Coppia condannata per spaccio “salvata” dai giudici della Cassazione
15 Novembre 2019 - 17:00
CASERTA – Era l’ottobre 2017 quando i carabinieri della stazione di San Prisco arrestarono Antonio Esposito, 26 anni, e Bruna Falco, 39, indiziati di condotte di cessione, ai fini di spaccio, di cocaina. L’indagine, svolta attraverso intercettazioni telefoniche, permise di accertare plurime cessioni di sostanza stupefacente, consumate dall’ottobre al novembre del 2015 tra Caserta e Casagiove. I due, provenienti da Caivano, dopo aver concordato con gli acquirenti le cessioni di stupefacente, si recavano nel capoluogo casertano con cadenza quasi giornaliera, consegnando la cocaina.
In questi giorni i due hanno ricevuto una buona notizia dalla Corte di cassazione, dopo la condanna in primo grado e la pena ridotta in Appello. I legali dei due hanno avuto risposta positiva dai giudici dell’ultima istanza perché, con la sentenza dell’8 marzo 2019, la stessa corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti. Questa modifica ha portato, quindi, all’annullamento della sentenza in Appello senza rinvio.