23 ARRESTI. GUARDA IL VIDEO. 4 sistemi di frode per il trasporto dell’alcol con un funzionario “infedele” nella dogana di Trieste

12 Luglio 2019 - 12:00

 

CASERTA – Emergono dei dettagli sull’operazione eseguita stamattina dalla Guardia di Finanza che ha portato all’esecuzione di 25 misure cautelari – di cui 13 in carcere, 10 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria – ai danni di un gruppo criminale transnazionale dedito al contrabbando di vodka, rhum e whisky che venivano importati sul territorio nazionale e in alcuni Paesi comunitari. Le fiamme gialle hanno sequestrato beni per 80 milioni di euro e scoperto un’evasione delle accise per 20 milioni.

Come spiegato durante la conferenza stampa dal colonnello Andrea Mercantili, di cui pubblichiamo una parte nel video qui sopra, molto prodotto alcolico rimaneva in Italia per essere venduto sul mercato nero.

Quattro erano i sistemi di frode messi in atto dal gruppo, con la complicità di un funzionario “infedele” della dogana di Trieste,

il quale apponeva il visto di uscita della merce quando questa non era giunta nella citata dogana, ma era indirizzata al mercato nero.

Altro sistema di frode, il duplice trasporto con lo stesso documento elettronico. In pratica venivano percorsi più tragitti e il relativo documento di trasporto veniva chiuso solo dopo aver duplicato i viaggi.

Terzo sistema di frode, il gruppo aveva individuato dei depositi fiscali in difficoltà economiche che si prestavano a ricevere il prodotto con relativo assorbimento del carico fiscale che in realtà non veniva assolto. Quattro in totale i depositi individuati: 2 a Roma, uno a Grosseto e 2 in provincia di Brescia.

Il quarto sistema di frode era messo in atto simulando il mal funzionamento del sistema telematico della dogana dove caricare i viaggi, in questo modo veniva usato un documento cartaceo che non veniva comunicato alla citata dogana. Una volta che l’alcol era giunto a destinazione, semplicemente il foglio di carta veniva strappato.

La base dell’organizzazione era collocata a Napoli e Caserta ma le sue ramificazioni sono state individuate tra centro e nord Italia, nonche’ in Azerbaijan e Serbia. I due capi del gruppo sono risultati residenti nelle province di Caserta e Avellino.

Per i dettagli è possibile guardare il video.