SUPERAPPALTO DA 15 MILIONI. Alla Provincia di Colombiano-Zannini vince anche la ditta di un aspirante professore di sostegno di S.CIPRIANO
30 Ottobre 2025 - 13:09
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Nell’ATI aggiudicataria provvisoria dei lavori per lo Stir di Santa Maria Capua Vetere insieme a questa impresa c’è una ditta di Novara, denominata Neocos e il consorzio Research, che la DDA di Napoli connette alle attività di Raffaele Pezzella, imprenditore sotto processo per appalti truccati all’amministrazione provinciale
CASERTA (g.g./l.v.r.) – In questi anni è salito alla ribalta della cronaca il caso dell’aumento esponenziale dei corsisti che studiano per diventare professori di sostegno nelle scuole. Oltre al boom di iscritti a questi corsi, la magistratura è intervenuta in diverse occasioni segnalando tentativi di scuole private ed istituti sostanzialmente di imbrogliare con documenti falsi.
Inoltre, l’ingresso come docente di sostegno è una strada alternativa che in molti sono costretti a seguire, data la folle normativa del nostro Paese per raggiungere la tanta agognata cattedra dell’insegnamento. Quindi, possiamo dire che tanti corsisti per diventare professori di sostegno sono guidati dalla volontà di avere un lavoro più tranquillo e stabile e pochi sono coloro che seguono questa strada per una vocazione.
A nostro avviso, uno di questi pochi è Mario Basile, 34enne di San Cipriano d’Aversa. Ed è per forza così, perché se sei iscritto al corso da professore di sostegno e contestualmente sei proprietario unico delle quote di un’impresa di costruzioni, oltre che socio di maggioranza di una società che si occupa di acquistare quote di altre ditte tramite lo strumento delle holding, vuol dire che il professore di sostegno è una strada professionale che intraprendi per perseguire un ideale.
Infatti, Mario Basile, iscritto ai corsi per diventare professore di sostegno tenuti all’università di Cassino nel 2021, da 12 anni, dal momento della sua fondazione, ha il 60% delle quote della Family Group che, nomen
Ma soprattutto, Mario Basile, sempre dal 2013, quando lui aveva 23 anni, ha il 100% delle quote ed è legale rappresentante, ma anche direttore tecnico, della Cosma Infrastrutture, con sede ad Aversa, viale Olimpico, ovvero una delle tre ditte aggiudicatarie provvisorie, in attesa delle determina che sancirà l’affidamento, di un importantissimo appalto da 15 milioni di euro dell’amministrazione provinciale di Caserta.
Si tratta dell’enorme gara per i lavori di ammodernamento dell’impianto STIR di Santa Maria Capua Vetere. L’importo complessivo per l’esecuzione dei lavori ammonta a 15.216.797,89 euro, a cui si aggiungono 162.491,76 euro per la progettazione esecutiva, che dovrà essere redatta con l’adozione della metodologia BIM (Building Information Modeling).
Nei giorni scorsi il settore Gare e Appalti della Provincia ha pubblicato l’atto relativo alla proposta di aggiudicazione provvisoria a favore del Raggruppamento Temporaneo di Imprese guidato da Research Consorzio Stabile Scarl, in collaborazione con Neocos Srl e Cosma Infrastrutture Srl di Mario Basile.
Leggendo la cronologia di questa impresa e la carriera professionale del Basile, crediamo non sia assurdo, non verosimile immaginare che si tratti di un fiduciario a cui è stata data in mano la proprietà formale di queste ditte, considerando che sia la Cosma Infrastrutture, sia la Family Group vengono costituite, con un capitale sociale complessivo di 60 mila euro, quando Mario Basile ha 22 anni. Ora, sappiamo che nell’agro Aversano le buste per le cresime sono molto ricche, ma a questa cifra ci si arriva a fatica. Un fiduciario di famiglia, forse, per coloro dal pensiero più cattivo, invece, un prestanome.
Ora, già sappiamo che sia il funzionario incaricato, il dirigente Gianni Solino, ma soprattutto il presidente della Provincia di Caserta e sindaco di San Marcellino, Anacleto Colombiano, seduto su quella poltrona per volontà del suo grande amico Giovanni Zannini, non risponderanno a questo articolo, ma partiranno con la solita tiritera della “provincia umile ma onesta“, parafrasando la Maria interpretata da Massimo Troisi.
Già conosciamo e conoscete la canzone: “noi siamo persone perbene, gente onesta e trasparente”. Tutto perfetto, ma per confermare questa asserzione di Colombiano, aspettiamo la pubblicazione di tutti gli atti di gara, dai verbali al contratto, eventuali subappalti o simili e soprattutto la ditta esecutrice per il consorzio Research.
Soprattutto perché il consorzio Research nel casertano ha lavorato a stretto contatto con Raffaele Pezzella, l’imprenditore di Casal di Principe che sta affrontando tre processi diversi, tutti connessi dal reato di corruzione, in due casi relativi proprio all’amministrazione provinciale di Caserta, oltre che per rapporti economici con il clan dei Casalesi, assieme al suo socio Tullio Iorio, di San Cipriano d’Aversa.
“Forti aderenze” relativamente alla vita del Consorzio Stabile Research, con sede a Salerno, il cui amministratore delegato è iMassimo Moccia, di Torre Annunziata, la DDA di Napoli le attribuisce all’imprenditore casalese. Tale aderenza al Consorzio di Pezzella e di Carlo D’Amore, uomo di fiducia dell’imprenditore di Casale (tanto che viene ritenuto una testa di legno a cui lo stesso Pezzella ha intestato la Comed, società poi colpita da interdittiva antimafia), gli investigatori dell’Antimafia l’hanno segnalata nell’ordinanza relativa ai presunti appalti truccati al comune di Calvi Risorta attraverso un messaggio tra Pezzella e un certo “Danilo di Research”. L’imprenditore spiega all’uomo del consorzio che chi vorrà entrare in Research “avrebbero potuto rivolgersi direttamente a Carlo D’Amore“, circostanza quantomeno strana visto che, segnalano gli investigatori, la Comed non era neanche impresa consociata del consorzio.
Noi continueremo ad avere gli occhi aperti su questa procedura, sia per il valore, 15 milioni di euro, sia per i nomi che sono usciti e che dovranno uscire relativi agli imprenditori che avranno in mano questo lucroso cantiere. Chiediamo ai vari Solino, Colombiano e chi per loro di non buttarla, come spesso avviene, in caciara.
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