A volte ritornano: i “soliti” Carlo Raucci e Petteruti ci accusano di scrivere bufale sulle indagini, ma quello che è uscito sulla loro azienda Edil Sigma è stra-vero

14 Luglio 2023 - 16:52

Ci vediamo costretti, dopo la reazione scomposta e assolutamente gratuita rispetto a quanto riportato ieri, a replicare a questi due personaggi rispetto ai quali non abbiamo mai sbagliato valutazione. Ci vediamo anche costretti, a questo punto, a occuparci seriamente e dettagliatamente della vicenda. A dimostrazione del malanimo di questa reazione, c’è il fatto che nonostante la disponibilità piena, da noi espressa all’interno del citato articolo di ieri, di ospitare precisazioni e smentite, i due ingegneri abbiano preferito la strada dell’insulto, utilizzando siti che la notizia non l’hanno mai pubblicata

SANTA MARIA C.V. – Vedete che comportarsi in maniera continente, rispettosa anche della suscettibilità di un uomo pubblico che, per questo motivo, è esposto maggiormente rispetto a un cittadino che non ricopre cariche, è completamente inutile quando la storia ritorna con i suoi ricorsi, se uno nasce quadro non può rimanere tondo?
Nella giornata di ieri Casertace, attingendo la notizia da fonti ufficiali, ha scritto che il laboratorio della Edil Sigma era stato chiuso per effetto di un provvedimento amministrativo assunto dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito di un’attività ispettiva a cui sta facendo da riscontro un’altra attività, stavolta di indagini ad opera della Procura della Repubblica di S.Maria C.V. e della Questura di Caserta, frutto di un esposto discutibile fin quanto si vuole, presentato non da un passante ma da uno dei soci di questa Edil Sigma, che annovera nelle sue fila gli apporti di Carlo Raucci, presidente dell’ordine degli Ingegneri di Caserta, di Nicodemo Petteruti, già sindaco di Caserta, e del figliolo di quest’ultimo. Non siamo entrati nel merito della vicenda, solo perché non ci premeva stabilire quali fossero le ragioni e i torti in ballo, non ci interessava stabilire se il socio denunciante fosse un “pallonaro” oppure se il suo esposto contenesse delle ragioni.
Ci

premeva invece dare la notizia. Normalmente, senza accentuazione retorica, senza commenti e con un uso degli aggettivi ridotti all’osso.
Una scelta che ormai connota il nostro modo di lavorare alle notizie e che in questo caso risultava ancor più necessario proprio perché questo giornale e chi lo dirige non ha riservato un trattamento corrivo all’ingegnere Carlo Raucci quando questi furoreggiava, nella cementificazione di S.Maria C.V. insieme al suo amico di sempre Maurizio Mazzotti, e nei confronti di Nicodemo Petteruti quando questi era sindaco della città capoluogo tra il 2006 e il 2011.
Mai articolo ha centellinato le parole più di quello da noi pubblicato ieri.


E come rispondono Carlo Raucci e Nicodemo Petteruti? A questo punto ci sentiamo liberi di affermare da par loro con una affermazione apodittica – della serie siccome lo diciamo noi è così, e con un insulto propinato a questo giornale così come si vede dalla foto che sovrasta l’articolo, che riproduce l’immagine da noi pubblicata ieri con l’aggiunta della parola bufala apposta, evidentemente, dai due, che così l’hanno affidata ad alcuni siti della provincia di Caserta.
E allora, dato che una bufala l’abbiamo scritta, aggiungiamocene un’altra, ribadendo il concetto che dall’ispezione ministeriale, dal sopralluogo compiuto dagli ispettori del governo frutto, come detto prima, di un esposto presentato da uno dei soci, uno diverso dai tre citati.

Questa attività ha prodotto l’emissione di un atto amministrativo che ha inibito in tutto o in parte alcune delle attività dell’azienda, perché evidentemente l’esposto in questione non è che fosse poi tanto campato in aria, almeno secondo la valutazione dei ministeriali. In più, a rafforzare la bufala, anche la Procura si sta muovendo con le sue procedure sempre in base alla denuncia di cui sopra.
Ora è anche possibile che il tutto si risolva favorevolmente alle ragioni degli ingegneri Raucci e Petteruti. Detto questo, cosa c’entra la bufala. Il fatto che l’azienda stia lavorando, come scrivono nel loto post, non vuol dire che il Ministero non abbia sviluppato un’attività ispettiva e prodotto un provvedimento che magari in un secondo momento è stato sospeso o revocato.
Quindi, quando ci vuole ci vuole, i bufalari siete voi, ben noti ingegneri Raucci e Nicodemo Petteruti.
E dato che vi permettete di scrivere queste cose di un giornale, vuol dire che questa storia l’andremo, alla nostra maniera, ad approfondire come si deve.