LE INTERCETTAZIONI. Dopo la retata del Jambo, il CLAN DEI CASALESI così commentava: no problem, la pubblicità la continueremo a comandare noi

31 Agosto 2019 - 12:00

TRENTOLA DUCENTA – Ne parlano come problema logistico e non di camorra. E’ questa, in sintesi, la sensazione che emerge leggendo la conversazione registrata il 10 dicembre 2015, tra Mario Iavarazzo ed il fratello Francesco, nel mentre commentavano gli arresti relativi al centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, eseguiti quel giorno.

I due, infatti, si preoccupano del rinnovo del contratto pubblicitario che hanno con l’amministrazione del centro, al che Mario suggerisce di parlare con la dipendente della Cis Meridionale che gestisce quelle attività commerciali, Lucia Grassia. Erano infatti scattati i sigilli di sequestro agli uffici amministrativi del centro commerciale di Trentola e questo complicava l’operazione.

Vengono commentati anche i mancati arresti, ovvero le irreperibilità, dell’allora sindaco di Trentola Michele Griffo, di Gaetano Balivo, di Nicola Picone e di Alessandro Falco principale gestore del Jambo.

In un’altra conversazione, che pubblichiamo in calce come la prima, Iavarazzo, parlando con uno dei suoi fratelli e con un terzo uomo non identificato, stabilisce l’entità dei compensi per il prestanome a cui sarà intestata la nuova società. Questi incasserà 3mila o 4mila euro: questa cifra era, a detta di Mario, “a

fronte di un sequestro di beni, accettabile“. La nuova attività sarebbe stata svolta da Gennaro Esposito, già suo collaboratore e, da allora in poi, sua “testa di legno”.

 

QUI SOTTO GLI STRALCI DELL’ORDINANZA

Nel prosieguo della precedente conversazione, Iavarazzo specificava che era assolutamente necessario, prima di prendere qualsiasi decisione, parlare con “Armando”. In qualche modo Iavarazzo collegava la figura di Armando ad un affare in corso con il centro commerciale “JAMBO”di Trentola Ducenta, che, come noto, è una struttura commerciale da anni in affari con la PUBBLIONE di Solipago Lucia e con la PUBLIONE S.r.l. (cfr. anche accertamenti bancari delegati dal PM e gli accertamenti della PG tramite la banca dati dell’Agenzia delle Entrate – all. 23 inf. gen.).

A detta, poi, del terzo uomo presente non identificato, bisognava assicurare, per il buon fine dell’intera operazione di occultamento, almeno 3.000 o 4.000 euro ad una persona non meglio descritta (si fa evidente riferimento ad un prestanome).

Mario IAVARAZZO replicava affermando che 3.000 euro, a fronte di un sequestro dei beni, erano una cifra accettabile e che la nuova attività avrebbe potuto essere svolta con l’impiego di ESPOSITO Gennaro, l’unico in grado di apportare il necessario “know how” (e che è attualmente loro collaboratore all’ADV COMUNICATION S.r.l.) nella zona di Carinaro-Teverola (verosimilmente fa riferimento alla zona ASI, al centro tra i due comuni).

La preoccupazione di Iavarazzo Mario era per il fratello IAVARAZZO Michele, a cui ordinava di “scomparire”, essendo molto esposto.

 

Conversazione tra presenti n progressivo 672  del 23/11/2015 all’interno di un bar da identificarsi presumibilmente bar Classico di Villa Literno.

 

Sessione 118 progressivo 672

Iavarazzo Mario si trova all’interno di un locale adibito a bar unitamente al fratello Iavarazzo Michele. La conversazione a tratti non è comprensibile a causa dei forti rumori di fondo, del vociare dei presenti e della tv/stereo in funzione.

 

Iavarazzo Michele = …… devo vedere Armando ci devo dare …… ottobre novembre e dicembre ….inc….. devo fare quattro adArmando E …..inc…. domani mattina ….. inc… 

Iavarazzo Mario = quando più presto viene più presto ….inc…. 

Pos.03.09

Iavarazzo Mario = ….ehh il problema resta per il JAMBO …inc… come dobbiamo fare …. Inc….  Armando dopo dice ….inc… sempre quel poco per lui comunque tu ce lo devi dare

Uomo = sempre una cosa 3500 4000 euro al mese ……

Pos.06.13

Iavarazzo Mario = ….. che dobbiamo spiccicare …30000 euro qua …. ci rimettiamo di sequestri di cazzi e di tarantelle …inc…. si può fare pure così hai capito si mette quel ragazzo devi dire senti quanto ti devo 500 euro …inc… impara tutte cose …..inc….

Iavarazzo Michele = …. Teverola Carinaro

Iavarazzo Mario = andrebbe bene pure la …..inc… Carinaro per Carinaro si mette lui e quel ragazzo dentro

Iavarazzo Michele = poi Gennaro conosce

Iavarazzo Mario = ci stanno i clienti qua ….inc… 

Pos.08.06

Iavarazzo Mario = ….. tu ti devi far assumere da Armando pure part-time poi che dopo diciamo vai camminando è un altro discorso però devi scomparire il telefono …inc…. Michele devi scomparire ti devi togliere da mezzo ….. sempre il continuo … io penso che questo è il problema  ….inc….

Continuano a far riferimento ad un locale a piano terra con deposito fuori zona senza indicare il comune. Iavarazzo Mario continua a riferire che dovranno stare attento con le auto e con i telefoni

 

Nel mese di dicembre 2015 – superata la fase critica volta alla dismissione delle aziende – gli Iavarazzo tornavano ad occuparsi dei propri affari, sempre nel settore pubblicitario.

Nel corso della seguente conversazione tra presenti del 10.12.2015, IAVARAZZO Mario ed il fratello Francesco, parlavano del sequestro preventivo della CIS Meridionale S.r.l. (la società che gestisce il Centro Commerciale JAMBO di Trentola Ducenta); in particolare IAVARAZZO Francesco riferiva al fratello Mario che dovevano rinnovare il contratto con il Jamboe che la trattativa era sospesa a causa del sequestro.

IAVARAZZO Mario riferiva al fratello che bisognava parlare con Lucia (identificabile in GRASSIA Lucia, nata a Trentola Ducenta il 27.9.1964, dipendente della CIS MERIDIONALE S.r.l. -fonte: banca dati INPS – All. 29).

Mario Iavarazzo, nel corso della conversazione, faceva altresì  riferimento anche alle mancate catture del Sindaco di Trentola Ducenta, Michele GRIFFO,, di Gaetano BALIVO; di Alessandro FALCO, , principale gestore del centro, e Nicola PICONE (nella giornata delle esecuzione le citate quattro persone, destinatarie del suddetto provvedimento cautelare, effettivamente si rendevano irreperibili).

 

Conversazione tra presenti – sessione 135  – progressivo 92 del 10.12.2015 delle ore 12.06 (decreto 2664/15 R.I.T. ) intercorsa tra IAVARAZZO Mario e IAVARAZZO Francesco nelle adiacenze dell’abitazione di IAVARAZZO Mario (per l’identificazione cfr. decreto 1991/15 R.I.T.  video).

Attivazione dispositivo. Si sente Iavarazzo Mario, il fratello Francesco e la moglie di quest’ultimo GIOIA Elisabetta Assunta. Fanno riferimento alla posa di un massetto.

Pos.  01.06

Iavarazzo Mario =                questo mo si deve vedere che succede dentro questo JAMBO … mo’ si deve aspettare il curatore il curatore deve prendere tutte le carte in mano

Iavarazzo Francesco =         n oi dobbiamo rinnovare pure il contratto

Iavarazzo Mario =                ehh chi te lo deve rinnovare ….

Iavarazzo Francesco =         chi ce lo deve rinnovare

Iavarazzo Mario =                si deve aspettare a vedere che succede si deve andare a parlare con Lucia ….

Iavarazzo Francesco =         …. e immagina come sta Lucia ….

Iavarazzo Mario =                quello mo li sopra non fanno entrare a nessuno fin quando non viene il curatore sta tutto chiuso

Iavarazzo Francesco =         ehh …. Però il JAMBO comunque sta aperto giù

Iavarazzo Mario =                ….. la struttura deve stare per forza aperta ….. mo’ sta sequestrato il CIS la ditta di quello stop ….. che li sopra stanno i sigilli vicino alle porte …. Non possono entrare negli uffici dai nell’amministrazione ….

Iavarazzo Francesco =         …inc…. ( pos. 01.55 ) comunque lui stanotte stava preoccupato assai …..

Iavarazzo Mario =                ehhh ma mo’ se la sciacquano la mola la fuga di notizia ….. quattro di loro vanno scappando tutti e quattro ….. il sindaco, Falco e i due Balivo …( la conversazione viene coperta dai passi )

Iavarazzo Francesco =         i due Balivo sono i cognati di (sembra dire Alfonso)

Iavarazzo Mario =                quelli di fronte ehh

Iavarazzo Francesco =         ehh …inc… quindi alla fine …inc…. noi teniamo la (sembra dire due)  alla faccia del cazzo …. Noi siamo andati malamente noi teniamo la (sembra dire due)

Segue conversazione coperta da passi.