Infermiera si rompe la testa in corsia. Ingegnere dell’OSPEDALE DI CASERTA dovrà pagare il risarcimento

9 Novembre 2025 - 15:30

CASERTA – La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello di Napoli nei confronti di P.V., ingegnere dell’Ufficio Tecnico dell’Ospedale di Caserta, rigettando il ricorso relativo agli effetti civili.

Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte, l’imputato è tenuto a versare oltre 3.000 euro alla parte civile, difesa dall’avvocato Rosa Piscitelli. Sul piano penale, invece, i reati contestati risultano estinti per prescrizione.

La vicenda aveva avuto origine da un incidente avvenuto all’interno dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, nel quale un’infermiera era rimasta ferita mentre trasportava un campione di sangue da analizzare. La donna aveva riportato una frattura alla testa e una contusione toracica, con una prognosi di oltre tre mesi, a seguito della caduta causata da una piastra di ferro divelta sulla pavimentazione.

In primo grado, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva riconosciuto la responsabilità di P.V. per lesioni personali colpose, imputandogli negligenza, imprudenza e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. La Corte d’Appello di Napoli aveva poi confermato la condanna, disponendo il pagamento delle spese processuali e una pena pecuniaria sospesa di 250 euro.

Con la decisione della Cassazione, quindi, la responsabilità civile dell’imputato è confermata, mentre quella penale si estingue per decorso dei termini di prescrizione.