri, senza comprensione, spesso spingono a trasgredire in modo più rischioso. E soprattutto andrebbe analizzato il modo in cui ragazzi minori arrivino a bere, ma prima ad acquistare superalcolici con estrema facilità.
Invece di limitarsi a reprimere, sarebbe il caso di parlare loro da adulti, senza ipocrisie, spiegando non solo i rischi, ma anche il piacere di un consumo moderato. Perché, in fondo, l’obiettivo non è vietare, ma far crescere.