D’altronde era prevedibile: qui per fare il consigliere occorrono 500 voti
29 Marzo 2018 - 00:00
MADDALONI (g.g.) – Mal di crescenza. Il troppo storpia. Come era stato facile prevedere, la coalizione dalle dimensioni ciclopiche di Andrea de Filippo è troppo grande per rimanere intatta. E d’altronde, ragionando sul fatto che il candidato sindaco costituirà la sua lista personale, cioè Maddaloni nel cuore, dandole forza con candidati che tirano, alla fine anche con una vittoria al primo turno, una coalizione con dentro Sferragatta, Santangelo, il pd di Campolattano e dei Correra, Gigi Bove, Cioffi giusto per citarne qualcuno, darà vita ad una filiera di liste talmente lunga che occorreranno tantissimi voti per guardagnarsi la semplice elezione in consiglio comunale.
In poche parole avranno sicurezza solo i primi di ogni lista. Altre persone che pure hanno dimostrato di godere di un buon consenso, sui 300/350 voti, rimarrebbero fuori quando in passato con questi numeri sarebbero riusciti a spuntare l’elezione.
Nei giorni scorsi ci ha incuriositi un comunicato di Forza Italia, contenente una sorta di monito in controluce nei confronti di de Filippo. L’abbiamo già citato questo documento in cui il partito di D’Alessandro e di altri, diceva di non essere al corrente di allargamenti della coalizione, di aver letto le notizie solo dai giornali e che de Filippo non aveva coinvolto nessuno. Un articolo che ha portato un comunicato e un’interpretazione dello stesso che ha portato de Filippo a riunire le componenti della sua coalizione. Quelli di prima e forse anche quelli di adesso. E’ successo ieri sera, alla vigilia dell’incontro con i rappresentanti del Pd che si svolgerà questa sera.
Ma il malessere resta. Persone come Franco Merola, Francesco Capuozzo, Enrico Pisani e diversi altri di cui potremo cominciare a dare i nomi tra qualche giorno, non sono più continvi del progetto politico di de Filippo ritenendolo confuso e con troppi elementi politici contraddittori, a partire dalle identità di alcuni che vi partecipano.
Staremo a vedere nei prossimi giorni come si svolgerà questo tentativo di creare un nuovo polo elettorale diverso da quelli di Cortese e di D’Addiego.