Eppure di fronte a certe evidenze, il sistema regge, perchè alla Regione…

12 Aprile 2018 - 00:00

CASERTA – [g.g.] E’ incredibile che dopo tutto quello che è stato scritto, ma soprattutto ampiamente dimostrato, intorno alla gestione dell’Unpli, cioè dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia sezione Campania, non ci sia stato ancora un provvedimento giudiario. Nei giorni scorsi, la guardia di finanza è andata a far visita nella sede dell’Unpli di Caserta chiedendo l’acquisizione di documenti che vanno dal 2009 al 2014.

La signora Maria Grazia Fiore che ha provato una volta a querelarci beccandosi un’archiviazione onestamente mai avuta dal sottoscritto in tempi più rapidi, ha pensato e lo ha anche detto che la guardia di finanza questi documenti li vuole per un’indagine sul sottoscritto in base ad una querela di parte che avrebbe presentato l’ex presidente Pezone, quello di casa-bottega-uffici, tutto incorporato a Sant’Arpino.

Ora, a parte il fatto che l’unico documento che si allega ad una querela per diffamazione a mezzo stampa è costituito dall’articolo contestato e querelato. Ma vi sembra una roba seria affermare che la finanza chiede quintali di documenti per un’indagine su un articolo di giornale? Probabilmente l’articolo di giornale, o meglio gli articoli di giornale c’entrano perchè hanno costituito un’ovvia notizia di reato che ha sollecitato l’innesco dell’azione penale da parte della procura della repubblica.

Dove arriverà questa inchiesta, a quali risultati approderà, non si sa. Però, è già qualcosa che sia partita. Detto questo, l’Unpli è un luogo che applica un metodo unico. Eccentrico. Ad esempio, risulta che il presidente dell’Unpli Campania Perrotti abbia, sicuramente per puro sbaglio, rendicontato con le medesime fatture [le abbiamo tutte] sia un contributo che l’Unpli ha ricevuto di 21 mila 450 euro dall’Agenzia Autonoma di soggiorno e cura turismo di Napoli, sia altri 18 mila 861 euro dall’ente provinciale del turismo di Avellino.

Un rendiconto piuttosto stravagante. E ci fermiamo qui, perchè anche in questo caso un’occhiata l’autorità giudiziaria la dovrebbe dare. Insomma, è un sistema così radicato e in grado di godere di coperture negli uffici della Regione Campania, da essere difficile da disarticolare, da abbattere per poi ricostruirlo dalle fondamenta.

Al riguardo ci ha stupito leggere un provvedimento della dirigente regionale Romano la quale, vedete che cosa si è inventata, ha già trovato la pezza a coloore per poter assorbire il problema che lei definisce dei contributi ‘erogati irregolarmente’. La Regione Campania compenserà con i futuri contributi. Nel senso che non gli darà soldi ma sanerà la possibile magagna.

L’ultimo commissario Ept di Caserta Grassia è andato in pensione e prima di andarci ha scritto in sintesi che le Ept campane ‘hanno versato contirbuti ai comitati Unpli senza acquisire la documentazione probatoria.’

Amen.