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A “Prima dell’Alba”, Salvo Sottile racconta la storia della pendolare Lina di Portico

23 Giugno 2019 - 18:44

PORTICO DI CASERTA – Il focus sulle ”sopravvivenze” del mondo del lavoro si chiude con una finestra su un altro fenomeno molto diffuso nell’Italia della crisi: il ”pendolarismo estremo” di chi ogni giorno, per sopravvivere, è costretto a sottoporsi a estenuanti viaggi, anche di diverse ore. Tra questi, la maestra elementare Lina, da Portico di Caserta, che ogni notte da tre anni si sveglia alle tre per prendere il treno ed essere a Roma all’apertura delle lezioni; quattordici ore fuori casa, di cui sei tra treni e metro, solo per poter lavorare. Se il pendolarismo di giorno è legato al lavoro, esiste un altro tipo di pendolarismo che vive di notte e che è legato a tutt’altri motivi. Salvo Sottile esplora il mondo dei ”frontalieri” per sesso o per gioco, italiani che di notte scavalcano la frontiera tra la Lombardia e il Ticino, tra Varese, Como e Lugano per frequentare bordelli e casinò, e ne parla con Massimo Gramellini e con il prestigiatore Andrea Paris.