A 4 mesi dall’arresto di Michele Zagaria, gli imprenditori di CASAPESENNA che aveva reso ricchi sono scomparsi, lasciando in mutande la famiglia Inquieto

11 Dicembre 2019 - 13:48

CASAPESENNA – Dei colloqui avuti in carcere tra Michele Zagaria e i suoi familiari si sa quasi tutto, ma non proprio tutto, nel senso che con le nuove ordinanze che si susseguono a quelle vecchie, saltano fuori delle conversazioni accluse che sono, secondo noi, di un certo interesse.

Di cosa parlava Michele Zagaria con suo padre Nicola, al tempo ancora vivente, con la sorella Beatrice e la cognata Tiziana Piccolo, nei mesi immediatamente successivi alla cattura del boss? di una cosa comprensibile, cioè il destino della casa di via Mascagni, dove Zagaria fu catturato e che nell’aprile 2012, epoca di questo colloquio era ancora sotto sequestro, ma anche di una cosa che resta criptata, di una persona che tutti i partecipanti a quell’incontro, cioè Michele Zagaria, la sorella, la cognata e il padre, si limitano a definire “quello là“.

Insomma, un mister X a cui Rosaria Massa, moglie di Vincenzo Inquieto, avrebbe dovuto rivolgersi per orientare l’attività legale per facilitare il ritorno in possesso della casa che era stata anche bunker.

Ovviamente il dettaglio della conversazione, sillaba per sillaba lo potete leggere in calce.

Secondo spunto interessante, che anticipa gli eventi che si sarebbero poi verificati negli anni successivi, è quello fornito da una frase che l’appena citata Rosaria Massa esprime durante un colloquio con suo marito Vincenzo Inquieto, piuttosto, diciamo così, partecipato, dato che allo stesso sono presenti anche la figlia Daniela Inquieto, pupilla di Michele Zagaria, e altre persone pure imparentate, ma non direttamente, a dimostrazione di una certa disponibilità delle autorità inquirenti ad allargare la cerchia dei visitatori, in modo da capire, attraverso le intercettazioni, quale fosse lo stato dell’arte della camorra dei casalesi all’indomani dell’arresto di “zio Michele”.

E a proposito di zio Michele, Rosaria Massa afferma: “Beatrice è zio femmina“. In poche parole, si tratta di un’investitura. Se zio Michele sta in carcere, c’è zio femmina a comandare. Dunque, l’arresto successivo di Beatrice Zagaria e la sua condanna assumono un significato ancora maggiore alla luce di questa afferma captata.

Tera questione. Vinceno Inquieto è in carcere da qualche mese. Chiede alla moglie come stanno messi lei e la famiglia con i soldi e Rosaria Massa gli risponde che la disponibilità riguarda solo “quelli che abbiamo noi“.

Da qui prende la stura una richiesta pressante, ma non identificabile con certezza espressa da Vincenzo Inquieto a rivolgersi a persone che potrebbero dare una mano economica, avendone piena disponibilità.

E qui partono le ricriminazioni, riportate nel testo che pubblichiamo in calce. In pratica queste persone, fanno notare prima Rosaria Massa, poi Daniela Inquieto si sono dileguate, vaporizzate. Ma perchè la famiglia Inquieto recrimina su questi personaggi le cui generalità non sono esplicitate? Perchè ritengono che questi avessero il dovere di aiutare? Beh, pensare che si riferissero a certi imprenditori di Casapesenna i quali erano diventati straricchi grazie agli appalti vinti con l’imprimatur di Michele Zagaria, è tutt’altro che gratuito.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA