Chissà se c’è lo zampino del direttore Felicori
8 Aprile 2018 - 00:00
CASERTA (g.g.) – Il discorso tra il comune e la soprintendenza sul decoro delle aree urbane è continuato sul percorso della definizione di un protocollo, un accordo, che regolamenti l’apposizione di tavolini e sedie davanti ai bar e agli altri locali di Corso Trieste e dintorni. A quanto pare, non si potrà occupare un’area superiore a 1,20 mq. Ciò sta determinando qualche polemica, soprattutto da parte di chi, dopo il draconiano provvedimenti di chiusura di tutti i dehors, si era affrettato a chiedere e ottenere il permesso della soprintendenza. Comunque saremo dentro a un discorso rettilineo, quand’anche opinabile.
Poi ti accorgi che proprio in Corso Trieste, un bar, un solo bar, si espande per 2,60 mq di spazio sul marciapiede. Ciò grazie a una regolare autorizzazione dela soprintendenza e del comune. Il Bar Serao è un ottimo locale, ma da quando (in realtà dal primo giorno che ha messo piede a Caserta) il direttore Felicori ha cominicato assiduamente a frequentarlo, è letteralmente esploso, aumentando significativamente il suo fatturato e ricevendo, in un batter d’occhio, tramite assegnazione diretta, la gestione della buvette all’interno della Reggia di Caserta.