Cliente casertano vince in tribunale contro Poste Italiane. Ecco quanto dovranno dargli per il suo Buono fruttifero
16 Agosto 2025 - 13:33

CASERTA – La Prima Sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato da Poste Italiane contro la sentenza che la obbligava a risarcire 3.999,70 euro a C.M., titolare di un buono postale fruttifero emesso nel 1986. La vicenda risale alla contestazione del cliente, che aveva denunciato di aver ricevuto alla scadenza un importo inferiore a quanto pattuito, a causa di una variazione unilaterale dei tassi di interesse da parte dell’istituto postale.
I giudici di merito, sia il Giudice di pace di Arienzo che il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in appello, avevano già stabilito che Poste Italiane non aveva né previsto nel contratto né comunicato al cliente la possibilità di modificare i tassi, violando così gli obblighi contrattuali e il principio di buona fede. La Cassazione ha respinto il ricorso dell’azienda per un vizio formale: la mancata presentazione della documentazione che attestasse la corretta notifica della sentenza impugnata, requisito essenziale per la procedibilità del ricorso.
Oltre a confermare il risarcimento, la Corte ha condannato Poste Italiane al pagamento di 2.000 euro per le spese legali, più gli accessori. La sentenza ribadisce l’importanza del rispetto delle condizioni contrattuali originarie nei rapporti con i risparmiatori, soprattutto quando non è stata prevista alcuna clausola di modifica unilaterale.