MARCIANISE. Velardi si ribella alle forche caudine e sfida il Pd, che gli rifila una lettera-ultimatum
8 Aprile 2019 - 19:12
MARCIANISE – Dopo aver letto l’articolo sulle forche caudine, quelli del Pd che uscirono dalla riunione con Velardi convinti che questi avrebbe revocato tutte le nomine di amici, parenti, eccetera, fatte per chiamata diretta anche nel rango dei dirigenti, il primo cittadino (non avevamo dubbi sul fatto che avrebbe reagito così) ha pensato che lui è troppo figo per cedere alle richieste di Fecondo e dei suoi.
E allora niente revoche e, dato che c’è, conferma il proposito di abbattere l’ormai famoso palazzo di via Gemma.
Venerdì scorso il Pd ha messo nero su bianco la sua delusione e dunque l’annuncio del mantenimento della propria posizione critica in seno al consiglio comunale, determina, pur considerando che un paio di consiglieri democrat, a partire dal presidente del consiglio Rondello (e quando la lascia la poltrona?) potrebbero non seguire la linea del partito, numeri molto incerti in consiglio, dove il sindaco rischia di andare sotto nella maggior parte dei casi, come ha già dimostrato il clamoroso stop alla delibera fiscale contenente pesanti rincari delle tasse locali per le imprese insediate nel territorio di Marcianise.