ASL CASERTA. Ora è ufficiale: De Luca e Postiglione sono due impostori. Hanno ammesso di aver nominato Mario Ferrante Direttore Generale ma se ne fottono perché la Procura non gli fa nulla

20 Agosto 2025 - 13:17

Questo l’esito della vergognosa trasmissione di atti consistente in un frontespizio di verbale e nella famosa delibera 433 spedita con fogli in bianco. Ma Ferrante non demorderà e noi saremo qui a combattere fino all’ultimo respiro perché in questa vicenda sono stati compiuti reati molto gravi

NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP
CLICCA QUI -> https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20

CASERTA (Gianluigi Guarino) In un Paese serio, in un posto serio, i magistrati inquirenti, quelli competenti per territorio, dunque l’ufficio giudiziario inquirente di Napoli, avrebbe già spedito i carabinieri o la polizia oppure la guardia di finanza per acquisire tutti gli atti di una vicenda rispetto alla quale la notizia di reato non è una semplice opinione o addirittura una congettura messa insieme in maniera raffazzonata da un giornale.

Il Procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, non conosce, sicuramente, CasertaCe e non sa che questo giornale considera in maniera inversamente proporzionale l’articolo 112 della Costituzione rispetto a come è considerato nel nostro paese in quella che viene definita la Costituzione materiale. Nel senso che l’obbligatorietà dell’azione penale da parte del pubblico ministero per noi è una norma costituzionale non seria, ma serissima.  Al contrario, di come viene applicata in un paese in cui questo articolo della Costituzione rappresenta una sorta di monumento all’ipocrisia collettiva. Nel senso che tutti sanno, a partire dai magistrati, che di fatto è inapplicabile però, al netto delle liti riguardanti la separazione delle carriere, i diversi poteri dello Stato non hanno la decenza di guardarsi in faccia e di dire che l’articolo 112, per dirla alla Ugo Fantozzi, “è una boiata pazzesca” almeno come è formulato, una sorta di utopia sognante e volante.

Però dato che nella Costituzione c’è, il problema che poniamo alla Procura di Napoli competente per territorio non viene affrontato, in quanto, il Procuratore Nicola Gratteri, tra una comparsata televisiva e l’altra, tra una presentazione e l’altra del suo libro non ha incardinato mai i piedi saldamente nel proprio ufficio, così come, invece, ha fatto quando operava a Catanzaro. Ovviamente gli vengono propinate le rassegne stampa dei giornali della comodità, del regime che non faranno mai un’inchiesta seria su quella che è stata ed è ancora oggi la Regione Campania targata Vincenzo

De Luca.

CasertaCe è un giornale forte ma solo in una provincia. Chi ha colto al suo interno elementi di grande giornalismo e dunque giornalismo pericoloso per il regime, si guarda bene dall’inserirlo nelle rassegne stampa che Gratteri legge in fretta e furia

Ergo: Nicola Gratteri non sa nulla di quello che è successo in Regione riguardo alla nomina del nuovo direttore generale dell’Asl di Caserta. Magari, per sbaglio, smanettando sul suo smartphone finisce su CasertaCe e noi gli mettiamo a disposizione CLICCANDO QUI l’intervento video che il sottoscritto ha fatto una decina di giorni orsono su questo autentico scandalo.

La novità odierna che tra poco vi diremo rafforza quella che a nostro avviso, ad avviso di chi in questi anni ha studiato i lavori preparatori della costituente, tutte le sentenze della Corte Costituzionale riguardanti l’articolo 112 l’idea che esista una notitia criminis ossia una notizia di reato grande come una casa. In queste ore, infatti, come può osare solo chi ha la sicurezza di essere coperto dalla messa in opera dell’azione penale, forse anche ai diversi magistrati di vario livello che nei 10 anni di De Luca hanno ricevuto incarichi lautissimamente pagati in Regione,  De Luca e il direttore generale del dipartimento sanità, Antonio Postiglione, hanno risposto alla richiesta di accesso agli atti formulata da Mario Ferrante, incredibilmente defenestrato, con un colpo di mano degno di un regime sud americano degli anni 70 dalla carica di direttore generale dell’Asl di Caserta, mandando un pezzetto foto montato in cui riconoscono che il 26 giugno Ferrante è stato nominato nel ruolo predetto dalla giunta regionale

Per quanto riguarda l’incriminabilissima delibera 433 di cui parliamo diffusamente nel video intervento del sottoscritto a cui si può accedere, ripetiamo, dal link in alto, sapete cosa hanno mandato a Mario Ferrante? Due fogli in bianco. Vergognatevi. Un atteggiamento del genere, una violazione così rozza, cafona irridente delle norme sulla trasparenza degli atti amministrativi se la possono permettere quelli che hanno la sicurezza di essere protetti da chi deve esercitare l’azione penale

La Procura di Santa Maria Capua Vetere, a differenza di quella di Napoli, ha dimostrato di essere realmente imparziale e di non guardare in faccia a nessuno. Conseguentemente, non ha esitato a spedire un pesante avviso di garanzia al consigliere regionale più fedele di Vincenzo De Luca, ossia Giovanni Zannini e al già citato direttore generale Antonio Postiglione entrambi accusati di concussione per la nota vicenda delle pressioni poste all’allora direttore sanitario dell’Asl di Caserta, Enzo Iodice.

Se il teatro di questa vicenda fosse stato quello della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il signor Antonio Postiglione, che si ritiene, evidentemente, un intoccabile a Napoli, non si sarebbe mai permesso di mandare un brandello fotocopiato del verbale di nomina di Mario Ferrante alla carica di direttore generale dell’Asl di Caserta e non avrebbe fatto certo lo spiritoso, il Maramaldo, con lo stesso Ferrante, provando ad umiliarlo con una copia della delibera 433, quella scomparsa, totalmente vuota, consistente in fogli bianchi. Tutto ciò a fronte di una richiesta ufficiale, formale di accesso agli atti.

Ora Ferrante ha dato già dato mandato ai suoi avvocati, in assenza di un’azione di controllo della magistratura, di formalizzare una nuova richiesta di accesso agli atti, stavolta generale, riguardante ogni documento.

Ma sappiate bene, cari lettori, CasertaCe, come sempre, non mollerà la presa perché quello che si è consumato in Regione è, a nostro avviso, ed è un avviso di gente che si rompe il mazzo da 15 anni a studiare leggi, singole norme, testi unici, repertori giurisprudenziali, un reato senza sé e senza ma

Ci assumiamo la responsabilità e sfidiamo De Luca e Postiglione a querelarci. Lo vogliamo perché questo è, forse, l’unico modo di portare questa vicenda davanti a un giudice. Ma non lo faranno perché sanno che sono degli impostori e confidano solo sul fatto che noi siamo un giornale provinciale che non viene letto in certi ambienti

Però, tranquillo De Luca, domandasse al suo amichetto Giovanni Zannini chi siamo noi e a che punto possiamo arrivare nell’esercizio della perseveranza, nella costanza e, diciamola pure questa parola nonostante non ci entusiasmi come abbiamo più volte scritto, in una resilienza feroce

Dovete “cacciare” le carte. Tutte. Perché Mario Ferrante deve farvi una richiesta di risarcimento danni materiali e morali di almeno 10 milioni di euro e la Corte dei Conti deve venirvi a sequestrare le case perché questi soldi ce li devono mettere De Luca, i suoi assessori yes man/yes woman e Postiglione                

Vedrete, vedrete …