AVERSA. A casa un droga market: la donna arrestata è la madre di Pietro Capone, ucciso dal figlio di Borrata del CLAN DEI CASALESI
26 Gennaio 2019 - 17:09
AVERSA – (Christian de Angelis) Emergono ulteriori dettagli sull’operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, condotta dalla Polizia di Stato di Aversa, che ha portato all’arresto di una 55enne (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO PRIMO ARTICOLO).
L ‘operazione è avvenuta qualche giorno fa quando, a seguito di indagini laboriose condotte dalla DIGOS di Aversa, si accertava che un appartamento sito in via Cadorna 37 vi era una base logistica per la cessione di sostanze stupefacenti illegali. L’appartamento in questione era stato fittato ad una cittadina di nazionalità polacca, ma in realtà usato per la vendita di droga.
Gli agenti, dopo tutti gli accertamenti, si sono recati presso l’abitazione sopracitata, sita al secondo piano dello stabile, accessibile tramite un cancello di ferro. Dopo avere suonato il campanello insistentemente e non avendo ricevuto risposta, i poliziotti si sono rivolti ad un altro inquilino dello stesso stabile chiedendo di essere aperti.
Così gli agenti sono entrati nel palazzo, sono saliti lungo le scale e si sono trovati davanti un altro cancello di ferro che delimitava la porta d’ingresso della abitazione in questione, gli operatori così suonavano insistentemente il campanello. Ad un certo punto, apriva una donna identificata poi in Verde Assunta di 55 anni di Aversa, la quale, resasi conto che si trattava della polizia, ha opposto resistenza cercando di richiudere la porta,,ma gli agenti con una azione fulminea sono riusciti a penetrare lo stesso nella abitazione.
A quel punto dopo avere notiziato la 55enne che si trattava di una perquisizione, è iniziata la procedura, che dava esito positivo. Infatti nella camera da letto della 55enne sul comodino sono state rinvenute due scatole metalliche di caramelle: nella prima c’erano 7 stecche avvolte nella carta argentata pronte per la vendita, a seguito di esami risultava trattarsi di hashish per un peso complessivo di 14,28 grammi.
Accanto alle scatole in questione veniva poi rinvenuta la somma pari a 300 euro, quale provento illecito. A seguito di un controllo accurato, veniva trovata una borsa frigo posta all’interno dell’armadio contenente 5 involucri contenenti cocaina per un peso pari a 497,58 grammi. I poliziotti rinvenivano anche una piccola cassaforte occultata ad arte che la donna non voleva aprire, così gli agenti, con l’ausilio dei vigili del fuoco, sono riusciti a scardinarla: dentro c’era la somma di 850,00 euro quale provento dalla vendita di stupefacenti.
Ritrovati poi due bilancini di precisione, oltre a 5 dosi pari a 6,86 grammi di cocaina occultate nel congelatore pronte per essere vendute. Veniva sequestrata anche la somma di euro 520,00 riposti nel portafogli della stessa. A seguito della perquisizione positiva, la donna veniva tratta in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Il Gip del Tribunale di Napoli Nord, ha convalidato l’arresto, predisponendo il trasferimento della 55enne presso il carcere femminile di Pozzuoli. Il figlio Luigi Capone è, invece, ricercato.
Ricordiamo che Assunta Verde è madre anche di Pietro Capone che, nell’ottobre 2010, a 23 anni, fu ucciso da Mario Borrata in piazza Marconi ad Aversa, per motivi passionali. Il giovane imbianchino fu ammazzato a seguito di una accesa discussione nata per motivi di gelosia dal Borrata, soprannominato ‘Mario ‘o romanò, figlio di Vincenzo, esponente del clan camorristico dei Casalesi, da tempo in carcere.
L’omicida fu arrestato a Capua, alcune ore dopo il delitto, dagli agenti del commissariato di Aversa. Le indagini della polizia accertarono che da tempo il Borrata molestava la moglie del Capone, per convincerla ad intraprendere con lui una relazione sentimentale. Così la sera del 14 ottobre il giovane imbianchino, venuto a conoscenza delle molestie subite dalla moglie, chiese d’incontrarlo per un chiarimento. Da lì nacque una violenta lite, nel corso della quale Borrata tirò fuori un coltello, colpendo ripetutamente l’imbianchino al collo ed in altre parti del corpo.