Al caseificio Petrella di MARCIANISE mozzarella mista venduta come mozzarella di bufala. Sequestrati 31 chili di “oro bianco”

29 Giugno 2024 - 10:55

Il latte vaccino ha un costo nettamente inferiore rispetto a quello di latte di bufala

MARCIANISE – I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Marcianise, nel corso di una verifica sulla
regolarità di produzione e commercializzazione dei formaggi freschi a pasta filata, nonché
sulla tracciabilità del latte utilizzato nelle produzioni, nel caseificio Petrella di Marcianise, in via XXIV Maggio,
hanno scoperta l’esistenza di una frode nell’esercizio del commercio in relazione al
prodotto mozzarella esposto per la vendita rispetto a quello dichiarato sull’etichetta
presente sugli incarti utilizzati per il suo confezionamento.

In particolare il prodotto venduto come mozzarella di bufala, ovvero preparato
esclusivamente con latte di bufala, è risultato essere una mozzarella mista, ovvero
preparato con una percentuale di latte vaccino e restante parte con latte di bufala. Tale
illiceità è stata disvelata attraverso l’esame delle documentazioni di tracciabilità esaminate.
Pertanto, i predetti militari hanno proceduto al sequestro di tutta la mozzarella ancora
presente, quantificata in circa 31 chilogrammi, nonché degli incarti utilizzati per il suo
confezionamento e delle relative documentazioni.

L’ASL intervenuta al controllo ha proceduto al campionamento della mozzarella posta in
sequestro per stabilire attraverso le successive analisi di laboratorio le percentuali delle
tipologie di latti impiegati (bufala e vaccino) nella preparazione dell’alimento in questione.
Tale tipologia di frode è abbastanza ricorrente nelle produzioni casearie legate
all’ingrediente latte di bufala in quanto esso ha un forte appeal sul consumatore. Essa,
infatti,

consente di conseguire un ingente illecito profitto poiché il latte vaccino ha un
costo di approvvigionamento nettamente inferiore rispetto a quello di latte di bufala.

Naturalmente tale pratica commerciale scorretta arreca anche un danno agli inconsapevoli
consumatori sulle qualità e caratteristiche organolettiche del prodotto acquistato nonché
agli operatori virtuosi che producono l’analogo prodotto nel rispetto delle regole e della
legalità del libero mercato.

Corre l’obbligo precisare che nessun pericolo e/o rischio sanitario è stato ravvisato nella
fase di produzione della mozzarella oggetto di sequestro in quanto per la sua produzione
sono state utilizzate idonee materie prime risultate regolarmente tracciate.