CORRUZIONE ALL’ASL. Quando il dg Blasotti provò a truccare una gara già “apparecchiata” per gli imprenditori indagati Martino. Nicola Ferraro, il doppio gioco e milioni di euro tra CASERTA e l’Esercito

15 Settembre 2025 - 11:08

Le parole della “gola profonda” ed ex socio di Nicola Ferraro, Domenico Romano sulla A&G Multiservice. Secondo lui e secondo un consulente della procura, furono favoriti sulla gara che Rea e Bosco chiesero a Blasotti di revocare e far ripartire per favorire i Fiocco

CASERTA (l.v.r.) – Rispetto all’ordinanza che una settimana fa ha portato in carcere Nicola Ferraro, ex consigliere regionale e condannato in via definitiva per camorra, Aniello Ilario, titolare di CZeta, ai domiciliari il sindaco di Arienzo, Peppe Guida, più altri soggetti colpiti da misure cautelari (LEGGI QUI TUTTI I NOMI), una vicenda interessante riguarda la gara per la disinfestazione da legionella, prima bandita dall’Asl Caserta nel settembre 2022, poi annullata e riattivata all’inizio del 2023.

Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, l’ex direttore generale, il sempiterno Amedeo Blasotti, che tra direttore amministrativo e dg all’ASL Caserta è rimasto per quasi vent’anni, avrebbe revocato questa gara su richiesta di Nicola Ferraro, con il tramite di Giuseppe Rea (anche lui arrestato) e l’ex consigliere regionale e assessore di Caserta, Luigi Bosco (solo indagato), per favorire la Firotek, una ditta spinta dallo stesso Ferraro e Domenico Romano, uomo di fiducia dell’ex consigliere di Casal di Principe, divenuto però una specie di pentito per la procura antimafia.

L’obiettivo di Blasotti era quello di creare un bando di gara che favorisse la Firotek della famiglia Fiocco, portata alla corte di Ferraro da Paolo Onofrio, anch’egli indagato. Un tentativo non andato a buon fine perché, questo lo dice Romano e lo conferma un consulente tecnico della procura, la gara per la legionella era stata già truccata, tramite la predisposizione di un bando vestito addosso alla società A&G Multiservice, con sede a Carinaro e di proprietà della famiglia di Arcangelo Martino, con i figli Antonio e Anna quali titolari formali.

Secondo Romano, sia Nicola Ferraro, sia Rea e Bosco, avrebbero giocato “su

due tavoli“, tenendo quindi le parti anche della A&G Multiservice. O comunque non avrebbero avuto il problema di fare vincere la gara ai Fiocco, come inizialmente promesso.

Sempre secondo Romano, per capire che l’operazione avrebbe favorito i Martino, bastava leggere uno dei requisiti presenti nel bando di gara, ovvero che le ditte partecipanti dovessero avere una sede secondaria a Caserta da almeno due anni, una peculiarità che solo la A&G Multiservice possedeva.

Stranezza delle stranezze: in pratica, Blasotti avrebbe provato a truccare una gara che già era truccata. Il che fa un po’ ridere, ma se poi si pensa che si tratta di una procedura di gara dal valore di 3 milioni e 137 mila euro di base d’asta, aggiudicata alla società dei Martino per un importo di 1,851 milioni di euro, la cosa prende meno i contorni della commedia.

Attenzione, però, Arcangelo Martino e i suoi figli non risultano indagati dalla direzione distrettuale Antimafia di Napoli, nonostante gli stessi pm scrivano di un rapporto collusivo tra questa famiglia e non meglio precisati soggetti della “stazione appaltante”, ovvero l’ASL Caserta.

Ma va detto che la AEG Multiservice non è una ragione sociale sconosciuta alla Procura di Napoli. Infatti, Arcangelo e Antonio Martino sono indagati dalla Procura di Napoli per una serie di procedure di appalto truccate all’interno della struttura sanitaria più grande d’Europa: la ASL Napoli Uno.

Tornando, invece, a Caserta, oltre a questa gara sulla legionella, alla AEG Multiservice nel settembre 2022 è stato aggiudicato anche l’appalto per i lavori di adeguamento alla normativa antincendio dell’ospedale di Piedimonte Matese, un’altra attività dal valore complessivo superiore al milione e 870.000 euro. L’impresa dei Martino, inoltre, fa parte delle società scelte da quello che potremmo definire l’ufficio tecnico del Comando forze operative Sud, una delle strutture di vertice dell’Esercito Italiano.

Nell’ottobre 2024, ad esempio, è stata invitata alla procedura di gara per l’illuminazione esterna della palazzina Cascino, situata a Napoli, all’interno della caserma Calò. Ed è stata proprio la A&G Multiservice ad aggiudicarsi i lavori per un valore complessivo di 42 mila euro.

Cifra molto simile a quella per i lavori di manutenzione adeguamento degli alloggi in uso al personale militare impiegato nell’operazione strade sicure: 42 mila e 136 euro, commessa aggiudicata sempre nel settembre di un anno fa.

Terza procedura di affidamento del Comando forze operative Sud a favore della A&G Multiservice è quella del 25 novembre scorso, sempre per lavori di adeguamento di alloggi militari, questa volta, per un valore complessivo pari a 22 mila e 992 euro.

Bastano questi brevi cenni biografici per rendersi conto che la A&G Multiservice è un’impresa potente in Campania e un imprenditore come Arcangelo Martino poteva sedersi al tavolo con Amedeo Blasotti e anche con Nicola Ferraro, senza vivere con timore reverenziale il faccia a faccia con colui che ha gestito in maniera monopolistica, secondo la DDA di Napoli, la filiera degli appalti sulla sanificazione e la disinfestazione all’ASL di Caserta, con quale viaggio nel napoletano e a Benevento.

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