MARCIANISE. Antonello Velardi diventa un operatore di call center. La novità delle “telefonate a casa”

19 Marzo 2019 - 10:00

MARCIANISE (m.c.v.) – Molto sta facendo discutere la nuova idea del sindaco Velardi, che data la frequenza sembra già essere diventata un’abitudine, di effettuare telefonate all’indirizzo dei cittadini marcianisani.

Come funziona: il primo cittadino pre-registra una comunicazione, durata media un minuto o due, che viene poi dirottata a tutte le utenze telefoniche riferibili ai residenti nel comune di Marcianise.

In origine furono comunicazioni con carattere d’urgenza, per esempio relative alla chiusura delle scuole o all’interruzione del servizio idrico. La telefonata, insomma, sostituiva o integrava l’usuale affissione dei manifesti informativi alle bacheche pubbliche.

Ora quello delle telefonate è diventato ciò che potremmo definire strumento di propaganda: nella sua ultima “telefonata a casa” il sindaco ha parlato ai cittadini dell’approvazione del Bilancio.

Comunicazione urgente? Diremmo di no. Se un cittadino vuole informarsi rispetto al Bilancio ha altri canali per farlo: legge i giornali, partecipa alla seduta di consiglio comunale in cui se ne discute.

Abbiamo fatto una ricerca e l’espediente delle telefonate a casa è in effetti utilizzato anche da altri Comuni italiani.

La differenza rispetto a Marcianise? La manifestazione volontaria di essere raggiunti dalle comunicazioni. Per gli altri enti locali, che utilizzano il telefono o un più moderno sistema di broadcast Whatsapp, è indispensabile che i cittadini esprimano chiaramente la propria disponibilità ad essere contattati, la quale si esplica attraverso l’iscrizione a una lista di contatti o a un form di registrazione direttamente sul sito del Comune.

Il Comune di Marcianise può comportarsi come un call-center? E soprattutto, quanto costano queste telefonate alla comunità?