NATALE senza soldi. Protestano i dipendenti dell’Alta Velocità Napoli-Bari: “Ritardi nel pagamento dello stipendio di novembre”

18 Dicembre 2019 - 11:35

CASERTA – Giornata di mobilitazione per alcune decine di lavoratori in servizio al cantiere dell’alta velocita’ Napoli-Bari, nel tratto Cancello-Frasso Telesino, che sono riuniti in assemblea permanente per protestare contro i ritardi nel pagamento dello stipendio di novembre. Si tratta di lavoratori di societa’ subappaltatrici impegnati nei mini-cantieri disseminati tra il Casertano e il Beneventano, in particolare di circa quaranta dipendenti dell’azienda calabrese Absing, che effettua lavori di carpenteria, che oggi si sono fermati, mentre altri 25 della societa’ Idrogeo, impegnati nelle opere nella galleria ferroviaria, che pure avanzano una mensilita’, stanno regolarmente lavorando.

Sul posto i rappresentanti degli operai, Irene Velotti, segretaria casertana degli edili della Cgil (Fillea), e Alfonso Persone, segretario della Filca-Cisl di CASERTA. “Proprio oggi – spiega la Velotti – l’Absing ha comunicato che entro il 20 dicembre paghera’ lo stipendio arretrato o provvedera’ comunque a versare un acconto di 1000 euro. A noi pero’ non basta, visto che ogni mese arrivano ritardi e l’azienda, in un tavolo tenuto appena un mese e mezzo fa, aveva assunto l’impegno di rispettare le scadenze“. La sindacalista denuncia le “non positive condizioni di lavoro in cui sono costretti a lavorare i dipendenti delle aziende subappaltatrici” e anche il fatto che “la

maggior parte degli addetti e’ inquadrato al piu’ basso livello contrattuale, con salari ovviamente bassi, nonostante si tratti di operai specializzati”. “I lavoratori non hanno gli spogliatoi – dice la Belotti – e c’e’ un solo bagno per decine di addetti. Dieci giorni fa avevamo chiesto alla prefettura di CASERTA un incontro urgente per parlare di queste situazioni, ma non ci hanno ancora convocati“.

Il lavoratore Gennaro Martino chiede di far presto. “Non possono farci passare il Natale senza soldi. Abbiamo lavorato, non lo meritiamo“.