Alberghi e centri commerciali realizzati dai Casalesi. L’ex vicesindaco si difende: i pentiti mentono

9 Gennaio 2024 - 18:02

Infiltrazioni camorristiche in Comune

CASTEL VOLTURNO. E’ stato lui stesso a chiedere di essere ascoltato dai magistrati nel processo sulle presunte infiltrazioni camorristiche al Comune di Castel Volturno. L’ex vicesindaco Lorenzo Marcello ha rigettato ogni addebito e detto, a chiare lettere, che “i collaboratori di giustizia mentono”.

Davanti ai magistrati della Seconda sezione penale del tribunale sammaritano, presieduta da Antonio Riccio, Marcello ha dichiarato la propria estraneità ai fatti contestati. Per i pentiti, infatti, era lui il collettore del clan dei Casalesi ed, in particolare, del boss Michele Zagaria, in merito alla concessione dei permessi per la costruzione dell’hotel Vassallo, del Domizia Village e del centro commerciale Giolì.

Il processo scaturisce dalle accuse mosse ai due ex sindaci Francesco Nuzzo e Antonio Scalzone, nonché agli assessori ed ai dipendenti comunali. Per la Dda di Napoli ci furono concorso esterno ad associazione a delinquere di stampo mafioso, concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio, omissione in atti di ufficio. Tra gli indagati, oltre ai due sindaci, proprio Lorenzo Marcello (assolto dal reato di concussione), Raffaele Gravante, Antonio Di Tella, Gino Fulco, Giovanni Luzzi, Giovanni Graziano, Sebastiano Conte.